Rischia di chiudere l'ultima direzione didattica messinese. "No a tagli indiscriminati" PODCAST

Rischia di chiudere l’ultima direzione didattica messinese. “No a tagli indiscriminati” PODCAST

Gianluca Santisi

Rischia di chiudere l’ultima direzione didattica messinese. “No a tagli indiscriminati” PODCAST

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lunedì 25 Settembre 2023 - 17:00

La dirigente D'Amico: "Meritiamo di restare autonomi, con 650 alunni siamo un fulcro per la comunità di S. Teresa"

La dirigente D’Amico: “Meritiamo di restare autonomi, con 650 alunni siamo un fulcro per la comunità di S. Teresa”

S. TERESA – L’ultima direzione didattica attiva in provincia di Messina rischia di scomparire sotto i “colpi” del nuovo Piano di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica in Sicilia. Un piano che prevede il riassetto del sistema con la riduzione degli attuali 802 istituti a 710, a partire dal prossimo anno scolastico. A recitare il ruolo di vittime sacrificali sembrano essere destinate le direzioni didattiche, in nome di quella verticalizzazione che dovrebbe garantire la continuità tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, accorpate in istituti comprensivi. Un destino che sembra segnato anche per la storica direzione didattica di S. Teresa – 11 scuole in tutto (6 dell’infanzia e 5 primarie) distribuite su 6 plessi in tutti il territorio cittadino – che dovrebbe essere “assorbita” dall’Istituto Comprensivo di S. Teresa.

I presidi siciliani: “No a tagli indiscriminati”

Ma i presidi siciliani non ci stanno e chiedono che tagli non siano orientati solo alla soppressione delle direzioni didattiche, come dichiarato alla Tgr da Maurizio Franzò, presidente dell’associazione nazionale Presidi Sicilia. “Ogni caso va seguito e analizzato – ha spiegato Franzò – noi abbiamo direzioni didattiche con 800 alunni che, se soppresse, possono creare un grave danno alla comunità di riferimento”. Numeri a cui va vicino la direzione didattica di S. Teresa, con i suoi 650 alunni.
“Io non so quali saranno le scelte da parte dell’ambito territoriale e della Regione – sottolinea la dirigente scolastica Maria Grazia D’Amico (nella foto) – ma mio auspicio è che la Direzione didattica di S. Teresa rimanga scuola autonoma, così come merita di essere, visto che con i suoi 650 alunni è un fulcro per il Comune di S. Teresa. Il nome non depone a nostro favore perché c’è l’idea di verticalizzare e quindi di abolire le direzioni didattiche, però noi abbiamo anche gli spazi per un’eventuale offerta formativa che miri anche ad una secondaria di primo grado, sempre sul nostro territorio e senza accorpamenti con comuni vicini. Il mio augurio – continua D’Amico – è quello di continuare ad avere il privilegio di dirigere questa istituzione scolastica. Intanto, continueremo ad offrire una didattica di eccellenza e di qualità, con il massimo del supporto agli alunni dal punto di visto logistico e delle attrezzature”.

La controproposta

Per salvare le direzioni didattiche più numerose i presidi siciliani suggeriscono invece di procedere all’aggregazione di istituti comprensivi vicini formati da scuole sottodimensionate. E sono 94 in Sicilia quelle che contano meno di 600 alunni. “Non deve essere solo un aspetto ragionieristico – ha tagliato corto Franzò – dobbiamo avere dei presìdi che possano intervenire sulle problematiche territoriali, come ad esempio un alto tasso di dispersione scolastica”. Se ne saprà di più tra qualche giorno, quando la Conferenza provinciale di organizzazione della rete scolastica approverà il nuovo piano di dimensionamento, che dovrà essere poi trasmesso alla Regione.

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