Un intervento dell'Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia nel segno della salvaguardia del territorio
Da Giampilieri a Ischia la cura del territorio è un tema centrale che va sganciato dalla logica delle emergenze e dei disastri. Deve diventare patrimonio comune di una quotidiana programmazione. Su questa linea, l’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, diretta dal segretario generale Leonardo Santoro, ha annunciato gli interventi di manutenzione straordinaria per la cura e la pulizia di quattro corsi d’acqua nel territorio del Comune di Messina. Lavori che serviranno a eliminare il rischio di esondazione e che sono stati disposti sempre dagli uffici dell’Autorità.
La manutenzione riguarderà i torrenti Bordonaro, Papardo, Ciaramita e Annunziata, che presentano situazioni critiche e sui quali si interverrà a seguito della constatazione della “somma urgenza”. Nello specifico, i lavori, per i quali occorreranno poco più di 177 mila euro, consisteranno nella trinciatura della vegetazione spontanea delle aree e delle scarpate arginali e nella risagomatura degli alvei con mezzo meccanico cingolato (“inalveamento a centro alveo”, si legge nel testo). La durata degli interventi, che saranno eseguiti dalla ditta “Messina Noleggi srl”, aggiudicataria della gara con un ribasso del 7%,, sarà di novanta giorni.
Dissesto idrogeologico: in un decreto le zone da salvaguardare
Su questa linea, nel mese di ottobre, è stato approvato un progetto di aggiornamento del Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (PaiI) e per gli aspetti geomorfologici del Comune di Messina. Il territorio coinvolto riguarda l’area tra Capo Peloro e il torrente Saponara e tra il torrente Fiumedinisi e sempre Capo Peloro. Si tratta di un decreto firmato sempre dal segretario generale dell’Autorità di bacino, l’ingegnere Santoro.
Formato da cinque articoli, il quarto insiste sulla necessità di salvaguardare il territorio, vincolando l’amministrazione comunale ad adottare quelle “misure di salvaguardia” nel segno della tutela del territorio e della prevenzione, a beneficio della “pubblica incolumità”. Nella relazione dell’Autorità di bacino, si legge di una “elevata e molto elevata suscettibilità alle colate rapide, determinate dai risultati di alcuni studi di compatibilità geomorfologici prodotti per interventi di trasformazione edilizia”.
Insomma, le trasformazioni edilizie hanno messo a dura prova alcuni territori, in un rapporto tra natura e insediamenti non proprio idilliaco, e oggi bisogna correre ai ripari: non sono consentite concessioni e il vincolo è immediato. Ecco le zone da salvaguardare: Camaro, Villaggio Galati, Mortelle, Salita Tremonti, Gesso, Torrente Balena, Marotta-Guardia, Fosse, Contrada Zucchero – Villaggio S. Agata, Cataratti – T. Zoera.
L’appello di un cittadino: “Mettete in sicurezza Torre Faro”
Frequenti le segnalazioni dei lettori a Tempostretto. Tra queste, il cittadino Salvatore Arena comunica che ha scritto alla VI Circoscrizione, invitando il presidente a fare da tramite con il sindaco per “la messa in sicurezza delle abitazioni di fronte al mare e nelle spiagge a Torre Faro”. Un tema molto sentito e che non smetterà di essere al centro dell’attenzione.