Inizia l'operazione sbaraccamento: dal 17 screening sanitari e monitoraggio

Inizia l’operazione sbaraccamento: dal 17 screening sanitari e monitoraggio

Rosaria Brancato

Inizia l’operazione sbaraccamento: dal 17 screening sanitari e monitoraggio

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lunedì 10 Settembre 2018 - 10:40

Unità mobili effettueranno le visite mediche, di concerto con i medici di base e saranno avviati controlli sulla qualità dell'aria e sui rischi di esposizione all'amianto. E' il primo step di un Piano di sicurezza e controllo delle condizioni socio-sanitarie.

L’operazione sbaraccamento entro nel vivo e con tempi certi e rapidi. Uno dei passaggi fondamentali per la dichiarazione dello stato d’emergenza è la verifica delle oggettive condizioni emergenziali sotto il profilo socio-sanitario.

E dalla prossima settimana prenderà il via lo screening sanitario nei 7 ambiti sia relativamente al rischio asbestosi che alla situazione medica complessiva per quanti abitano, hanno abitato o hanno lavorato in quelle aree. Contemporaneamente si predisporrà il piano di bonifica e smaltimento amianto.

E’ quanto emerso dalla conferenza dei servizi che si è tenuta oggi a Palazzo Zanca, alla presenza del sindaco De Luca, dell’assessore regionale alla sanità Razza (che ha dato totale disponibilità), dell’assessore comunale ai servizi sociali Alessandra Calafiore, dei vertici dell’Arisme, del dg dell’Asp Gaetano Sirna, dei rappresentanti dell’Arpa e dei deputati regionali componenti della Commissione sanità Antonio De Luca e Franco De Domenico.

Una riunione concreta e fattiva che si è conclusa con una tabella di marcia immediata e con la sinergia di tutte le istituzioni e gli Enti coinvolti nell’operazione.

Il Comune trasmetterà nelle prossime ore all’Asp il censimento aggiornato alla data del 1 settembre degli occupanti le baracche dei 7 ambiti e da quel momento in poi scatterà il Piano di accertamento sanitario per il rischio asbestosi e non solo.

In settimana infatti l’Asp si doterà di alcuni camper attrezzati per poter effettuare le visite ambulatoriali e le analisi direttamente nelle zone interessate. Contemporaneamente come spiegato dal dg dell’Asp Gaetano Sirna si procederà intrecciando i dati con quelli dei medici di base, che saranno attivamente coinvolti dal momento che sono quelli più vicini al territorio ed alle famiglie ed anche quelli che hanno il quadro clinico dei singoli pazienti. Alla presenza delle unità mobili nei 7 ambiti si aggiungeranno le lettere che saranno inviate, come suggerito dal deputato regionale 5stelle Antonio De Luca, anche a chi in passato ha abitato le zone interessate e quindi essere rimasto esposto all’amianto a lungo, nonché chi, a vario titolo, ha lavorato nelle baraccopoli (anche per realizzare interventi edilizi).

E’ fondamentale avere in tempi rapidi la situazione socio-sanitaria delle baraccopoli messinesi e nel contempo avere un quadro che riguardi anche la presenza dell’amianto che dovrà essere smaltito.

Sul tavolo della conferenza dei servizi questa mattina è arrivata anche un’integrazione dell’Arpa, aggiornata al 31 agosto, sulla criticità ambientali riscontrate nelle zone a rischio.

Emerge un contesto estremamente critico, sia per la presenza dei rifiuti, in gran parte ingombranti, abbandonati nelle zone, ma anche di vegetazione incolta nelle vie d’accesso, presenza elevata di acque di scolo, condizioni igienico-sanitarie precarie o assenti per molte delle abitazioni, con conseguenti PERICOLI SANITARI. Dagli accertamenti emerge la presenza di AMIANTO con relativo grave pericolo di dispersione.

Urge quindi un piano di messa in sicurezza- si legge nella nota ARPA– ed asportazione dell’amianto. Non può che evidenziarsi un potenziale pericolo ambientale dovuto alle precarie condizioni delle acque, dei suoli e dell’aria. Occorre inoltre intervenire per la bonifica dei RIFIUTI SPECIALI ed eliminare le fonti di potenziale inquinamento del suolo”.

L’ARPA gestirà il monitoraggio della qualità dell’aria, le valutazioni di competenza per la gestione dei rifiuti e propone l’attivazione di un tavolo permanente.

L’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza ha dato totale sostegno all’operazione sbaraccamento “Non era mai accaduto nella prevenzione del rischio asbestosi che si pensasse anche a chi VIVE o ha vissuto a lungo in condizioni di esposizione alle fibre. E’ di grande importanza quello che sta facendo l’amministrazione De Luca che ha il pieno sostegno mio e del presidente Musumeci con il quale stiamo concordando tutti i percorsi da seguire. Un analogo monitoraggio finora è stato fatto solo a Biancavilla. A Messina in tempi rapidi l’Arpa controllerà l’aria, l’Asp attraverso i camper effettuerà controlli medici con visite ambulatoriali e successivamente sono previsti anche nel secondo step, per casi specifici, radiografie e tac. E’ fondamentale per l’obiettivo dello stato d’emergenza la situazione sanitaria ed entro il 31 dicembre avremo completato tutti gli step”.

Soddisfatto anche il presidente dell’Agenzia, Marcello Scurria, che sta anche studiando un modo per raggiungere il più possibile residenti che siano stati esposti all’amianto con i controlli incrociati sulla popolazione scolastica: “Dobbiamo incrociare i dati del censimento con quelli dei medici di base e con quelli relativi alla dispersione scolastica, perché anche questo è un tema sociale”. Nei prossimi giorni inoltri l’Agenzia sarà messa in condizioni di avere quella relazione dell’Asp del 2007 che portò il prefetto Alecci a lanciare l’allarme sulle condizioni di rischio nelle baracche attraverso una lettera inviata all’allora sindaco Genovese e della quale mise a conoscenza anche la Procura. Undici anni dopo quelle condizioni non sono soltanto le stesse ma probabilmente saranno anche peggiorate.

Stiamo lavorando in grande sinergia- ha concluso soddisfatto De Luca– E mercoledì finiremo di ultimare la documentazione al governo regionale per la richiesta della dichiarazione dello stato d’emergenza. Ringrazio l’assessore Razza per l’immediatezza dell’incontro, ma evidentemente si è compresa la gravità del caso. La questione, che io ho posto attorno a questo tavolo, è che non si tratta soltanto delle presenze nelle baracche di circa ottomila persone ma in quei luoghi ci sono intere generazioni e quindi la questione riguarda un’entità maggiore. Dopo l’incontro di oggi, considerata la gravità della situazione, le Istituzioni hanno un elemento in più per valutare in termini positivi la nostra richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza e soprattutto mettere a disposizione gli strumenti indispensabili poiché la questione assume una gravità sottovalutata nel tempo. Il piano delle risorse finanziarie è un profilo che non mi preoccupa perché le risorse ci sono, le abbiamo individuate in circa 230 milioni di euro complessivi e abbiamo colto la volontà politica per sbloccarle; probabilmente mancherà ancora qualcosa, ma è ovvio che in questo caso chiediamo allo Stato che finalmente ci dia anche il sostegno economico rispetto a quello che è un atto dovuto, mi permetto di dire, per quanto riguarda la dichiarazione dello stato di calamità”.

28 anni dopo quel 1990 si è tornati all’anno 1 del risanamento. Da colmare c’è un vuoto terribile e troppi anni di silenzi.

Rosaria Brancato

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