Il sindaco apre una nuova strada, quella delle nuove edificazioni con permuta. L'assessore conferma che i soldi non mancheranno
MESSINA – Un colpo di ruspa significativo. Le Case D’Arrigo andranno giù tutte nei prossimi giorni e si aprirà un varco tra via Salandra e via Maregrosso. E’ questo il vero risanamento, quando alla consegna di nuove case a chi ne ha bisogno si accompagna la riqualificazione delle aree degradate.
Ma c’è ancora tantissimo da fare. Erano 32 le famiglie che stavano lì, ce ne sono altre 2500 in condizioni simili sparse per la città. E il 2020 sarà un anno decisivo per vedere se potrà fare un “cambio di passo”, in questo caso concreto, nel settore.
Il Comune di Messina ha intenzione di muoversi su tre fronti: l’acquisto di case, la costruzione di nuove (c’è un finanziamento da 9 milioni per farne 97 su via Taormina) e le permute. “Daremo la possibilità ai privati di realizzare edificazioni – dice il sindaco Cateno De Luca -, dandone in cambio una parte al Comune, metteremo a bando intere zone”.
L’impressione, però, è che serva un’accelerata. “Ora la nostra azione inizia a materializzarsi – prosegue il primo cittadino -. Abbiamo recuperato i fondi e la cessione delle aree da parte dell’Iacp ci consentirà di avviare la valorizzazione del territorio. Come in ogni nuova azione, all’inizio ci sono complicanze, che però poi si superano, è passato il tempo necessario per impostare le strategie, sono convinto che recupereremo. In questa città ha imperato la logica del domani, o del domai, oggi non ci sono problemi di risorse. Se in passato ci sono stati, la colpa è di chi non ha saputo spendere e ha fatto perdere buona parte dei soldi della legge 10 del 1990, ora si andrà per fasi”.
Lo conferma l’assessore regionale Marco Falcone, a Messina per l’occasione. “Insieme all’amministrazione comunale, dobbiamo portare a compimento il risanamento – dice -. Sono disponibili 22 milioni, per i quali necessita un passaggio all’Ars, ma stiamo lavorando per trovare altre risorse. Già dalla prossima settimana ci siederemo per erogarne ancora e definire un’opera storica”.