Riparte il gruppo scout Messina 13 a Pompei

Riparte il gruppo scout Messina 13 a Pompei

Redazione

Riparte il gruppo scout Messina 13 a Pompei

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lunedì 06 Novembre 2023 - 19:06

La riorganizzazione del reparto dell'Agesci. Ecco i responsabili

MESSINA – Riparte l’anno associativo del gruppo Scout Agesci Messina 13. La Parrocchia di Pompei retta dai Frati Cappuccini era gremita: la navata colorata d’azzurro colore delle camice scout era un colpo d’occhio. I bambini e i ragazzi delle varie branche erano accompagnati dai genitori che hanno partecipato all’Eucarestia presieduta dal nuovo parroco Fra Francesco La Porta, con una benedizione speciale per i capi, responsabili della formazione dei ragazzi.

Faranno parte della comunità capi tre frati: Fra Francesco, Fra Natalino Fiorilla e Fra Giuseppe Maggiore dei Frati minori, conosciuto come FraPè, nel segno di un cammino di fede. Il momento più atteso è stato il passaggio dei capi ai lupetti. Uno staff totalmente nuovo a parte Martina Santoro, dove si sono aggiunti capi di esperienza come Daniele Caliri e la moglie Agnese e i “nuovi” Rosario Ciccolo e Viviana Trocino, con assistente Fra Francesco-

Il reparto è affidato a Giuliana Romeo e Tanino Parlato. Ad accompagnarli Marco Ferretti, Benedetto Quinci, Viviana Grosso e l’amatissimo Antony Sturniolo, assistente Fra Natalino.

Un altro staff giovane affiancato da capi d’esperienza è quello che seguirà le scolte e rover in Branca R/S: Davide Scuderi, Graziana Crescente, Simone Giannetto, Laura D’Amico e Michele Salvo, assistente FraPè.

Sottolinea il gruppo Scout Me13: “Ad accompagnare i bambini nei Castorini si occuperà tutta la comunità. Una comunità inserita in un contesto parrocchiale ed ecclesiale, matura e formata pronta ad accogliere bambini a partire dai cinque anni per accompagnarli sino alla fine del percorso scout che termina a circa vent’anni con la Branca R/S. Una comunità che si confronta e che sa mettersi in discussione per camminare tutti insieme per far capire ai piccoli e ai ragazzi che i capi non svolgono un lavoro autonomo, ma fanno parte di un grande cerchio che è la comunità. Il tutto proprio per evitare il narcisismo ed evitare tutto ciò che è di intralcio alla vita comunitaria, alla famiglia, alla società e alla Chiesa. Ma imparare a considerare l’altro fratello non come nemico e accettarlo anche se ha un’opinione diversa da me, perché chi non è con me non è contro di me, ma è semplicemente diverso da me. La comunità cresce proprio nella diversità che è ricchezza”.

Fonte: “Il Sycomoro”

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