Il congresso dell'Unione Inquilini, focus sulle politiche abitative
Il potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica, realizzata in maniera del tutto nuova rispetto ai classici interventi del passato: più case popolari realizzate attraverso il riuso e il recupero del patrimonio pubblico e privato abbandonato.
Questo il tema principale del 3° congresso dell’Unione Inquilini Messina, propedeutico al sedicesimo congresso nazionale.
Oggetto di analisi è stata anche la cedolare secca per il libero mercato delle locazioni che “secondo noi, senza alcun dubbio, deve essere abolita. La motivazione risiede sul fatto che la cedolare secca al 20% sui contratti liberi ha sottratto alla fiscalità generale, secondo le stime della Banca d’Italia, un contributo pari a 2,5 miliardi l’anno: una vera e propria regalia alla rendita immobiliare che ha beneficiato delle riduzioni sulla tassazione degli affitti non dando in cambio nessuna diminuzione dei canoni”.
Inoltre sono stati fortemente criticati i dispositivi del social housing all’italiana che nelle politiche dell’abitare hanno progressivamente sostituito gli interventi strutturali concernenti l’edilizia Residenziale Pubblica (ERP). “Di social c’è rimasto ben poco sicché il social housing ha favorito nel tempo principalmente i soggetti attuatori piuttosto che gli inquilini. L’assenza trentennale di politiche strategiche nazionali sul diritto all’abitare ha prodotto effetti negativi sui territori. Nella città di Messina, ad esempio, solo 25 alloggi sono stati inseriti nel bando comunale del 2018 per le assegnazioni delle case popolari a fronte di circa 700 domande. Questo inaccettabile squilibrio fotografa il fallimento dello Stato, in tutte le sue articolazioni, sulle politiche per la casa. Le risorse e gli strumenti di cui dispone la Commissaria Straordinaria del Governo per lo sbaraccamento ci sembrano insufficienti e per alcuni versi inadeguati: alcune importanti misure adottate per fronteggiare il risanamento delle baracche di Messina, al di là dei proclami, esprimono arretratezza e debolezza progettuale; rappresentano un vecchio modo di concepire l’edilizia residenziale per le fasce più povere. I progetti approvati nel Piqua (Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare) rischiano di produrre paradossalmente ulteriore ghettizzazione”.
L’Unione Inquilini propone infine “una grande coalizione per il diritto all’abitare che metta in relazione i sindacati inquilini, le associazioni, i movimenti e i partiti politici che hanno a cuore le sorti dei precari della casa che, a causa di questa tragica crisi pandemica, sono drammaticamente in aumento”.
Nel corso del congresso sono intervenuti associazioni ed esponenti del mondo sindacale e politico. Hanno dato il loro contributo: Padre Nino Basile, direttore della Caritas Diocesana, Rosario Duca per Arcigay Messina, Franco De Domenico per il PD, Francesco Mucciardi per Rifondazione Comunista, Angela Rizzo per Cittadinanzattiva, l’ex consigliere comunale Luigi Sturniolo, Pietro Saitta per la Rete 34+, i consiglieri comunali Alessandro Russo e Cristina Cannistrà e l’avvocato dell’Unione Inquilini di Messina Dario Restuccia. Hanno inviato i loro saluti il Segretario del Sicet-Cisl Loris Foti e il Coordinatore di Art.1 Domenico Siracusano.
È stato eletto all’unanimità il nuovo comitato direttivo del sindacato composto da: Calì Ivan, Currò Antonio, Donato Luca, Ioppolo Renzo, Marano Clelia, Mucciardi Francesco e Sposito Gianmarco. Il direttivo riconferma Gianmarco Sposito come segretario provinciale e Renzo Ioppolo come tesoriere. A rappresentare come delegati la sede di Messina al XVI Congresso Nazionale dell’Unione Inquilini, che si terrà dal 24 al 26 settembre 2021 a Chianciano Terme, saranno Clelia Marano e Ivan Calì.
fine comunicato
Unione Inquilini Messina Messina, lì 23.09.2021