Il VI quartiere protesta: "Le sedi di Castanea e Rodia sono di proprietà comunale"

Il VI quartiere protesta: “Le sedi di Castanea e Rodia sono di proprietà comunale”

Il VI quartiere protesta: “Le sedi di Castanea e Rodia sono di proprietà comunale”

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martedì 27 Novembre 2012 - 10:26

I rappresentanti del sesto quartiere non si arrendono alla decisione del commissario Croce. Il risparmio sarebbe minimo poiché le sedi dei centri di Castanea e Rodia sono di proprietà. Domani alle ore 11.30 saranno in riunione presso la sede del commissario Croce con il presidente e alcuni consiglieri della sesta circoscrizione per trovare una soluzione al problema

La decisione sembra essere definitiva. I centri servizio circoscrizionali di Bordonaro, Briga Marina, Castanea e Rodia chiuderanno definitivamente il 30 novembre. Così è stato deciso dal commissario Croce che ha confermato la delibera del 25 ottobre. Ma i rappresentanti del quartiere non si arrendono e domani alle ore 11.30 saranno in riunione presso la sede del commissario Croce con il presidente e alcuni consiglieri della sesta circoscrizione.

La finalità dell’incontro è trovare una soluzione al problema. Per i residenti nei villaggi di Castanea e Rodia il riordino creerebbe, infatti, diversi disagi. Il nuovo riferimento è la quarta circoscrizione di Ganzirri. “Troppo lontana e ingiustificata”, lamentano i rappresentanti. Gli altri villaggi sono stati conglobati nelle circoscrizioni vicine (da Briga, bisognerà spostarsi nella sede del I quartiere, a Tremestieri. Da Bordonaro, in quella del III quartiere, a Camaro), mentre i due restanti quartieri sarebbero stati penalizzati.

Non sono solo i criteri logistici a essere contestati, ma anche quelli di economicità. Infatti, i rappresentanti del sesto quartiere, all’indomani della determina, avevano chiesto il dietro front di Croce in quanto gli immobili dei centri servizio di Castanea e Rodia sono di proprietà comunale, e di conseguenza non comportano una spesa eccessiva, tale da giustificarne l’abolizione. Non ha senso, in questa logica, la chiusura delle due sedi per cui viene ancora chiesto un passo indietro.
Sembra però che il tempo-limite sia scaduto e la decisione irrevocabile. Domani, sapremo, se l’ultimo tentativo ha avuto successo.

3 commenti

  1. L’unico disagio sarebbe il fatto che gli impiegati dovrebbero tornare (finalmente) a lavorare invece di pittarsi le unghie tutto il giorno! L’ultima volta che ci sono stato non mi hanno fatto neanche una fotocopia (perche’ la carta costa) salvo poi fotocopiarsi i libri per i figli a scuola!
    Chiudeteli e facciamola finita con sta farsa.

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  2. Mariella De Francesco 27 Novembre 2012 15:45

    queste decisioni, anche se giuste per gli impiegati imboscati e sgarbati, colpiscono comunque le fascie deboli e creano disagi. Recarsi in città solo per un certificato comporta dispendio di benzina e trovare parcheggio.

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  3. Buongiorno, rispondo al Sig. Saltalamacchia, quello che sta dicendo lo trovo grave ed offensivo, essendo un dipendente mi sento colpito e coinvolto in prima persona e ciò che lei sostiene lo trovo ingiusto anche nei confronti dei miei colleghi sempre pronti e servizievoli per quanto di competenza nei confronti di tutti gli utenti che si sono avvalsi dei servizi offerti dall’ Ufficio presso cui presto servizio.
    Pertanto mi riservo di procedere in altra sede contro queste gratuite dichiarazioni.
    Un Dipendente.

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