L'addio al vetriolo dell'ora ex sub commissario, ecco chi lo sostituisce. Schifani: "Criticità nella gestione precedente"
MESSINA – “Non ti presti a commettere un reato? Ti revocano. Questa è la “morale” di questa schifosa vicenda”. E’ ancora amareggiato Marcello Scurria, dopo la procedura di revoca del suo incarico da sub commissario al risanamento. E punta il dito contro Basile e Schifani. Intanto, però, c’è già anche il sostituto: è Santi Trovato, attuale dirigente del Genio civile di Messina e presidente dell’Ordine degli ingegneri, oltre che soggetto attuatore per due interventi sempre nell’ambito del risanamento.
Dirigente tecnico ingegnere di ruolo presso la Regione siciliana dal 1989, Trovato è stato direttore dell’Ersu e direttore generale dell’Amam, oltre a molti altri incarichi. Alle ultime amministrative faceva parte della squadra degli assessori per il candidato di centrodestra Croce, area Forza Italia.
Schifani: “Venuto meno il rapporto fiduciario con Scurria”
Ed è arrivata la nota ufficiale da Palermo: “Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, nella qualità di commissario del governo per il risanamento della baraccopoli di Messina, ha provveduto a revocare l’incarico di sub commissario a Marcello Scurria, nominando come sostituto, senza soluzione di continuità, Santi Trovato, dirigente regionale e attuale responsabile dell’ufficio del Genio civile di Messina, oltre che presidente dell’Ordine degli ingegneri della stessa città. La sostituzione si è resa necessaria a seguito di “specifiche criticità” riscontrate nella gestione delle funzioni affidate in precedenza a Scurria, che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con il presidente della Regione, che lo aveva nominato nel marzo del 2023”.
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Ma le polemiche continuano. Scurria definisce “surreali” le parole di Basile, che ieri aveva detto al nostro giornale che la priorità è il risanamento. “Contrastano con le sue azioni strumentali e diffamatorie (ogni cosa a suo tempo). Nel frattempo è pronto con il suo team”. L’ex sub commissario ricorda che “ora si devono spendere i fondi Pinqua (145 milioni)”. E lui si è sempre opposto al “costruire i casermoni e creare nuovi ghetti. Cosa penso sui palazzoni è noto”.

Il primo amico non è piaciuto e ne mettono un altro forse più amico.