Il Comune era pronto ad acquistare 39 alloggi nell’ambito degli interventi di risanamento ma 16 di questi non hanno l’abitabilità come richiesto dal bando emesso lo scorso anno. A fermare tutto è stata la Regione dopo una serie di denunce che erano state ignorate dal Dipartimento Politiche per la Casa. I consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni hanno portato l’ennesima vicenda paradossale in procura
Risultano primi in graduatoria, eppure non hanno i requisiti richiesti dal Bando, come l’abitabilità, che anche ad occhio dovrebbe essere la prima certificazione necessaria per un acquirente, anche se pubblico, quando si tratta di sborsare soldi.
La vicenda al centro dell’esposto presentato in Procura dai consiglieri comunali Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni e che rientra nel vasto capitolo del risanamento, è solo l’ennesimo paradosso di una città che non riesce a voltare pagina.
In questo caso ci sono le risorse, oltre 7 milioni di euro e di provenienza della Regione e destinate all’acquisto, da parte del Comune, di alloggi proprio per evitare le lungaggini di un risanamento risalente agli anni ’90, c’è un Bando, emesso dall’amministrazione comunale, c’è una graduatoria con chi offre le case. A mancare, paradossalmente è l’abitabilità e a stoppare tutto, nonostante una lunga serie di denunce è la Regione stessa, visto che Palazzo Zanca non ha prestato la dovuta attenzione alle segnalazioni ed alle istanze arrivate in un anno negli uffici.
A raccontare la vicenda sono stati in conferenza stampa Daniele Zuccarello e Donatella Sindoni, che nell’esposto presentato ipotizzano i reati di abuso d’ufficio ed omissione d’ufficio.
Tutto risale alla prima delibera, la 151 dell’11 marzo 2014, quando, su proposta dell’assessore De Cola, nell’ambito degli interventi di risanamento, viene pubblicato il bando ricognitivo finalizzato all’acquisto di alloggi di proprietà dei privati, consorzi di cooperative o enti edilizi. E’ infatti la Regione che stanzia fondi, all’inizio 11 milioni di euro, divenuti poi 7 da suddividere in varie zone, da destinare all’acquisto, piuttosto che alla costruzione, di alloggi da assegnare poi ai nuclei familiari delle zone da risanare, quindi Fondo Fucile-rione Gazzi e via Taormina.
Il bando prevede inizialmente la presentazione delle offerte entro il 15 maggio ma il termine viene prorogato al 30 giugno.
“I requisiti richiesti dal bando-spiegano Zuccarello e Sindoni- rientrano nello spirito della norma che mira a snellire i tempi la costruzione delle case ed infatti prevedono che gli immobili offerti dovranno essere abitabili IMMEDIATAMENTE, ovvero entro il termine inderogabile di 6 mesi dalla data di pubblicazione del bando (quindi entro l’11 settembre del 2014) ed in possesso del regolare certificato di abitabilità”.
Come si evince dall’esposto però le cose sono andate diversamente e non soltanto gli immobili che risultano tra i primi destinatari delle risorse non erano abitabili nel settembre 2014 ma non solo neanche tutt’ora a distanza di più di un anno dal bando.
La dirigente del dipartimento politiche per la casa, Maria Canale, con determina n°67 del 28 novembre 2014, dopo aver proceduto all’istruttoria delle offerte pervenute ed aver fatto effettuare i sopralluoghi tecnici (con relative schede) ha approvato la graduatoria. Tra i complessi individuati, primi in graduatoria risultano, come immobili già realizzati e dotati di abitabilità, quelli offerti dalle imprese Effe D. Costruzioni (12 alloggi) e Tuttedil (4 alloggi).
Nel frattempo però, sin dalle prime fasi, alcuni proprietari di altri appartamenti nello stesso complesso edilizio avevano segnalato al Comune che, diversamente da quanto dichiarato dal Dipartimento “gli alloggi erano privi di abitabilità e quindi non idonei ad essere dichiarati aggiudicatari”. I proprietari inoltre, nel denunciare il fatto hanno anche richiesto una serie di documenti relativi anche ai sopralluoghi. Proprio da questi verbali, rilasciati regolarmente, viene confermata la segnalazione e cioè che gli immobili della Effe D Costruzioni e della Tuttedil erano (e sono) privi dell’abitabilità, come peraltro dichiarato nella scheda tecnica redatta per il Comune dall’architetto Reale.
“Non si comprende quindi come-spiegano gli esponenti di Missione Messina– a fronte della dichiarazione di non abitabilità redatta dall’architetto del Comune e a fronte delle successive segnalazioni dei proprietari degli altri immobili, l’amministrazione abbia proseguito nell’iter, collocando le due imprese tra le prime in graduatoria e poi provvedendo alla stipula dei contratti di compromesso e dei preliminari di vendita. Avrebbe invece dovuto, una volta accertata appunto l’assenza dell’essenziale certificazione, provvedere all’esclusione delle offerte”.
Non è andata così e solo il fatto che i proprietari degli altri immobili hanno presentato analoga denuncia alla Regione, all’assessorato alle infrastrutture, ha comportato lo stop alla vicenda. Al Dipartimento regionale infatti il Comune ha regolarmente presentato le istanze per ottenere le risorse, attestando che gli immobili in questione erano in possesso dell’abitabilità.
Sul tavolo dell’assessorato sono però arrivate le denunce dei cittadini così, dopo aver emesso i decreti di finanziamento, è arrivata la diffida dal procedere e l’annullamento in autotutela degli atti illegittimi di aggiudicazione emessi dal Comune. La diffida è datata aprile 2015 quindi un anno dopo l’emissione del bando e soprattutto nove mesi dopo sia i sopralluoghi del dipartimento che attestavano che le case non avevano i requisiti che la pubblicazione della graduatoria. In ultimo, in tutti questi mesi, le denunce sul tavolo della Canale e dell’assessore De Cola, presentate dai proprietari degli immobili sono arrivate puntualmente. Come sia stato possibile non solo che tutto ciò sia accaduto ma che neanche siano state attenzionate, sia pure per verificarle, resta un mistero. Se non fosse arrivato lo stop da Palermo probabilmente l’iter sarebbe arrivato a compimento.
Da qui la decisione di presentare l’esposto con ipotesi di reato di abuso d’ufficio ed omissione di atti d’ufficio, dal momento che “pur alla luce della dichiarazione e certificazione-spiegano Zuccarello e Sindoni- fatta da tecnici comunali circa l’assenza del certificato d’abitabilità in relazione alle offerte, nello stilare la graduatoria la dottoressa Canale ha dichiarato, circostanza non corrispondente al vero che essi, alla data di pubblicazione del bando, erano dotati di abitabilità. La circostanza ha arrecato beneficio alle ditte aggiudicatarie ma prive di requisiti ed un ingiusto danno sia alle altre ditte partecipanti ma escluse nonché a quelle proprietarie di alloggi non muniti di abitabilità entro i termini del bando e che pertanto non si sono presentate”.
L’ultimo dettaglio riguarda il fatto che, a tutt’oggi quei 16 immobili non hanno il certificato. Infine, ma questo riguarda lo spirito complessivo della norma, gli alloggi singoli che il Comune andrà ad acquistare dai proprietari di case popolari riscattate a suo tempo a prezzi appunto “popolari” dai locatari, saranno pagate a cifre ben più alte, sempre dall’amministrazione che così avrà sborsato somme due volte.
“Nulla di nuovo sotto il sole in questa vicenda”, commenta amaramente Donatella Sindoni.
Rosaria Brancato
De Cola deve spiegare e subito!
De Cola deve spiegare e subito!
Perchè non pubblicate i nomi dei titolari delle due ditte?
Ci sarà da ridere!!!!
George
Perchè non pubblicate i nomi dei titolari delle due ditte?
Ci sarà da ridere!!!!
George
mangiatoia? o forse colpa di quellicheceranoprima?
mangiatoia? o forse colpa di quellicheceranoprima?
E’ la Canale che deve dare spiegazioni, non l’assessore!
In qualità di R.U.P. si è presa un bel po’ di soldi!
George
E’ la Canale che deve dare spiegazioni, non l’assessore!
In qualità di R.U.P. si è presa un bel po’ di soldi!
George
Forse si poteva risolvere in ambito locale, senza distruggere tutto.
Del resto la maggior parte delle abitazioni erano in regola e si potevano acquisire solo quelle, poi risolvere la questione dell’abitabilità con altri appartamenti o con la regolarizzazione, quando possibile, di quelli messi in programma di acquisizione.
Invece si è distrutto tutto…adesso i finanziamenti, già notevolmente ridotti, prenderanno altre strade……Chissà quanti anni dovranno aspettare le famiglie che vivono nei tuguri un nuovo provvedimento di risanamento…
In questa città non si cerca mai il dialogo per trovare soluzioni per la città ed i cittadini…si preferisce distruggere…perchè???Non sempre è chiaro..anzi non è per nulla chiaro.
Forse si poteva risolvere in ambito locale, senza distruggere tutto.
Del resto la maggior parte delle abitazioni erano in regola e si potevano acquisire solo quelle, poi risolvere la questione dell’abitabilità con altri appartamenti o con la regolarizzazione, quando possibile, di quelli messi in programma di acquisizione.
Invece si è distrutto tutto…adesso i finanziamenti, già notevolmente ridotti, prenderanno altre strade……Chissà quanti anni dovranno aspettare le famiglie che vivono nei tuguri un nuovo provvedimento di risanamento…
In questa città non si cerca mai il dialogo per trovare soluzioni per la città ed i cittadini…si preferisce distruggere…perchè???Non sempre è chiaro..anzi non è per nulla chiaro.
In tutta questa storia degli appartamenti da acquistare, piuttosto che costruire, ci sono parecchie domande da porsi. L’acquisto degli alloggi è previsto dalla legge? Gli stessi, hanno i requisiti previsti dalla legge? E’ legittimo o quantomeno conveniente (ri)acquistare alloggi popolari ormai datati venduti agli assegnatari per pochissime migliaia di euro? Perchè non si è costruito nelle aree sbaraccate di viale giostra ed accanto al rifornimento in prossimità del policlinico?
In tutta questa storia degli appartamenti da acquistare, piuttosto che costruire, ci sono parecchie domande da porsi. L’acquisto degli alloggi è previsto dalla legge? Gli stessi, hanno i requisiti previsti dalla legge? E’ legittimo o quantomeno conveniente (ri)acquistare alloggi popolari ormai datati venduti agli assegnatari per pochissime migliaia di euro? Perchè non si è costruito nelle aree sbaraccate di viale giostra ed accanto al rifornimento in prossimità del policlinico?
Impresa di Santino D’Angelo e Direttore dei Lavori Ing. Luciano Taranto
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Per non perdere il finanziamento non si potrebbero eliminare gli appartamenti senza agibilità e scalare la classifica?
Ed ovviamente, ammonire, il tecnico comunale che ha valutato gli appartamenti idonei. Applicandogli unapenale per il tempo perso.
Per non perdere il finanziamento non si potrebbero eliminare gli appartamenti senza agibilità e scalare la classifica?
Ed ovviamente, ammonire, il tecnico comunale che ha valutato gli appartamenti idonei. Applicandogli unapenale per il tempo perso.
Fanno tenerezza ZUCCARELLO e la SINDONI, prima di aprire bocca dovrebbero studiare le cose nelle quali si buttano a capo chino, troppo chino. Li invito a leggere, per iniziare, un interessante commentI di chi se ne intende, propongo ALTALEX. http://www.altalex.com/documents/altalex/news/2012/08/30/il-certificato-di-agibilita-nella-contrattazione-immobiliare. Fanno veramente tenerezza.
Fanno tenerezza ZUCCARELLO e la SINDONI, prima di aprire bocca dovrebbero studiare le cose nelle quali si buttano a capo chino, troppo chino. Li invito a leggere, per iniziare, un interessante commentI di chi se ne intende, propongo ALTALEX. http://www.altalex.com/documents/altalex/news/2012/08/30/il-certificato-di-agibilita-nella-contrattazione-immobiliare. Fanno veramente tenerezza.
George si informi prima di sparare sentenze! sopratutto se si ignora l’argomento e le posizioni di chi è chiamato in causa
George si informi prima di sparare sentenze! sopratutto se si ignora l’argomento e le posizioni di chi è chiamato in causa
La verità è che questi signori, privati cittatini, che hanno presentato svariate denunce, certo non l’hanno fatto per senso civico o per salvaguardare gli aventi diritto. In realtà nessuno in questi complessi ha l’abitabilità, neanche loro proprietari ma non è questo il punto, la verità è che non hanno il coraggio di dire che non vogliono i baraccati come vicini di casa. Quindi consigliati da qualche noto avvocatxxxxxxxx pensano di risolvere il tutto con una class action quanto mai ridicola e pretenziosa ed ovviamente ancora una volta ci va di mezzo la città e coloro che aspettano da una vita intera, una sistemazione dignitosa
La verità è che questi signori, privati cittatini, che hanno presentato svariate denunce, certo non l’hanno fatto per senso civico o per salvaguardare gli aventi diritto. In realtà nessuno in questi complessi ha l’abitabilità, neanche loro proprietari ma non è questo il punto, la verità è che non hanno il coraggio di dire che non vogliono i baraccati come vicini di casa. Quindi consigliati da qualche noto avvocatxxxxxxxx pensano di risolvere il tutto con una class action quanto mai ridicola e pretenziosa ed ovviamente ancora una volta ci va di mezzo la città e coloro che aspettano da una vita intera, una sistemazione dignitosa
Le consiglio di INFORMARSI prima di sparare sentenze senza avere una minima cognizione di ciò di cui si tratta. Non conosce neanche i ruoli e le competenze, come può pensare di giudicare illustri professionisti? il solito messinese buddace, pronti ad assaltare la nave che affonda!
Le consiglio di INFORMARSI prima di sparare sentenze senza avere una minima cognizione di ciò di cui si tratta. Non conosce neanche i ruoli e le competenze, come può pensare di giudicare illustri professionisti? il solito messinese buddace, pronti ad assaltare la nave che affonda!
mi fa molto piacere vedere che c’è ancora in giro qualche persona informata e di buon senso
mi fa molto piacere vedere che c’è ancora in giro qualche persona informata e di buon senso