Proposta di legge all’Ars. Sei province e tre città metropolitane

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Proposta di legge all’Ars. Sei province e tre città metropolitane

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sabato 20 Ottobre 2012 - 09:15

L’idea è dell’Urps, l’Unione regionale delle province siciliane. Tagli ai costi della politica e nuove mansioni per le tre città di Palermo, Catania e Messina e per le altre sei province

“E’ il momento opportuno per la riforma e il riordino degli enti locali in Sicilia, sia per contrarre i costi della macchina amministrativa che per innalzare la qualità e l’efficacia dei servizi offerti ai cittadini, realizzando un nuovo assetto territoriale più idoneo in vista delle sfide che dobbiamo affrontare”. Lo ha sottolineato Giovanni Avanti, presidente dell’Unione regionale delle Province siciliane, nel corso della presentazione della proposta di Legge Regionale dell’Urps sulle “Norme su riordino delle Province e istituzione delle Città Metropolitane”.

Temi oggetto della proposta: il riordino delle Province, che si ridurrebbero a sei grazie all’istituzione delle Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina; la formazione di Conferenze permanenti dei sindaci; la soppressione di enti come gli Ato, gli Iacp e le Asi. Il progetto, nei programmi dell’Urps, potrebbe essere varato nel 2018. “Una proposta – afferma Avanti – che scaturisce da approfondite consultazioni con i tutti i Presidenti delle Province, con numerosi Sindaci e che ha avuto il contributo di esperti in materia di assetti istituzionali”.

In merito al riordino delle Province, il presidente ricorda il loro ruolo “fondamentale”, in un’ottica di area vasta. Il numero degli assessori di ogni Provincia, nella proposta dell’Urps, scenderebbe rispettivamente a 8, 6 o 4 a seconda del numero di abitanti. Lo stesso accadrebbe per i consiglieri, che varierebbero tra i 25, i 20 e i 15. Irrinunciabile il criterio dell’elezione diretta, della legittimazione popolare: “Spetta al popolo scegliere chi governa le istituzioni”.

La razionalizzazione proposta dall’Unione delle Province permetterebbe di ridurre la relativa spesa pubblica del 50%. Le stesse Province siciliane ileverebbero le competenze di enti intermedi quali per esempio Iacp, Ao e Asi, “rivelatisi inefficienti e comportanti un enorme aggravio di costi. “Trasferire le loro competenze alle Province – conferma Avanti – enderebbe tutto più funzionale, favorendo la formazione di economie i scala a beneficio dello sviluppo economico e sociale del territorio”.

Altro caposaldo della proposta di legge, l’istituzione delle Città etropolitane: “Siamo in piena sintonia con i decreti del Governo eliberati in proposito, sebbene con specificità differenti. Non ha, infatti, senso che l’ambito territoriale delle Città Metropolitane coincida con quello provinciale. Semmai deve riferirsi alle cosiddette città contermini, secondo criteri di omogeneità e integrazione. I Comuni rientranti nelle nuove istituzioni assumerebbero le connotazioni di Municipalità con competenze amministrative determinate mentre alla Città Metropolitana spetterebbero quelle relative alla programmazione, agli interventi strutturali, al coordinamento”.

“Sarà cura del presidente – aggiunge Matteo Graziano, direttore dell’Urps – dare comunicazione della nostra proposta ai candidati alla presidenza della Regione e alle forze politiche perché costituisca attività prioritaria di inizio mandato”. “In questa campagna elettorale – conferma Avanti in chiusura – non si parla di programmi, i problemi del territorio non sono minimamente sfiorati. Come Urps, al contrario, facendo sintesi tra tutte le forze politiche dell’arco costituzionale, abbiamo prodotto un progetto condiviso capace di dare risposta alle questioni concrete”.

Un commento

  1. …porcate regionali.
    I politici siciliani vogliono elaborare una proposta di riforma della province mirata solamente a consentire di continuare lo status quo!
    La smettano di falsificare i fatti. Tutto questo giro sa di truffa!

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