La Regione ha tagliato i fondi del risanamento destinati a Messina da 10,9 milioni di euro a 7,5 milioni. L'assessore Sergio De Cola: “Chiediamo di ritornare indietro”. Oltre al danno, la beffa: si perderebbe altro tempo per rimodulare i progetti
Era già tutto pronto e la programmazione inviata all’Assessorato alle Infrastrutture. Mancava solo l’ok del Bilancio della Regione, che ha detto di sì ai finanziamenti, ma solo per 7,5 milioni di euro. Peccato che i progetti presentati per il risanamento da parte del Comune di Messina facevano riferimento ad una somma intorno ai dieci milioni. Così era stato più volte promesso dal Presidente Rosario Crocetta nel corso delle sue trasferte in riva allo Stretto. Così era stato stabilito nei vari vertici a Palermo tra la giunta regionale e comunale.
La programmazione degli interventi, redatta dall’assessorato all’urbanistica e risanamento che fa capo all’assessore Sergio De Cola, era già stata inviata agli uffici preposti del capoluogo, il marzo scorso. L’assessorato alle Infrastrutture, dopo aver approvato i progetti, ha passato la programmazione a quello al Bilancio con al richiesta dei finanziamenti. Dopo tutto questo, però, dalla Regione è arrivata una lettera a Palazzo Zanca, che annunciava la riduzione del finanziamento. Un gesto che, finora, resta privo di qualsiasi giustificazione politica, come ribadisce anche l’assessore Sergio De Cola, che spiega di non aver ancora ricevuto comunicazioni circa la decisione del taglio.
Il Sindaco Renato Accorinti, nel frattempo, ha manifestato la volontà di mettersi in contatto con Rosario Crocetta, per chiedere spiegazioni e soprattutto che la somma dei finanziamenti venga riportata a 10 milioni di euro. Non si tratta di non accontentarsi, ma di motivazioni concrete, come spiega l’ assessore Sergio De Cola: “La programmazione è stata redatta ed inviata a marzo, una riduzione dei fondi causerebbe di conseguenza anche una rimodulazione dei progetti. Cosa che farebbe allungare ulteriormente i tempi burocratici, dal momento che si dovrebbe riprendere da capo l’intero iter amministrativo prima di arrivare nuovamente al finanziamento dell’assessorato al Bilancio. Noi, intanto, però, vogliamo provare ad ottenere ugualmente quei fondi”.
Nei 10,9 milioni attesi per il risanamento di diverse aree cittadine, erano compresi, ad esempio, i soldi necessari per la riqualificazione del complesso “Casa Nostra”, con la demolizione delle ultime sette palazzine abbandonate e la costituzione di un parco urbano e la bonifica e risanamento delle baracche di Fobdo Fucile. Entrambi i progetti, adesso, vacillano. Almeno nella loro forma originaria.