150 milioni dalla Regione alle Chiese bloccati per i no delle Curie

150 milioni dalla Regione alle Chiese bloccati per i no delle Curie

Rosaria Brancato

150 milioni dalla Regione alle Chiese bloccati per i no delle Curie

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lunedì 08 Maggio 2017 - 08:58

Il bando della Regione stanzia le risorse per riqualificare gli edifici religiosi, circa 150 milioni, ma le Curie non hanno intenzione di pagare le somme per i progettisti ai quali chiedono di dichiarare di aver lavorato gratis. A rischio ben 175 progetti in tutta l'isola

Un paradosso tutto siciliano è quello dei fondi europei per la riqualificazione di Chiese ed edifici di culto che rischiano incredibilmente di andare perduti a causa di alcuni no da parte delle Curie dell’isola.

Stiamo parlando di circa 150 milioni di euro per 175 progetti in graduatoria.

Andiamo per ordine per capire cosa è accaduto.

Nella seconda metà del 2015 la Regione pubblica il secondo bando per la riqualificazione urbana (il precedente era stato bandito dieci anni fa) e stanzia complessivamente 20 milioni di euro. Il bando indica diverse linee di destinazione, distinguendo tra enti locali ed enti di culto. Dei 20 milioni complessivi quindi 4 sono destinati alla Linea B, quella per gli enti di culto (chiese, santuari, parrocchie, edifici religiosi). Non è una somma ingentissima ma è già una cifra importante.

Nel frattempo però nello scenario siciliano fa irruzione il Masterplan ed il Patto per la Sicilia, siglato da Renzi e Crocetta lo scorso anno.

Grazie ad una parte di risorse che il Patto per la Sicilia destina alla riqualificazione urbana la somma dei finanziamenti lievita a 250 milioni dei quali circa 150 vanno ai progetti per gli edifici religiosi.

Contemporaneamente gli uffici della Regione completano la graduatoria che vede ammessi ben 175 progetti in tutta la Sicilia (provincia di Messina compresa). Si tratta di progetti che potrebbero dare nuova vita a veri e propri “tesori” sotto il profilo storico ed artistico, finora lasciati in attesa a causa delle poche risorse a disposizione.

L’iniezione di ossigeno aveva fatto ben sperare ma la doccia fredda è arrivata dal dirigente regionale del Dipartimento che, a graduatoria ultimata, ha chiesto se nell’affidare le progettazioni esecutive attraverso bandi i parroci avessero seguito la normativa europea, dal momento che i fondi sono appunti dell’Unione Europea.

Di fronte alla scontata risposta negativa l’assessore regionale ai lavori pubblici Pistorio ha provato a trovare la soluzione assumendo in carico le competenze per le progettazioni (circa 5 milioni di euro). Soluzione che però era subordinata ad un parere legale che invece ha stoppato l’ipotesi. Le competenze per i progettisti sono a carico degli enti di culto (il bando del 2005 infatti prevedeva la compartecipazione delle parrocchie).

E qui la patata bollente è passata alle Curie che invece hanno detto no.

Non sono disposte a pagare le somme ai progettisti, pertanto o i parroci mettono mano a casse (che non hanno) o i liberi professionisti firmano una liberatoria dichiarando di aver lavorato gratis o saltano i finanziamenti europei.

La Regione aveva persino chiarito che, qualora le Curie avessero acconsentito, come peraltro prevede la legge, a pagare le competenze, le somme inizialmente destinate per i progettisti sarebbero comunque rimaste alle singole parrocchie in modo da poterle utilizzare per opere di riqualificazione.

Nulla da fare. Fino a questo momento la situazione è di stallo, con i progettisti che hanno lavorato per anni rischiando di averlo fatto gratis, parroci e sindaci impossibilitati a sbloccare la situazione e centinaia di edifici religiosi in tutta l’isola perderanno l’unica possibilità di essere riqualificate, con conseguente danno per l’immagine e per i fedeli.

A meno che le Curie non ci ripensino…… Quella di Messina potrebbe fare da apripista nell’interesse del territorio e della comunità di fedeli.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. indignatospeciale 8 Maggio 2017 09:54

    La cosa che non capisco, è come mai se lo Stato Vaticano è lo stato più ricco del mondo quando si tratta di ristrutturare le Chiese deve pensarci lo stato . Perchè noi paghiamo l’ ICI per gli immobili e la chiesa cattolica non lo fa ?????

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  2. indignatospeciale 8 Maggio 2017 09:54

    La cosa che non capisco, è come mai se lo Stato Vaticano è lo stato più ricco del mondo quando si tratta di ristrutturare le Chiese deve pensarci lo stato . Perchè noi paghiamo l’ ICI per gli immobili e la chiesa cattolica non lo fa ?????

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  3. INDIGNATOSPECIALE DILLO A COLORO CHE HANNO STIPULATO I PATTI LATERALENSI NON E’ QUESTO IL PROBLEMA, ANCHE PERCHE’ LE CHIESE CONTRIBUISCONO NEL FAR VENIRE I TURISTI. VEDI SANTA MARIA MAGGIORE A ROMA NON E’ DENTRO IL VATICANO E’ A ROMA, MAGARI ORA ACCERCHIATA DA TOPI, SPAZZATURA E CLANDESTINI CHE DEFECANO E URINANO IN QUALSIASI ORA, MA E’ UN MONUMENTO O CHIESA CON DECORO ANTICO DOVE MILIONI DI TURISTI VANNO A VISITARLA. CONTESTUALMENTE STANNO DIMINUENDO I TURISTI, MA NON PER LE CHIESE PER RAGGI E ALTRI SINDACI. VENIAMO ALL’ARTICOLO. LE CURIE NON SONO COLLABORATIVE? INDIGNATOSPECIALE LE DIRO’ SE SI TRATTAVA DI REGALARLI A RUMENI LADRI, SPACCIATORI PEDOFILI CULI IN ARIA MAOMETTANI O CLANDESTINI VEDI COME VOLANO NELLE TASCHE DEI CLANDESTINI.

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  4. INDIGNATOSPECIALE DILLO A COLORO CHE HANNO STIPULATO I PATTI LATERALENSI NON E’ QUESTO IL PROBLEMA, ANCHE PERCHE’ LE CHIESE CONTRIBUISCONO NEL FAR VENIRE I TURISTI. VEDI SANTA MARIA MAGGIORE A ROMA NON E’ DENTRO IL VATICANO E’ A ROMA, MAGARI ORA ACCERCHIATA DA TOPI, SPAZZATURA E CLANDESTINI CHE DEFECANO E URINANO IN QUALSIASI ORA, MA E’ UN MONUMENTO O CHIESA CON DECORO ANTICO DOVE MILIONI DI TURISTI VANNO A VISITARLA. CONTESTUALMENTE STANNO DIMINUENDO I TURISTI, MA NON PER LE CHIESE PER RAGGI E ALTRI SINDACI. VENIAMO ALL’ARTICOLO. LE CURIE NON SONO COLLABORATIVE? INDIGNATOSPECIALE LE DIRO’ SE SI TRATTAVA DI REGALARLI A RUMENI LADRI, SPACCIATORI PEDOFILI CULI IN ARIA MAOMETTANI O CLANDESTINI VEDI COME VOLANO NELLE TASCHE DEI CLANDESTINI.

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  5. Bisogna fare presto, i finanziamenti alle parrocchie devono arrivare in tempo per le elezioni regionali….

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  6. Bisogna fare presto, i finanziamenti alle parrocchie devono arrivare in tempo per le elezioni regionali….

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  7. RIGUARDO ALL’ICI E ALTRE IMPOSTE SIA LOCALI CHE STATALI, IL PARTITO DI GRILLO VOLEVA IMPORRE TUTTE LE TASSE E IMPOSTE LOCALI ALLA CHIESA, SA INDIGNATOSPECIALE CHE A ROMA C’E’ UN GOVERNO DI SINISTRA, CON IN CODA CHE LI SEGUE I CATTOCOMUNISTI. LEI DIRA’ MA PERCHE’ NON IMPONGONO TALE TASSE E IMPOSTE LOCALI? SEMPLICE PERCHE’ IL GOVERNO DI SINISTRA, CON ELEMENTI DI SPICCO DELL’ESTREMA SINISTRA, VEDASI BOLDRINA, NON LI POSSONO IMPORRE IN QUANTO I CATTOCOMUNISTI FAREBBERO CADERE, E QUESTA VOLTA PER SEMPRE MAGARI I GOVERNI DI SINISTRA. QUALSIASI GOVERNO DI SINISTRA DIREBBE COME LA CAROGNA RE RICCARDO III DEGLI YORK UN CAVALLO UN CAVALLO PER IL MIO REGNO. DA CATTOLICOM NON CATTOCOMUNISTA LE HO SPIEGATO IL MOTIVO. NEANCHE TOGLIATTI FAREBBE PAGARE ICI

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  8. RIGUARDO ALL’ICI E ALTRE IMPOSTE SIA LOCALI CHE STATALI, IL PARTITO DI GRILLO VOLEVA IMPORRE TUTTE LE TASSE E IMPOSTE LOCALI ALLA CHIESA, SA INDIGNATOSPECIALE CHE A ROMA C’E’ UN GOVERNO DI SINISTRA, CON IN CODA CHE LI SEGUE I CATTOCOMUNISTI. LEI DIRA’ MA PERCHE’ NON IMPONGONO TALE TASSE E IMPOSTE LOCALI? SEMPLICE PERCHE’ IL GOVERNO DI SINISTRA, CON ELEMENTI DI SPICCO DELL’ESTREMA SINISTRA, VEDASI BOLDRINA, NON LI POSSONO IMPORRE IN QUANTO I CATTOCOMUNISTI FAREBBERO CADERE, E QUESTA VOLTA PER SEMPRE MAGARI I GOVERNI DI SINISTRA. QUALSIASI GOVERNO DI SINISTRA DIREBBE COME LA CAROGNA RE RICCARDO III DEGLI YORK UN CAVALLO UN CAVALLO PER IL MIO REGNO. DA CATTOLICOM NON CATTOCOMUNISTA LE HO SPIEGATO IL MOTIVO. NEANCHE TOGLIATTI FAREBBE PAGARE ICI

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  9. Come scritto tempo fa riguardo alla chiesa di San Saba, bisogna che guardiamo in faccia la realtà della cattiva gestione che la Chiesa e le Curie fanno dei fondo messi a loro disposizione.
    Noto con piacere che almeno in questa circostanza il cafone che va blaterando in giro per le pagine di questo giornale, ha avuto il gusto di restare in silenzio.

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  10. Come scritto tempo fa riguardo alla chiesa di San Saba, bisogna che guardiamo in faccia la realtà della cattiva gestione che la Chiesa e le Curie fanno dei fondo messi a loro disposizione.
    Noto con piacere che almeno in questa circostanza il cafone che va blaterando in giro per le pagine di questo giornale, ha avuto il gusto di restare in silenzio.

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