Nuovo obiettivo. Servono anzitutto 130 case per completare 5 ambiti e altre 130 per liberare Fondo Fucile
MESSINA – L’obiettivo del 2019 è fallito, almeno in termini numerici. L’Amministrazione comunale e Arisme volevano acquistare 200 case ma, alla fine, ne sono andate a buon fine solo 40, delle quali 32 consegnate agli abitanti delle Case D’Arrigo, al momento in fase di demolizione.
Così il sindaco Cateno De Luca fissa un nuovo obiettivo per il 2020, quello di assegnare 500 case, quasi lo stesso numero di quelle assegnate negli ultimi 15 anni. Da questo si capisce che, se raggiunto, si tratterebbe della prima vera svolta per il risanamento.
La novità più importante, rispetto al passato, è che i soldi ci sono. Dei 500 miliardi di lire stanziati dalla legge regionale 10/1990, equivalenti a 258 milioni di euro, sono invece arrivati solo 118 milioni di euro, già spesi. Ecco perché serviva trovare nuovi canali di finanziamento: circa 30 milioni (di cui 3 già spesi per le Case D’Arrigo) arrivano dai fondi europei, altri 14 dalla Regione, pur se gli annunci di altri fondi si sono sprecati.
Il presidente di Arisme, Marcello Scurria, ha fissato entro maggio il prossimo step decisivo, pur ammettendo che le procedure di acquisto sono complicate (qui come vendere la propria casa al Comune). La priorità va a quelle zone finora liberate a metà, con l’obiettivo di demolire le baracche vuote e quelle ancora abitate. E’ il caso, ad esempio, di Camaro Sottomontagna, dove da più di un anno sono state consegnate 46 nuove case ma restano ancora 77 famiglie, e di Annunziata Matteotti, dove l’anno scorso sono state consegnate 50 case ma restano ancora 14 famiglie.
Ci sono, poi, 3 famiglie in via Macello Vecchio, 15 in via delle Mura, 22 a Fondo Saccà. Quando saranno consegnate le prossime 130 case, quindi, si potrà procedere alle demolizioni in ben cinque zone diverse e completare lì il risanamento.
L’altro grande obiettivo sarà Fondo Fucile. Lì di case ne servono 130, poi si potrà eliminare una delle più grandi baraccopoli rimaste in città. Si arriva così a 260. E se davvero si riuscisse ad acquistare 500 case nel 2020, si farebbe davvero un grande passo avanti, come mai accaduto prima.
(Marco Ipsale)
Oltre l’assegnazione delle case e la demolizione delle baracche dovrebbero essere pronti e finanziati i progetti per rendere le aree vivibili e non lasciate all’abbandono come spesso avviene .
Guardate che commettete sempre lo stesso errore: in Via delle Mura le famiglie sono tre e non quindici.