Risanamento Messina. L'Asp: "Con il covid emergenza critica. Si rischia il peggio"

Risanamento Messina. L’Asp: “Con il covid emergenza critica. Si rischia il peggio”

Rosaria Brancato

Risanamento Messina. L’Asp: “Con il covid emergenza critica. Si rischia il peggio”

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martedì 20 Aprile 2021 - 11:49

Dalla relazione emerge una situazione drammatica: "Si intervenga per evitare eventi incontrollabili"

A fine marzo 2021 il direttore generale dell’Asp Bernardo Alagna ha scritto al sindaco metropolitano De Luca, integrando la relazione dell’agosto 2018 sulla situazione nelle baraccopoli con le condizioni post-pandemia. Un quadro allarmante che necessita di interventi urgenti.

La relazione del 2018

La nota di Alagna ripercorre le tappe precedenti. Il 6 agosto del 2018 il sindaco De Luca ha chiesto, alla luce della gravissima situazione nelle zone da risanare una relazione all’Asp sull’antigenicità o il grave  degrado delle predette strutture abitative”, Nei giorni dal 16 al 27 agosto il personale dell’azienda sanitaria, insieme ai vigili urbani ha effettuato una serie di sopralluoghi nei 7 ambiti territoriali e ha successivamente trasmesso la documentazione, anche fotografica all’amministrazione.

  • • Tremonti – Giostra – Ritiro                                        visitate            n. 9      abitazioni
  • • Annunziata – Fondo Fucile – Rione Taormina          visitate            n.  11     abitazioni
  • • Bisconte – Camaro S. Paolo – Maregrosso                 visitate            n. 7      abitazioni

Fucile Via G. Alessi

  • • Torrente S. Filippo – Vill. Aldisio – Fondo              visitate            n.6       abitazioni

L’esito dei sopralluoghi

Nel corso dei sopralluoghi, è stato evidenziato, anche con rilevamento fotografico che si allega alla presente, quanto segue:

  • 1i)     tutti  gli  ambiti  esaminati si presentano  in  linea  di  massima   come  aree  notevolmente degradate, frequentemente si nota la presenza di crescita  rigogliosa di  vegetazione  incolta, di  accumuli di  rifiuti  di  varia  natura  abbandonati  sul  suolo pubblico,  di scarichi   idrici  a cielo aperto  che spesso  scorrono  davanti  alfe abitazioni, talvolta di esalazioni maleodoranti diffuse;)     
  • 2 alcune   aree   appaiono  per   lo  più   circoscritte,   costituite   da  numerose   costruzioni ammassate  tra loro che vengono utilizzate a scopo abitativo o per il ricovero di animali o per deposito-garage, per  la maggior parte  dall’aspetto tipico di baracche presumibilmente abusive,  talora vecchie  costruzioni  consegnate  in epoche remote dal comune  e che hanno subito  nel  tempo  ampliamenti presumibilmente  abusivi  o  interventi precari  di manutenzione;
  • 3-pressocchè   in  tutti gli  ambiti  visionati  si  notano  costruzioni  che  non rispettano  i più elementari  requisiti  igienico  edilizi,  sia per  quanto  riguarda  le  tipologie  di  costruzione (baracche o costruzioni a più elevazioni) che relativamente ai materiali utilizzati (muratura, legno,  lamiere,  tettoie  di  onduline  in  cemento  amianto,  in  lamiera  ed  in plastica),  non garantiscono  adeguate  condizioni di sicurezza  (muri e tetti pericolanti o mal costruiti)  e di incolumità per chi vi risiede,  inoltre   le distanze tra le singole abitazioni spesso sono molto ridotte  ed  insufficienti  a  garantire  adeguate  vie  di  passaggio  per  mezzi  e persone   o consentire  l’intervento  di mezzi  di soccorso  in  caso di situazioni  di pericolo  o di eventi calamitosi;
  • 4 dai sopralluoghi  effettuati all’interno di numerose  costruzioni si rileva come queste non rispettino neanche i minimi requisiti igienici previsti per gli ambienti abitativi: insufficiente altezza e cubatura dei locali; superfici fenestrate inadeguate a garantire sufficienti condizioni di aero- illuminazione e talvolta del tutto mancanti; ingressi  di  larghezza   inadeguata  a  garantire  il  passaggio   in  condizioni  di sicurezza, spesso con gradini malmessi e che presentano  alzate di dimensioni inadeguate,  o privi  di adeguata protezione,· inidonea  distribuzione  degli  spazi  interni,  spesso  in  continuità  tra  loro  (per entrare  in  una  stanza  bisogna  attravesarne   un’altra),   con  porte   di  dimensioni insufficienti o del tutto mancanti e con zone di passaggio anguste e pericolose; servizi  igienici  inadeguati  e che  spesso  si aprono  direttamente  negli  ambienti abitativi senza alcun disimpegno e talvolta privi di porta; ambienti  insalubri per presenza  di umidità  e crescita  di muffe, frequentemente distacco  dell’intonaco  talora  con  sottofondo  murario  in  evidenza, fessurazioni  e crepe,  soffitti  rigonfi  di  umidità  con  evidenti  segni  di  cedimento,  orditura  delle coperture  (plastica  o cemento-amianto)  a  vista,  cause  di potenziale pericolo  per l’incolumità degli occupanti per rischio di crollo; pavimenti sconnessi  e spesso  mancanti  di piastrelle,  o  costituiti  da  malmessi elementi lapidei di tipo stradale,  causa di potenziale pericolo di caduta, impianti  elettrici  in condizioni fatiscenti,  con fili elettrici pendenti  ed  alcune prese  inutilizzabili a causa dell’umidità che ha determinato il rigonfiamento dell’intonaco circostante comportando  il distacco delle stesse dalla parete, causa di potenziale  pericolo per  l’incolumità degli occupanti per  corto circuito  e rischio di folgorazione,· i   materiali   utilizzati  per   la  costruzione   spesso   non  garantiscono   adeguate condizioni di isolamento  termico  dall’esterno  comportando situazioni  insalubri di microclima con  eccessivo calore o eccessivo .freddo  all’interno  delle  abitazioni;
  • 5-viene riferito da numerosi residenti che,  in occasione di eventi meteorici caratterizzati da abbondanti  precipitazioni  atmosferiche,   si  verificherebbero   infiltrazioni  di  acqua  con fenomeni di gocciolamento dal soffitto,·
  • 6- non si conoscono le condizioni degli allacci alla rete  idrica né si conosce la provenienza delle acque utilizzate e l’idoneità delle stesse per essere destinate  a scopo umano,  inoltre sievidenzia  la presenza  di numerosissimi  serbatoi per lo stoccaggio  di acqua,  molti dei quali in cemento-amianto o in PVC pesante, posizionati  spesso in modo precario e senza adeguati criteri di stabilità e di sicurezza,  che possono  compromettere  ulteriormente la staticità delle costruzioni
  •       7- inoltre non si conoscono le condizioni degli allacci alla fognatura comunale delle diverse abitazioni  e/o  i sistemi di smaltimento  dei reflui fognari,  anche se da alcuni residenti  viene riferito che gli scarichi civili sarebbero o dispersi direttamente nel suolo o destinati a pozzi presumibilmente disperdenti che si troverebbero sotto le costruzioni stesse;
  • 8-tale  situazione   costituirebbe   una  ulteriore   causa  di  inconveniente   igienico  per   le esalazioni  maleodoranti provenienti  dagli  stessi pozzi  e dalle  relative  botole  di accesso presenti al! ‘esterno  delle  abitazioni  (spesso  nelle  vicinanze  dell’ingresso)  ed,  in  qualche caso,  all’interno di locali abitativi;
  • 9)        in  merito  viene  riferito  che,  a  causa  della  saturazione  dei pozzi  o per fenomeni  di intasamento  delle  improvvisate  e precarie  condutture fognarie  esistenti,  periodicamente  si assiste  a fenomeni  di  rigurgito di  liquami dalle botole  (site  sia nelle viuzze che all’interno delle abitazioni) e dai servizi igienici, per cui i residenti sono costretti a richiedere  urgenti interventi di espurgo tramite automezzi;
  • 1 O)      in   alcune   aree   si  notano  parecchie   tubazioni   che  fuoriescono   dalle   case   e  che rappresentano presumibilmente condotte  abusive di scarichi idrici che vengono convogliati in  approssimative   canalette   di  raccolta   che  talvolta .    scompaiono   nel  sottosuolo   per riaffiorare nuovamente, più a valle;
  • 11)   molte unità abitative risultano sottodimensionate rispetto al nucleo familiare che le occupa con un evidente peggioramento delle condizioni igienico sanitarie;
  • 12)  pressocchè  in tutti gli ambiti visionati viene ulteriormente  riferita  la presenza  continua di grossi   ratti  che  popolerebbero   abitualmente   le  varie  zone,  prevalentemente  nelle  ore notturne,  e  la presenza   costante  di  insetti  molesti  che,  viste  le  condizioni  su  descritte, avrebbero trovato habitat ideale per proliferare.

L’amianto nelle abitazioni

Relativamente alla presenza  di  materiali  contenenti  amianto  si fa presente che nel corso del sopralluogo,  in tutte le aree visionate,  è stato evidenziato che:

  • 1)       numerosissime  costruzioni sono ricoperte da onduline  in cemento amianto;
  • 2)      le stesse si presentano per lo più in avanzato stato di deterioramento  con evidenti zone di frattura;
  • 3)      molte sono situate ad altezza d’uomo ed essendo facilmente  accessibili rappresentano  un ulteriore rischio per rotture accidentali e non;
  • 4)       all’interno  di  molte  abitazioni  si  è osservato  che  la  copertura  in  eternit è confinata, rispetto all’ambiente  abitativo,  da una controsoffittatura,  a volte precaria,  realizzata dagli abitanti per ridurre l’umidità proveniente dal soffitto,  ma in diverse situazioni le onduline in cemento  amianto sono a diretto contatto  con gli ambienti abitativi che, peraltro,  di per  sé presentano condizioni strutturali  inadeguate  con altezze dei locali insufficienti e mancanza di adeguate aperture fenestrate;
  • 5)       le condizioni su esposte  creano,  ad ogni modo,  una situazione  di potenziale  rischio  di rilascio  di fibre di amianto  nell’ambiente  e,  di conseguenza,  un ulteriore fattore  di  rischio per la salute dei residenti.

Stante quanto  sopra  si ritiene  che,  complessivamente,  le condizioni  igienico  sanitarie   e le problematiche ambientali riscontrate nelle varie zone,  determinano  una situazione di grave rischio per la salute e l’incolumità degli occupanti”.

Fin qui la relazione del 2018 alla quale oggi il direttore generale facente funzione Bernardo Alagna aggiunge quello che è accaduto da quell’anno ad oggi, con la pandemia che ha aggravato la situazione di emergenza sanitaria. Alagna ribadisce lo sforzo  posto in essere  dall’Asp,  dal Comune  e dalle altre Istituzioni direttamente e indirettamente  interessate al contenimento  ed eradicazione del virus.

Uno sforzo quanto  mai  imponente- spiega Alagna-  ma particolare  attenzione   va  posta  alle  situazioni  in  cui,  per  ragioni   oggettive,   appare   difficoltoso garantire   idonee condizioni di isolamento, di distanziamento e di quarantena, e, particolarmente in situazioni  di  disagio   sociale   come  quelle  esistenti  negli  ambiti  di  risanamento  del  Comune   di Messina.

L’Asp pertanto,  interpellati i  Servizi  competenti per conoscere  le criticità presenti  in tali zone durante   l’emergenza pandemica,  ha attivato  per  quanto  di competenza,  alcune  iniziative  e misure finalizzate sempre  al contenimento della  diffusione del contagio,  riscontrando le seguenti  ulteriori difficoltà:

Screening e covid hotel

•      sono state effettuate diverse  campagne  di screening  mediante  tampone  naso-faringeo,  rivolte solo alla popolazione residente  negli ambiti di risanamento, al fine di individuare quanti  più soggetti possibili  positivi al virus SARS-Co V-2.   Sono   state   allestite delle   strutture   necessarie   all’esecuzione  ordinata   dei  tamponi,   e,  in  una  prima   fase,   la popolazione  ha  partecipato   in  numero   elevato.   Purtroppo   però,  a  causa  delle  condizioni fatiscenti  di molte strutture abitative,  prive  dei requisiti minimi  per poter garantire  efficaci misure  di di isolamento  e prive dei requisiti igienico  sanitari necessari,  i  soggetti  positivi  al virus si sono dovuti trasferire presso i Covid Hotel. Tale situazione  ha generato notevoli preoccupazioni tra i cittadini  comportando, nella restante popolazione residente  in tali ambiti di  risanamento,  un  rifiuto  generalizzato  allo  screening   organizzato   e  di  conseguenza  un enorme  difficoltà  di tracciamento dei soggetti  positivi.

Gravi patologie

•     altra  criticità  rilevata   dai  Servizi  nella valutazione  del  rischio  sanitario   relativo   al  virus SARS-Co V2  ,   è rappresentata dalla  presenza   di  soggetti  fragili  affetti  da  gravi  patologie ( morbo  di Parkinson,  insufficienza renale,  vasculopatia cerebrale,  encefalopatia, morbo  di Alzheimer,  ulcere trofiche,  spina bifida) a)  90 pazienti  in assistenza domiciliare integrata b) 10  pazienti  in adi palliativa;

Non iscritti tra gli assistiti

• a questo si aggiunga che un numero non rilevato di soggetti non è iscritto all’anagrafe assistiti con tutto quello che ne consegue. Pertanto, nonostante la professionalità di chi assiste a domicilio i pazienti, risulta oltremodo difficoltoso non solo mantenere adeguate misure cautelative imposte dall’emergenza in corso, ma altresì, effettuare la stessa cura domiciliare.

Rischio ancora più grande

Una situazione quindi ancora più allarmante rispetto al 2018 e per la quale Alagna tenendo conto dei rischi del covid, dell’impossibilità di  mantenere  le  misure  di  prevenzione,  della sussistenza di  carenze  igienico  sanitarie,   della densità di popolazione residente  negli  ambiti  di risanamento, tra i  quali molti minori,  e dell’elevata probabilità di diffusione del virus,  invita il sindaco De Luca a valutare  ed all’occorrenza provvedere in ordine  alla possibilità di trasferimento, in unità  abitative  idonee, la popolazione su menzionata,   al fine di evitare   che nelle baraccopoli si verifichino eventi  incontrollabili.

2 commenti

  1. Dal 2018 emerge una relazione agghiacciante delle condizioni in cui vivono queste famiglie …….per non parlare delle 100 persone che richiedono assistenza domiciliare…..stiamo parlando di 100 non una,o dieci ….100 e dal 2018 ancora si aspetta?……. Già dovevano essere fuori da quell’ inferno prima ,ma a maggior ragione adesso in piena pandemia Covid ,soprattutto i malati, ,non c è burocrazia che tenga ….Viene raccomandata l ‘igiene e di evitare assembramenti, e tutta questa gente “ammassata” in pochi metri quadri come si può gestire ? Come si possono tutelare loro stessi se non hanno già in partenza le basi per salvaguardarsi?Ma chi ha letto la relazione del 2018, ha visto gli innumerevoli pericoli che corrono queste persone?Tanti di loro sono malati, ci sono tanti bambini ,e tutti, dico tutti, rischiano ogni giorno che passa …..e non rischiano solo di peggiorare, o i sani di ammalarsi…..rischiano di morire……sindaco ,grazie alle donne della politica sono stati fatti dei passi da gigante per procedere ,io non so perché
    ancora si perde tempo prezioso ma qualunque cosa sia ,lei non è ‘capace” di trovare 100 alloggi? Secondo me sì.Non ci sono beni confiscati alla mafia? Usiamoli per questa buona causa… ….ho sentito la sua diretta contro le istituzioni riguardo a questa vicenda ..tutto giusto (per la prima volta mi trovo d’accordo con lei)tranne lo” stornello ” all’inizio…..fuori luogo (oltre che orrendo)e sa perché? Perché in queste tematiche così serie “spettacolarizzare “non si addice proprio né ora né mai ,ma purtroppo lei deve mettere sempre l’ “io Cateno”…. al di là di tutto ,anziché” scervellarsi” per comporlo, si “scervelli “per dargli una sistemazione ….in fondo un” marziano ( come lei si definisce ultimamente) può fare cose incredibili!!!!!!!

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  2. praticamente in india se la passano meglio

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