Focus su Pinqua, fragili e Bisconte. In Consiglio seduta di 4 ore, mancano più di mille case
MESSINA – Dal fondi Pinqua al caso “fragili” e all’acquisto degli immobili, passando per la realizzazione delle nuove soluzioni abitative e per un Risanamento che deve restare l’obiettivo primario da raggiungere “lavorando tutti insieme” e senza “polemiche sterili” di parte politica. Ha toccato tanti temi il Consiglio comunale straordinario convocato per oggi su richiesta di Cosimo Oteri, capogruppo della Lega, con l’appoggio di firmatari di ogni partito. Una seduta, quella odierna, che è stata convocata per fare il punto su cifre, alloggi e prossimi passi, ma anche dopo le polemiche sull’ordinanza 1 che il sub-commissario Santi Trovato aveva già rispedito al mittente.
Non a caso ci sono volute 4 ore, di cui una buona metà soltanto per scandire richieste e temi da parte dei consiglieri comunali, tra chi ha chiesto chiarezza e chi ha attaccato la struttura commissariale per l’ordinanza 1, passando anche per un documento degli abitanti di Bisconte che hanno chiesto una rimodulazione del progetto (letto da Cettina Buonocuore di Forza Italia) e dalla difesa strenua delle scelte finora operate in chiave Risanamento. E le richieste sono state tante perché anche gli ospiti lo erano: il vicesindaco Salvatore Mondello con l’assessora Alessandra Calafiore a rappresentare l’amministrazione, poi il sub-commissario Santi Trovato, lo Iacp con il presidente Giovanni Rovito e le società partecipate, oltre al direttore generale Salvo Puccio.
Mondello: “Il Risanamento non è una gara”
Un dibattito che si è acceso nella seconda parte, quando a parlare sono stati i diretti interessati. Su tutti il vicesindaco Mondello che ha attaccato: “Siamo qui da oltre 2 ore e mezzo e non si è parlato completamente di Risanamento. Mi pare che bene dice il consigliere Gioveni: si parla di argomenti ma ho la sensazione che nessuno si metta a leggere i documenti e le delibere. Le palazzine a Bisconte sono 3 e non 6, giusto per citare uno degli aspetti. Gli impianti sportivi sono previsti ed è scritto in tutte le relazioni che ho fatto. La rimodulazione è stata fatta proprio parlando con le persone, ci sono state diverse interlocuzioni. Così diventa difficile perché parliamo di temi importanti, non può essere una gara”.
E ancora: “In questi 7 anni sono stato il meno citato sul tema e ne sono contento perché non esiste la medaglia, è talmente importante che è indifferente chi lo fa. Ma ricordiamolo che nel 2018 avevamo 500 miliardi di vecchie lire del 1990 non utilizzati. Abbiamo fatto viaggi per recuperare quello che era possibile recuperare. I progetti Pinqua hanno una genesi al 2020 e gli appalti sono già stati fatti tutti. Sono iniziati i lavori a Bisconte e inizieranno anche altrove. Il cronoprogramma è stato approvato dal ministero sulla scorta dei ragionamenti di rimodulazione volumetrica. Ma parliamo di palazzi con asili, impianti energetici, aree a verde. Il nostro compito è vigilare che tutto venga fatto bene e se mi aiutate sono ben felice”.
Le case da comprare e l’obiettivo del Risanamento
Sulle case da comprare ha spiegato che “non possiamo acquistare qualsiasi tipo, abbiamo paletti precisi. Se vogliamo risolvere il problema in un tempo ben preciso e senza lasciare strascichi la soluzione non è univoca ma prevede più di un’attività. Tra queste è necessaria anche la nuova edificazione perché è evidente che per poter fare tutta una serie di spostamenti delle persone devo avere abitazioni che mi consentono di procedere allo sbaraccamento”. E infine: “Forse si è perso di vista l’obiettivo. Questo è un treno che non possiamo perdere. Non possiamo attaccarci a sterili polemiche su un tema del genere. Non è così tutto facile con la bacchetta magica, ma è un gioco di incastri che necessità buon senso, rapidità e incisività. Ma non possiamo più discutere di Risanamento come fossimo al bar, quest’approccio non mi piace. Basta ansia da prestazione: lavoriamo tutti insieme, solo così possiamo raggiungere un risultato”.
Il Pinqua “aveva un cronoprogramma di dieci anni”
Il direttore generale Salvo Puccio ha parlato della vicenda legata alle scadenze dei fondi Pinqua: “Ricordiamoci che il Pinqua aveva un cronoprogramma di dieci anni al momento dell’istanza, che vale per Messina, ma anche per tutti gli enti che hanno partecipato all’epoca. Il governo ha ritenuto di appoggiarsi al Pnrr per un certo periodo. L’ha fatto anche per le scuole, per l’istruzione, per il piano strade delle aree interne, la depurazione e così via”. E poi: “Più riusciamo a coprire sul Pinqua più soldi possiamo avere in futuro. Nella nostra situazione ci sono anche Milano, Firenze, Bari, c’è stata un’operazione nel 2021 che ci ha ridotto a 5 anni il programma per il Pnrr”. Ma la possibilità di postare su altre linee di finanziamento garantirebbe maggiore tempo.
Trovato: “Ordinanza 1? Interpretata in maniera imbarazzante”
L’ingegnere Trovato: “È stata data un’interpretazione sbalorditiva e imbarazzante dell’ordinanza che ho emesso. Basta leggere non solo l’ordinanza ma anche tutto quello a cui fa riferimento, ad altre due precedenti che non vengono annullate, tra cui una che investe l’Asp dell’individuazione di queste categorie”, di fragili e fragilissimi. E ancora: “Inviterei tutti a leggere le ordinanze 5 del 2023 e 2 del 2023. Fanno riferimento a delle note dell’Asp che espressamente individuano tre categorie: disabili gravissimi, invalidi al 100% e i cosiddetti 3 comma 3. Il comma 1 non è citato, è stata un’estensione del precedente sub commissario. Io ho fatto riferimento a ciò che c’è in atti”.
Trovato ha aggiunto: “Questa ordinanza non sarà revocata, è un’indicazione di un percorso che deve portarci allo sbaraccamento di Messina. Intanto Arisme, Invitalia e Asp restano soggetti attuatori. Arisme ha un compito fondamentale che non è soltanto l’acquisto di alloggi ma anche il ricollocamento abitativo. In quest’ottica abbiamo investito Arisme di gestire questa graduatoria mettendo in testa i nuclei con persone fragili che sono 47 o 48. I minori sono stati trattati prima, verranno trattati oggi e verranno trattati domani, non c’è alcun tipo di esclusione. Ho portato più facilità di accettazione di questa procedura da parte dei cittadini interessati che dalla politica. I cittadini capiscono e colgono l’importanza di un percorso che deve portarci a breve alla conclusione di questa procedura. Abbiamo avuto la disponibilità al 31 marzo di 31 alloggi che abbiamo già assegnato a 31 famiglie sul rione Taormina. Vi invito a essere meno polemici e a sostenere questo percorso: per aprile daremo la disponibilità ad Arisme di ulteriori 23 alloggi e a maggio di altri 28. Stiamo verificando nuovi alloggi. Un dato da sottolineare però è il taglio degli alloggi che sono particolari, non possiamo acquistare 150 o 160 metri quadri. Abbiamo un obbligo che deriva da norme precise. Ci sono difficoltà a trovare alloggi piccoli per i nuclei di uno o due persone”.
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Trovato: “1.600 famiglie da allocare”
Trovato ha parlato di alloggi che spesso vanno incontro a lavori di manutenzione importante e che si sta “cercando di dimezzare questi tempi. Ma spesso ci troviamo immobili che vanno ristrutturati con costi importanti. Ci chiedevate degli ascensori? Li chiediamo per gli immobili che vanno destinati a chi soffre un disagio fisico. Se non dovessimo prendere però in conto immobili senza ascensore rischieremmo di prenderne ancora meno della metà di quelli attuali. Abbiamo ancora 1.600 famiglie da allocare. Con questi famigerati fondi Pinqua e con i nostri fondi andremo a sistemarne non più di 500. C’è una necessità di nuova edilizia impellente. Non sto dicendo che dobbiamo fare i casermoni, ma se non si va a recuperare e a considerare che ci sarà necessità di rivolgersi a nuova edilizia non riusciremo a sistemare le altre famiglie. L’edilizia esistente non riesce a rispettare i canoni vigenti di oggi”. Poi ha concluso: “Non è una partita che va giocata da un singolo ma tutti insieme, se non si gioca così va persa, non si va avanti”.
Ma il dibattito è stato lunghissimo e a intervenire sono stati praticamente tutti gli ospiti presenti, ognuno secondo le proprie competenze, per parlare di un tema che ha grandi risvolti per tutta la città ma soprattutto per quelle 1.600 famiglie che avranno bisogno di una nuova casa.
