I consiglieri comunali Libero Gioveni e Claudio Cardilehanno scritto al sindaco Accorinti e all’assessore Sebastiano Pino per ricordare che quella scuola a Bordonaro non può essere dimenticata e che è necessario risolvere le gravi problematiche strutturali che si sono manifestate.
Perché l’amministrazione comunale ha dimenticato la scuola Ettore Castronovo? Perché non sono previste risorse da destinare alla sistemazione del plesso scolastico chiuso a settembre, poco prima dell’inizio delle lezioni, dall’Ispettorato del lavoro? Perché invece per altre scuole le somme sono state individuate? Interrogativi a cui i consiglieri comunali Libero Gioveni e Claudio Cardile sperano di ottenere risposta. I due consiglieri hanno scritto al sindaco Accorinti e all’assessore Sebastiano Pino per ricordare che quella scuola a Bordonaro non può essere dimenticata e che è necessario risolvere le gravi problematiche strutturali che si sono manifestate.
Gioveni e Cardile ribadiscono intanto che che tale estremo provvedimento ha determinato numerosi disagi a genitori e alunni in quanto le 9 classi di scuola media e le 3 della scuola dell’infanzia della Castronovo sono state trasferite nel distante plesso “Albino Luciani” di Fondo Fucile. I piccoli alunni, provenienti per lo più da Bordonaro, Cumia, Gescal e San Filippo, sono costretti a raggiungere la nuova scuola con mezzi pubblici carenti soprattutto in termini di orari e coincidenze, o con mezzi privati aggravando la già precaria situazione viaria del rione Santo e del viale Gazzi.
Una situazione che dunque meriterebbe attenzione ma che si è arenata di fronte al parere contrario reso dal Dirigente Aiello all’emendamento al Piano Triennale delle Opere Pubbliche che prevedeva di vincolare delle somme per la riduzione del rischio sismico a questa scuola a causa della mancanza di un progetto esecutivo. “Le somme inserite nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche saranno destinate ad altre scuole, anch’esse prive di progetto, che però per questa amministrazione risultano evidentemente più importanti, nonostante la scuola “Ettore Castronovo” è senz’altro quella che ha i maggiori problemi strutturali ed è stata anche la prima ad essere stata chiusa in ordine temporale”.
Alla Castronovo alcune strutture portanti dell’edificio sarebbero a rischio deformazione plastica (e probabile conseguente crollo) in situazione ordinaria di staticità (quindi anche in assenza di eventi tellurici) per la mancanza di armatura in alcune travi e pilastri, c’è la possibilità di intervenire per la riduzione del rischio sismico attraverso le somme inserite nel “Patto per Messina” siglato con il Governo Renzi e con il Governo Crocetta (circa tre milioni di euro). “Bisogna necessariamente scongiurare che la scuola “Ettore Castronovo” diventi una nuova “Nicholas Green”, e il rischio è alto anche in considerazione del fatto che l’edificio sorge in un popoloso rione popolare dove già altre scuole sono state prese di mira dai vandali (vedi scuola “Capitan Traina” di Santo Bordonaro). Si tratta di un plesso importante per il villaggio di Bordonaro, al quale ha dato lustro e prestigio per decenni, con iniziative e manifestazioni di tutto rispetto soprattutto nell’ambito della legalità” scrivono Cardile e Gioveni che dunque adesso aspettano risposte immediate dall’amministrazione comunale.
F.St.