Sulla vicenda Cas, il sindacato Orsa replica alle accuse lanciate all'Ispettorato del Lavoro di Messina dal deputato regionale Filippo Panarello. “Invece di chiedere ispezioni sull'operato della Direzione del Lavoro avremmo auspicato che venisse usata analoga solerzia nel sollecitare l’intervento della Regione per formulare soluzioni concrete per impiegare i precari"
“Invece di chiedere ispezioni sull'operato della Direzione del Lavoro avremmo auspicato che venisse usata analoga solerzia nel sollecitare l’intervento della Regione per formulare soluzioni concrete per impiegare i precari “Stupisce la solerzia con la quale il deputato regionale del Pd Filippo Panarello interviene stigmatizzando i recenti provvedimenti presi dall’Ispettorato del lavoro a proposito del boom di straordinari ai soliti noti al Cas e su alcuni funzionari addetti alla gestione dei turni”. Lo dichiarano Mariano Massaro e Michele Barresi del sindacato Orsa Sicilia, che proseguono: “Mentre sia stato meno attento alle battaglie dei precari storici, che reclamano il rispetto dei loro diritti calpestati da una politica più impegnata a coltivare il proprio orticello che l’interesse comune. Il deputato messinese, in questi giorni rimasto in silenzio quando i precari inutilizzati dal 2011 nonostante la professionalità acquisita e le carenze d’organico, punta il dito contro l’Ispettorato del lavoro – continua l'Orsa – “colpevole” di aver espletato il suo compito a tutela sia dei precari che di quanti, sobbarcati da una notevole mole di straordinari, sono sottoposti ad un ritmo di lavoro sicuramente eccessivo, al punto di dover rinunciare persino alle ferie. Stupisce leggere che un deputato regionale chieda l’intervento dell’assessore regionale al lavoro non già al fianco di chi combatte per vedere riconosciuto un diritto ma per “verificare” se gli uffici dell’Ispettorato messinese nel colpire la cattiva gestione del personale, gli sprechi e gli strabismi del Cas abbiano agito al di là delle loro competenze. Senza entrare nel merito giuridico di quanto rilevato da Panarello, resta un discutibile risvolto etico nell'intervento visto il fatto che tra i 4 dipendenti trasferiti dall’ufficio turnazione che assegnava con “manica larga” gli straordinari, ci sia Pietro Caminiti vicesindaco Pd di Alì Terme (e 3 sindacalisti della Uil) ha probabilmente pesato sulla bilancia del deputato più di quanto possano pesare i precari. Panarello sostiene che “è grave che l’ispettorato del lavoro metta in discussione la libertà di associazione garantita dalla Costituzione” dimenticando che se il dipendente in questione non fosse un esponente del suo partito probabilmente non avrebbe alzato le barricate. A dimostrazione che il fare parte di un partito o di un sindacato è sì lecito e legittimo ma si rischia di prestare il fianco a cadute di stile nella gestione delle turnazioni e in taluni casi la cogestione politico/sindacale nelle aziende, specialmente a carattere pubblico, ha comportato sprechi e danni alle casse pubbliche che il sindacato autonomo denuncia da sempre. Riteniamo inopportuno quest’ingresso a gamba tesa della politica in questa vicenda- continuano Massaro e Barresi – da un deputato regionale ci saremmo aspettati ben altri comunicati di solidarietà nei confronti dei precari e un'azione di sostegno nei confronti dell’operato dell’Ispettorato del lavoro per il rispetto della legge e della trasparenza. Analoga solerzia nel sollecitare l’intervento della Regione ce la saremmo aspettata nel formulare soluzioni concrete per impiegare i precari e risolvere i problemi di un Consorzio che se è alla frutta è anche a causa di una gestione troppo politica. Ben venga l’intervento della Regione – concludono – ci auguriamo al fianco dei più deboli e non di chi ha sempre un colonnello alle spalle che gli guarda il cammino e auspichiamo se necessario anche l'intervento della Procura della Repubblica per maggiore chiarezza a tutela di tutti sui tanti risvolti oscuri della vicenda”.
Sorpresa da Panarello anche la Cub, visto che al Cas "è stato riscontrato quello che da sempre veniva contestato, ovvero la peculiare quanto illegittima posizione dei dirigenti sindacali che ricoprivano incarichi dirigenziali all'interno degli Enti. Una Legge dello Stato (D.Lgs. 165/2001) non consente a chi ricopre o ha ricoperto cariche sindacali di svolgere incarichi dirigenziali negli Enti o aziende. Tale norma, che anche la Regione Siciliana deve seguire come principio, ha come ratio quella di evitare il rischio del possibile conflitto di interesse. Infatti bisogna fare in modo che l'attività del dirigente non sia influenzata dai rapporti attuali o pregressi con sindacati o partiti. Pertanto la presa di posizione del parlamentare risulta fortemente stridente rispetto al tenore normativo che si presume egli debba ben conoscere e presidiarne l'applicazione piuttosto che fare interrogazioni parlamentari su coloro che hanno semplicemente applicato la legge. In questi rarissimi casi ove viene accertato all'interno di un Ente pubblico quale è il Cas il malcostume di conferire incarichi dirigenziali a dirigenti sindacali addirittura contestualmente in carica, e ciò in barba alla legge, ci si aspetterebbe da un parlamentare eletto dai cittadini che questi faccia un plauso agli Enti preposti a tali controlli e non certamente che questi delegittimi l'operato dell'Ispettorato chiedendo addirittura un'ispezione".
Toglietevi l’arretrato che avete negli uffici della via Ugo Bassi,per colpa vostra i lavoratori rapinati dei suoi diritti, non possono rivolgersi al Giudice del lavoro per aver i suoi diritti.
Invece di andare in giro a fare cosa ?Ci sono centinaia di lavoratori costretti a lavorare in nero e voi dove siete ???
Il lavoro in nero significa evasione fiscale ,intanto per il Prefetto tutto va bene, l’importante che il cielo è blu.
Toglietevi l’arretrato che avete negli uffici della via Ugo Bassi,per colpa vostra i lavoratori rapinati dei suoi diritti, non possono rivolgersi al Giudice del lavoro per aver i suoi diritti.
Invece di andare in giro a fare cosa ?Ci sono centinaia di lavoratori costretti a lavorare in nero e voi dove siete ???
Il lavoro in nero significa evasione fiscale ,intanto per il Prefetto tutto va bene, l’importante che il cielo è blu.