MESSINA – Amianto, fogne a cielo aperto, ratti, sporcizia, rifiuti, assenza di pubblica illuminazione. "Storie italiane", la trasmissione su Rai Uno, torna a Messina, al rione Taormina, dove il sindaco Cateno De Luca si è fatto portavoce di oltre 500 famiglie (ma in tutta la città sono oltre duemila) nel degrado più assoluto.
"Ci sto mettendo la faccia – dice -. Nonostante il governo nazionale ci abbia lasciati soli a combattere questa guerra di civiltà per il risanamento della città di Messina e l’abbattimento delle baracche con l’assegnazione di case a questi disperati, noi andiamo avanti senza alcuna esitazione prendendoci anche le responsabilità del fallimento dei nostri predecessori. Oltre ad essere una delle nostre priorità è anche una guerra di civiltà".
Il problema è tutto sul reperimento delle somme necessarie. Servono circa 200 milioni – è la stima di De Luca – "il nostro Comune ne ha reperiti circa 20". Poi, con uno slancio di ottimismo, annuncia: "La Regione metterà la parte rimanente: 60 milioni dalle attuali economie, 80 milioni dall'originaria dotazione della legge 10/1990, 40 milioni di fondi Poc della legge di stabilità regionale".