La consigliera comunale del Ncd si rivolge al sindaco Accorinti chiedendo di predisporre un servizio per scongiurare altri atti vandalici e mettere in sicurezza i cantieri. Una conferenza di servizi, poi, per mettere ordine in una materia sempre più ingarbugliata
Tra pochi giorni, saranno trascorsi 25 anni dall’emanazione della legge regionale 10/90 sul risanamento. “25 anni – ricorda la consigliera comunale Daniela Faranda – contrassegnati da un costante quanto intenso conflitto di competenze fra Iacp e Comune di Messina, che ha determinato una scarsissima realizzazione di opere tanto che la Regione ha più volte disposto la revoca dei finanziamenti a causa della mancata presentazione dei progetti esecutivi da parte del Comune mentre agli uffici dello Iacp cresceva la domanda di abitazioni sociali ed opere collegate. Molte opere finanziate nei sette ambiti di risanamento, alcune in fase di completamento, sembra siano state abbandonate dalle imprese vincitrici di gara appalto, vedi i 46 alloggi Camaro Sottomontagna, piazza Sant’Antonio a Camaro San Paolo ed il completamento degli alloggi dell’ambito A”.
La Regione – dice la Faranda – ha azzerato tutti i fondi previsti da quella legge ma “le opere in corso vanno completate e non abbandonate anche per evitare che vengano perpetrati atti di vandalismo sulle strutture in corso di completamento, causando gravi danni erariali”.
La richiesta al sindaco Accorinti è quella di “predisporre un servizio di sorveglianza, coordinandosi con lo Iacp di Messina, al fine di scongiurare ulteriori atti vandalici e mettere in sicurezza i cantieri e di convocare una conferenza di servizi che una volta per tutte metta ordine in una materia che sempre più appare ingarbugliata e la cui soluzione è rimandata da amministrazione in amministrazione cercando di “gestire il solo bisogno” mentre appare improcrastinabile un risanamento intelligente che determini una nuova concezione edilizia-urbanistica che valorizzi sempre più gli ampie aree pianeggianti da risanare (vedi, Rione Taormina, Fondo Saccà, Bisconte, Fondo Vadalà, Seminario estivo, ecc..) in sintonia con quanto l'Amministrazione comunale ha dichiarato di voler realizzare, per salvaguardare le colline”.