Ancora "melina" sulla legge per Messina. Pd e 5stelle escono il coniglio dal cilindro per far slittare il voto sulla legge.
Sul fronte delle parole la deputazione messinese sembra voler fare squadra sul risanamento. Sul fronte dei fatti l’unica parola d’ordine efficace è: melina. Da mesi ormai il percorso della proposta di legge speciale per il risanamento di Messina è a dir poco ad ostacoli. Ogni volta che il traguardo si avvicina, c’è sempre quell’azione che ne ritarda il passo.
Melina Pd e 5stelle
E a fare “melina” sono Pd e M5S. Anche questa volta il coniglio dal cilindro è uscito a distanza di una decina di giorni dall’approdo alla Camera della proposta di legge per lo stop alle baraccopoli. Dopo aver inserito lunghi elenchi di audizioni, per diluire i tempi, si stava finalmente arrivando alle ultime audizioni (l’Unione inquilini giovedì e le altre martedì prossimo). Il 16 novembre quindi il testo, che, almeno sulla carta è condiviso tra Forza Italia (con Matilde Siracusano che ha firmato la prima proposta), Pd (con Navarra che ha presentato un secondo testo) e M5S (con D’Uva che ha sostenuto la pdl), sarebbe dovuto arrivare alla Camera per la discussione e il voto dell’Assemblea. Insomma, un traguardo vicino.
Rinvio a data da destinarsi
Invece ieri, dopo l’audizione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina – si è riunito l’ufficio di presidenza della Commissione Ambiente della Camera per fare il punto sul percorso parlamentare. La presidente Rotta ha chiesto il parere dei gruppi sulla possibilità di terminare le audizioni la prossima settimana, adottando così subito dopo il testo base del provvedimento. I capigruppo del Movimento 5 Stelle, del PD e di Italia Viva hanno invece chiesto di rinviare tutto, a data da destinarsi, con la scusa dell’inizio della sessione di bilancio. Insomma, ad un passo dalla meta, un rinvio che potrebbe spostare il traguardo al 2021. Il passo del gambero.
Siracusano: una sciagura
“E’ davvero improbabile che la manovra di bilancio possa arrivare alla Camera prima del 16 novembre- commenta Matilde Siracusano, Forza Italia- Secondo noi si può procedere nell’esame di questa proposta di legge, magari rinunciando a qualche audizione velocizzando l’iter. Invece così si allungano incredibilmente i tempi. Io credo che sia un pericolo e una sciagura per Messina . Ogni mese di ritardo è un mese in più in cui condanniamo 8mila persone a vivere in condizioni disperate, tra fogne e tetti in eternit. Chi vuole tutto questo si assuma la responsabilità politica delle proprie scelte”.
Continui rallentamenti
Quel che non si comprende è il perché di questi continui rallentamenti della legge, volendo escludere la sfortuna. Se si è davvero tutti d’accordo allora si faccia realmente squadra e non solo a parole. Purtroppo a prevalere sono dinamiche di maggioranza e opposizione che vengono pagate dall’intera città. Da un lato viene ostacolata una proposta di legge che, piaccia o no, è stata portata per la prima volta all’attenzione del Parlamento, dalla deputata azzurra Matilde Siracusano, dall’altro c’è lo “scoglio” della figura del commissario (la cui scelta spetta di concerto al ministro Provenzano ed al presidente Musumeci). Infine, ed è bene dirlo senza ipocrisie, c’è l’intento di mettere i bastoni tra le ruote al sindaco De Luca. Insomma tra le dichiarazioni di facciata e le reali intenzioni c’è di mezzo il mare.
Una storia che si ripete
Purtroppo per il risanamento di Messina questa è storia, è un copione noto da mezzo secolo, sin da quando De Pasquale portò l’argomento baracche all’attenzione del Parlamento dell’epoca. Ma senza andare troppo indietro basta ricordarsi come sono andate le cose dal 1991 in poi….. Così facendo, di rinvio in rinvio, la proposta di legge, se mai dovesse sopravvivere alle continue bordate, rischia arrivare alla Camera nel 2021, trent’anni dopo la legge regionale…..
mi vien che ridere…..una sciagura….ma dal 1994 ci sono stati vari governi Berlusconi…..e non abbiamo visto un accidente…….anzi…….mi fermo qui scusate…
Attenda i tempi giusti per vedere se accade qualcosa e come.
Vengono partoriti mille articoli giornalistici al giorno su queste questioni e non sempre con la dovuta perizia.
Buona giornata.
Tutto rinviato? Le baracche rimangono al loro posto? La loro demolizione è rinviata a data da destinarsi?
Nulla di nuovo sotto il sole.
Si sa, la povertà, voluta e programmata, è da sempre fonte di consenso elettorale.
In altre parole: ti rendo povero e bisognoso cosicché tu, volente o nolente, alla porta mia tu bussare devi.