Due giorni fa i consiglieri comunali Burrascano e Carreri era tornati sulla nomina del nuovo Cda dell'Atm per ricordare che l'amministrazione Accorinti non ha mai revocato la delibera di liquidazione del 2012. Ma Cacciola replica punto su punto
L'Atm non è mai stata in liquidazione. È perentorio e deciso l'assessore Gaetano Cacciola che dopo la nuova interrogazione dei consiglieri Angelo Burrascano e Nino Carreri ha deciso di rispondere per provare a mettere un punto definitivo ad una questione che ciclicamente torna e che sembra aleggiare sempre sulle sorti dell'azienda di via La Farina.
Burrascano e Carreri avevano chiesto per la seconda volta i motivi per cui l'amministrazione non aveva accolto la richiesta di revoca del bando per la selezione del nuovo Cda, visto che in teoria in questi anni non è mai stata revocata la delibera del 2012 con cui il Consiglio comunale dell'epoca aveva messo in liquidazione l'azienda.
Ma a proposito di questa delibera Cacciola ribadisce quanto più volte già comunicato, sia in commissione che in consiglio comunale nel corso della trattazione del contratto di servizio di Atm nel gennaio 2016, cioè che l’Azienda Trasporti Municipalizzata di Messina non è mai stata in liquidazione.
"La delibera 11/C del 14/2/2012, avente per oggetto “ATM – Piano di riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana”, che doveva costituire il primo atto per la messa in liquidazione dell’Atm e la successiva trasformazione in società per azioni, faceva riferimento nella parte deliberativa all’art. 4 del D.L. 138/2011 che è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale con una sentenza del 2012. Pertanto né la precedente Amministrazione né l’attuale hanno dato seguito a quanto previsto dalla citata delibera 11/C".
Poi l'assessore ricorda che "nella stesura del piano di riequilibrio pluriennale del Comune di Messina, approvata con deliberazione di Consiglio Comunale n. 23/C del 2-9-2014, anche alla luce del mutato contesto normativo e fattuale, sono state riportate le azioni di risanamento, la ristrutturazione, l’efficientamento della gestione dell’Atm, come risultanti dalla bozza di piano industriale, dalla quale emerge un’importante e sostenibile strategia di investimenti e incremento della flotta, di rilancio del servizio TPL e di recupero di credibilità dell’azienda, capace di generare incrementi nelle entrate ordinarie e, di conseguenza, riduzioni nei trasferimenti dell’Ente verso l’Azienda, complessivamente in linea con l’atto di indirizzo sopra menzionato".
È vero però che proprio in occasione della discussione sul contratto di servizio, Cacciola aveva assunto l’impegno di revocare quella famosa delibera di liquidazione che nei fatti però non ha mai attivato nessuna procedura liquidatoria ed è poi stata invalidata dalla Corte Costituzionale. E così la giunta Accorinti ha deciso comunque di mettersi al riparo da qualsiasi nuova critica e polemica confezionando una delibera lo scorso 24 ottobre che revoca la delibera 11/C del 2012, revocando di fatto la liquidazione. Cacciola spiega anche che l’atto era stato proposto in consiglio comunale già lo scorso 2 novembre ma l’aula non ha ancora trattato l’argomento.
Poi c’è il capitolo bilanci. Burrascano e Carreri accusavano l’amministrazione di non aver sanato la situazione finanziaria dell’azienda, visto che i bilanci pregressi non sono mai stati approvati ed è da più di dieci anni che il consiglio comunale non dà il via libera ad un rendiconto finanziario dell’Atm. L’assessore però replica anche su questo punto: “Ricordo che i bilanci sono stati presentati dall’amministrazione comunale ma non sono stati approvati dal consiglio nonostante i parerei positivi dei Revisori dei Conti di Atm”.
F.St.