Mentre da Palermo si attende lo sblocco delle risorse per la messa in sicurezza del viadotto Ritiro, Roma ha “scongelato” i fondi per lo stato d’avanzamento dei lavori previsti dalla Convenzione stipulata nel 1989
Da Palermo e Roma passa il destino degli svincoli Giostra- Annunziata. La Regione deve sbloccare le risorse per la messa in sicurezza del viadotto Ritiro, che dovrà avvenire in due fasi e sarà propedeutica all’apertura dell’infrastruttura: dopo l’ultimo vertice a palazzo Zanca, tenutosi lo scorso 4 ottobre, si attende adesso che la giunta regionale deliberi sul trasferimento al Cas di 2 milioni di euro per l’adeguamento sismico del viadotto, con interventi che dureranno circa 45 giorni e saranno eseguiti dalla ditta Ricciardello . In tal senso, però, non ci sono novità significative e le istituzioni sedute al tavolo del confronto di otto giorni fa – vale a dire Genio Civile, Cas, Anas e Comune – aspettano notizie certe da Palermo.
Novità importanti arrivano, invece, dalla capitale. Il Governo Monti ha sbloccato la restante parte dei fondi destinati all’opera e rimasti “congelati” per mesi. Si tratta di trentaquattro milioni di euro, inseriti dal Ministero delle infrastrutture e Trasporti nella legge di bilancio sul capitolato 7571. La somma costituisce il “residuo” della Convenzione stipulata nel lontano 1989 tra il Comune ed Ministero dei Trasporti, riguardante i lavori per la costruzione dello “svincolo autostradale Giostra, collettore autostradale nord da svincolo Giostra ad Annunziata, svincolo autostradale Annunziata 1°, 2° e 3° Lotto”.
L’accordo prevedeva l’erogazione da parte del Ministero di complessivi 122 miliardi (oggi euro 62.007.741,69), ma negli anni erano arrivati in riva allo Stretto solo 28 milioni di euro: i 34 milioni di euro mancanti erano andati in economia a causa degli intoppi nella realizzazione dell’opera e rischiavano di andare definitivamente in fumo. Se tale ipotesi si fosse verificata, il danno per il Comune sarebbe stato enorme: l’ente avrebbe dovuto sborsare dalle proprie tasche i soldi per l’avanzamento dei lavori, nel frattempo andati avanti grazie alle anticipazione della ditta Ricciardello, che prima o poi li avrebbe ovviamente voluti indietro. Fortunatamente, il Governo ha deciso di scongelare i fondi. L’erogazione avverrà in due tempi: 20 milioni e mezzo di euro a partire dall'anno 2013, gli altri 14 milioni di euro di euro, nel 2014. Nei prossimi giorni, Palazzo Zanca spedirà a Roma gli incartamenti necessari affinché dal Ministero procedano a tutte le verifiche del caso, a cominciare dallo stato di avanzamento dei lavori.
(Danila La Torre)