Il consigliere della terza Circoscrizione pone una serie di interrogativi che gira al Commissario e del Dirigente del Dipartimento competente
«Il bando appena varato da Palazzo Zanca relativo all'assegnazione in locazione definitiva di alloggi popolari rischia in questo momento di gettare solo il classico "fumo negli occhi" ai cittadini che vivono in condizioni di disagio abitativo». A scrivere è ancora il consigliere della terza Circoscrizione Libero Gioveni, che più volte in passato ha denunciato la "paralisi" nelle procedure di assegnazione in emergenza abitativa.
Questa volta, il rappresentante di quartiere interviene in merito al bando pubblicato all'Albo Pretorio del Comune secondo i criteri stabiliti dal nuovo Regolamento sull'assegnazione degli alloggi popolari approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 19 aprile, chiedendo di conoscere come intenderà procedere Palazzo Zanca rispetto alle circa 900 domande di emergenza abitativa presentate negli ultimi 3 anni da coloro i quali si trovano in possesso di almeno uno dei due requisiti essenziali all'epoca richiesti (ordinanza di sgombero o sfratto esecutivo).
«Possibile, infatti – si chiede Gioveni – che per la seconda volta negli ultimi anni (dopo l'archiviazione delle prime istanze presentate ancora prima del penultimo bando) si debbano "cestinare" le speranze di 900 famiglie che di fatto così verrebbero nuovamente sbeffeggiate?». E ancora: «Possibile che non si pensi di prevedere con un bando "generico" di questa portata migliaia di domande visto che gli unici requisiti o restrizioni previsti sono principalmente quelli di non essere proprietari di alloggi o di non aver superato un reddito familiare annuo di 14.406 euro?»
«Stando così le cose – prosegue il consigliere – come si pensa di soddisfare una così elevata mole di istanze visto che gli alloggi disponibili sulla piazza (tolti quelli in costruzione o ancora da costruire per gli ambiti di Risanamento) e considerando altresì i possibili 15 da acquistare sul mercato con i fondi regionali si contano sulle dita di una mano?»
Gioveni si chiede, inoltre, come «si pensa di risolvere l'ancora attuale ed irrisolta questione delle 23 famiglie sfrattate nel rione Ferrovieri che dal Comune avevano comunque avuto assegnati in locazione degli alloggi con regolare bando per l'emergenza abitativa». Rivolge, infine, una domanda “provocatoria”: Possibile che non si pensi che in prossimità di un'agguerrita campagna elettorale per le imminenti elezioni amministrative di primavera, decidere di pubblicare un bando per l'assegnazione di alloggi, a quasi 1 anno dalla delibera consiliare, non rischi di rappresentare uno squallido strumento elettorale o un potenziale serbatoio di voti per qualcuno abituato a sguazzare nel bisogno altrui?».
Il commissario gira i suoi interrogativi al Commissario e del Dirigente del Dipartimento competente, affinché facciano «la necessaria chiarezza per non alimentare ancora facili speranze a chi soprattutto da anni attende invano in lista d'attesa la legittima assegnazione di un alloggio».