La presidente del Consiglio comunale ha inviato una nota la Ministero dell’Interno, Angelino Alfano, alla Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali , al sottosegretario Bocci e al dirigente Verde. Intanto , torna a lamentare l’assenza di pareri alla sua proposta di delibera integrativa
Ci prova la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile a sollecitare qualche risposta dal Ministero sul Piano di riequilibrio, di cui non si hanno notizie dallo scorso 12 settembre (vedi correlato).
In una nota indirizzata al Ministero dell’Interno, Angelino Alfano, alla Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali , al sottosegretario Bocci e al dirigente Verde, la massima rappresentante del Civico Consesso scrive: «si richiede , essendo scaduto il termine, pur non perentorio, di 60 giorni , di conoscere il relativo parere».
Il documento di risanamento, a cui sono legate le uniche speranze del Comune di Messina di evitare il dissesto, è stato approvato dal Consiglio comunale lo scorso 2 settembre e 10 giorni dopo, così come previsto dalla normativa vigente, è stato inviato a Roma. Da allora non si sa più nulla, sebbene i 60 giorni di tempo siano scaduti lo scorso 12 novembre.
La presidente Barrile mette fretta al Ministero, sottolineando che «lo step successivo, la presentazione alla Corte dei Conti, impone una sollecita conoscenza del succitato parere».
Restando in tema di piano di riequilibrio, la consigliera comunale del partito democratico, Antonella Russo, torna a lamentare l’assenza di pareri alla sua proposta di delibera integrativa per aderire al decreto legge 133/2014. Nel decreto sblocca-italia è stata introdotta una norma in virtù della quale con il piano di riequilibrio è possibile dare copertura anche ai debiti fuori bilancio. Tale possibilità era esclusa invece dal decreto 174 del 2012, in base al quale le risorse stanziate nel Fondo di rotazione nazionale potevano essere destinate «esclusivamente al pagamento delle spese di parte corrente relative a spese di personale, alla produzione di servizi in economia e all'acquisizione di servizi e fornitura», così come specificato all’art.4 comma 5. L’esponente del Civico Consesso avrebbe voluto che il provvedimento arrivasse in Aula il prima possibile, vista l’importanza dell’argomento, ma si è perso nei meandri della burocrazia comunale. Ed è ancora sprovvisto del parere dei revisori dei conti e di quello del segretario/direttore generale Antonio Le Donne . (DLT)