Intervento tampone per evitare pericoli ad automobilisti e residenti delle abitazioni sottostanti. Per l’intera messa in sicurezza del viadotto, però, bisognerà attendere la realizzazione del bypass svincolo di Giostra per il quale passerà ancora un anno
L’appalto di messa in sicurezza del viadotto Ritiro è strettamente collegato alla realizzazione del bypass che dovrà consentire l’apertura dell’uscita di Giostra per chi proviene dal centro città. In quel momento, tutto il traffico autostradale verrà spostato sul bypass e sarà possibile operare sul Ritiro.
I tempi però stringono. Le condizioni del viadotto fanno sì che si ponga il rischio di non poter attendere le lungaggini burocratiche relative alla perizia di variante per lo svincolo di Giostra. Dell’incontro tra il Comune e l’Anas, ad esempio, che doveva svolgersi la settimana scorsa, non si è saputo più nulla e non siamo riusciti a contattare l’assessore De Cola per avere novità in merito.
Il rischio si è in parte già palesato con la caduta di calcinacci dalle pile 8 e 9 del viadotto, con conseguenti pericoli, oltreché per gli automobilisti, anche per i residenti nelle abitazioni sottostanti.
Per correre ai ripari, provvisoriamente, il Consorzio Autostrade Siciliane ha avviato oggi le opere di messa in sicurezza delle pile 8 e 9 del Ritiro. Si tratta esclusivamente dell’eliminazione delle parti di cemento ammalorate e della pulitura delle reti esistenti.
Appena due settimane di lavoro che non comporteranno modifiche alla viabilità, in quanto verranno effettuati sotto il viadotto utilizzando una piattaforma aerea con sbraccio di 50 metri. Sarà come mettere una toppa su un pantalone vecchio e strappato. Funzionale per un breve periodo fin quando non sarà necessario un intervento totale di restyling. Senza dimenticare che il viadotto Ritiro, in condizioni davvero precarie, non può permettersi di attendere tempi lunghi per arrivare all’avvio dei lavori.
Anche perché l’apertura dell’uscita di Giostra diventa condizione necessaria per poter operare sul Ritiro. A spiegarcelo è il vicepresidente del Consorzio Autostrade, Antonino Gazzara: “La messa in sicurezza delle pile può partire in anticipo, così come sta avvenendo già da oggi. E’ un’esigenza che si è manifestata in questi giorni, a seguito di piccoli crolli, fortunatamente su zone non abitate. Abbiamo deciso di intervenire con assoluta urgenza per evitare pericoli contingenti. Si tratta comunque di lavori propedeutici al resto. Per sostituire l’impalcato, però, sarà necessario chiudere il viadotto e, di conseguenza, la presenza del bypass per non bloccare il traffico autostradale siciliano”.
Tradotto in cronoprogramma, potrebbero volerci ancora circa tre mesi prima di poter operare con la variante allo svincolo di Giostra, per la realizzazione della quale occorreranno invece circa dieci mesi. Nella migliore delle ipotesi, il bypass sarà pronto a dicembre 2014. Solo in quel momento, si potrà chiudere il viadotto Ritiro e iniziare i lavori di messa in sicurezza.
Non c’è il rischio – chiediamo – di perdere i fondi destinati dal Cipe? “Abbiamo completato il progetto e lo trasferiremo ai primi di dicembre al ministero – risponde Gazzara -. Entro il 31 dicembre faremo il bando, ma si prevederà che i lavori, anche se appaltati, potranno partire solo dopo la realizzazione del bypass. Tutte le Regioni hanno manifestato le stesse esigenze e proposto una richiesta collegiale per la proroga, che probabilmente si otterrà, del termine concesso dalla delibera Cipe. Nel frattempo, siamo comunque in piena sinergia con il Comune. Mentre si lavorerà al prolungamento di 110 metri del viadotto dello svincolo sino al terrapieno, si potrà procedere con la messa in sicurezza dei piloni. Al termine di questa fase, il viadotto verrà chiuso per la sostituzione degli impalcati”.
(Marco Ipsale)
Un’ennesima conferma di quanto sia stato inopportuno ed improvvido progettare ed eseguire il raccordo al viadotto (per l’uscita degli automezzi) senza utilizzare le collinette naturalmente presenti. Mi chiedo a cosa pensa chi progetta questi importanti e delicati manufatti.
Dovrebbe rivolgersi all’ex Sindaco Provvidenti e al suo assessore Mangiapane per il famoso “appalto elettorale” che ci ha regalato questi svincoli. Resto comunque del parere che l’autorizzazione negata da Sciacca per posizionare il giunto e riaprire gli svincoli, è stata una forma di “opposizione politica” contro Buzzanca in quanto i due viadotti sono separati.
Sciacca è stato commissario al CAS e dello stato del viadotto Ritiro non si è interessato, successivamente si è interessato del viadotto Ritiro (causa giunti) senza interessarsi di tutti gli altri viadotti che hanno la stessa età!
I due viadotti sono separati ma entrambi riversano in condizioni penose quindi non capisco la tua affermazione. Avresti aperto lo svincolo con il pericolo che se ne cada tutto?
Per quanto riguarda la nomina del CAS,è vero che è stato commissario ( per qualche mese ) ma durante il suo mandato non era ancora arrivata la verifica dello stato della struttura da parte dell’università. Anche se ci fosse stata la verifica se non sbaglio i commissari non hanno fondi “importanti” da poter utilizzare