Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Luigi Genovese: "amo la politica e ho scelto questo percorso. Mi chiamo Luigi, il mio cognome è Genovese ed è con questo cognome che ho deciso di mettermi in gioco"
Ciao Viviana,
ho letto con estrema attenzione la lettera che hai scritto e alla quale è stato dedicato un doveroso spazio su questo quotidiano online, che ringrazio per l’ospitalità.
Potrebbe suonarti retorico, ma devo dirti che ho provato una sincera empatia mentre scorrevo il testo. Comprendo a pieno i sentimenti che ti hanno indotto a intervenire pubblicamente sulla mia candidatura. Sei riuscita davvero a trasmettermi il tuo stato d’animo. Forse ti sorprenderà, ma è una condizione che vivo costantemente, perché ho la fortuna di avere tanti amici che vivono le tue incertezze, il tuo risentimento, la tua indignazione. Giovani come noi. Spero solo che nessuna forma di pregiudizio possa indurti a pensare che uno studente della Luiss, uno che si chiama Luigi Genovese, non possa provare dei sentimenti puri.
Avrei voluto contattarti privatamente, scrivendoti un messaggio su Facebook, ma non sono riuscito a risalire al tuo profilo. Ecco la ragione che mi ha indotto a ripiegare sulla scelta di scriverti pubblicamente. Una scelta che voglio vivere come un’occasione per risponderti, a questo punto, in quanto rappresentante di una generazione alla quale mi sento profondamente legato per ragioni anagrafiche e ideologiche. Rispondo quindi a te e indirettamente a chi, al momento, nutre delle perplessità nei miei confronti.
Definisci “ipocrita” il mio aver affermato che mi sarei candidato anche se avessi portato un altro cognome. Cosa te lo fa escludere? Se il mio cognome fosse stato un altro, probabilmente la mia candidatura non avrebbe avuto questa risonanza: negare questo sarebbe stato certamente un atto d’ipocrisia. Però ci tengo a sottolineare un aspetto che in molti non conoscono: io amo la politica, una passione che ho chiaramente ereditato dalla mia famiglia, una dimensione nella quale mi sono impegnato attivamente in tempi non sospetti, quando frequentavo il liceo. Un momento fondamentale della mia vita, durante il quale ho capito che l’impegno attivo sarebbe stato un paradigma irrinunciabile nel mio cammino futuro. Una scelta sulla quale, senza tema di smentita, nessuna forma di “induzione esterna” avrebbe potuto esercitare il ben che minimo influsso su di me. Il fatto che il mio cognome fosse Genovese, a scuola, era più o meno un dettaglio irrilevante.
Ti dico questo per ribadire un concetto: ho deciso di proseguire un percorso, l’ho fatto perché in questo percorso credo fermamente. Questo percorso l’ho scelto. E se il mio cognome fosse stato un altro? Me lo hai chiesto, e come sai non sei la sola ad averlo fatto. Io mi chiamo Luigi, il mio cognome è Genovese, e con questo nome e con questo cognome ho deciso di mettermi in gioco. Permettimi di sottolineare un aspetto: il vizio originario si nasconde dietro la stessa domanda “Ti saresti candidato anche senza questo cognome?” Una domanda che, onestamente, faccio fatica a comprendere. Perché? Semplice: sto solo vivendo, come tutti, la vita che mi è stata donata. Con questo nome e con questo cognome. Ribalto il quesito: perché, invece, sei indotta a pensare che io non possa candidarmi? Per il cognome che porto? E non è, questa, una forma di pregiudizio?
Mi sono candidato cosciente di andare incontro a tutto questo. Certo, anche alle perplessità di molti. Non credere che alcune esternazioni sul mio conto mi abbiano lasciato indifferente, tutt’altro. Ma avevo previsto tutto: è normale, forse ovvio. Nonostante ciò, nonostante fossi pienamente consapevole di ciò a cui sarei andato incontro, non ho mai pensato di tirarmi indietro, perché forse un giorno questo coraggio verrà apprezzato trasversalmente, quando magari avrò l’opportunità di essere davvero utile alla Cosa Pubblica.
Premesso che non posso essere colpevolizzato in alcun modo per il fatto di frequentare un’università privata, mi sono chiesto e ti chiedo: cosa ti fa credere che uno che si chiama Luigi Genovese non possa essere indignato per il momento storico che stiamo attraversando? Ribadisco ciò che ho già affermato durante la presentazione della mia candidatura: la politica regionale, negli ultimi anni, non è stata in grado di fornire risposte adeguate. Lo credo, lo affermo, lo rivendico. Cosa dovrebbe vietarmelo? Il fatto che il presidente Crocetta sia stato eletto “anche grazie ai voti di Francantonio Genovese”, mio padre, non è una valida ragione. E non è una valida ragione per due motivi: io sono Luigi, ho 21 anni e all’ultime consultazioni regionali non avevo ancora acquisito il diritto al voto. Quindi formalmente il sottoscritto non ha sostenuto nessuno, semplicemente perché il momento per poterlo fare non era ancora arrivato. Io però amo la chiarezza. Ed è per questo che provo ad anticipare una tua ipotetica domanda, sempre per rimanere nel campo delle ipotesi, dei “se” e dei “ma” a cui in molti si sono affezionati in questi giorni: e se lo avessi già acquisito, quel diritto al voto? È probabile che in quel momento avrei sostenuto Crocetta. Come ha fatto mio padre, che nell’attuale presidente ha creduto, almeno fino ad un certo punto. Ed è proprio per questo che lo scenario politico emerso successivamente ha moltiplicato la mia personale delusione rispetto a un profilo in cui avevo riposto le mie speranze. Non è questione di incoerenza. Succede nella vita, succede in politica: non sempre vengono attese le aspettative, e quando questo accade è giusto, anzi doveroso voltare pagina. Quel momento è arrivato.
Sostieni che dovrei provare a fare altro, in ossequio ad una non meglio esplicitata logica che dovrebbe impedirmi, in automatico, di impegnarmi nella politica. Dovrei provare a fare altro? E perché? Perché dovrei? Per il cognome che porto? Non credi, Viviana, che questa sia una forma di pregiudizio?
Comprendo eccome “quelli che scappano” dalla Sicilia, ma ritengo doveroso affermare che questa fuga vada arginata con i fatti e non con la vuota retorica. Ho detto che ogni giovane che va via è un pezzo di Sicilia che muore. Lo credo fermamente.
No, non penso che la mia candidatura sia, come sostieni, “un insulto ai giovani”. È proprio ai giovani che vorrei destinare gran parte del mio impegno. È proprio ai giovani che dico: è arrivato il momento di farci avanti. Ed è proprio ai giovani che ho rivolto una serie di passaggi del mio discorso di presentazione. È a loro che ho detto che delegare può essere utile, ma spesso può rivelarsi deleterio. È ai giovani che ho dedicato la frase “in politica è sempre troppo tardi per abbandonare, ma non è mai troppo presto per iniziare”. È anche a te che mi rivolgevo, Viviana, quando esprimevo tutto questo, o anche quando sottolineavo la necessità di un impegno attivo che superi qualunque preconcetto legato all’anagrafe. Mi rivolgevo anche a te, quando evidenziavo che solo i giovani possono intercettare pienamente le esigenze delle nuove generazioni.
Viviana, ho ammirato il tuo coraggio, al di là di alcuni contenuti esplicitati. Almeno in parte, alcuni concetti che hai espresso sono evidentemente legati a una forma quasi istintiva di pregiudizio. Ma non posso e non voglio fartene una colpa, ci mancherebbe. Adesso non mi resta che chiederti di passare a trovarmi al “Lab”, in Viale San Martino n°4. </strong
Ti aspetto in questi giorni, o se preferisci dopo il voto del 5 novembre. Chissà che le tue idee non possano insieme alle mie divenire proposta. Di certo, forse per la prima volta, troverai qualcuno disposto realmente ad ascoltarti e a comprenderti. Nonostante tutto, nonostante si chiami Luigi Genovese.
E si… Pregiudizi… Pregiudizi e frasi fatte, come quella che recita “il frutto non cade mai lontano dall’albero”…
Ormai siamo adulti e vaccinati, smaliziati e pragmatici.
Facciamo finta di essere ancora il parco buoi di Agnelliana memoria…
Ti prego , ti scongiuro, evita di scrivere certe corbellerie, perchè il re è nudo..I fatti sono evidenti , non si può distorcere la realtà a proprio uso e consumo.
Questa lettera non si può leggere, piena di retorica e frasi fatte tali da prendere in giro solo chi vuole essere preso in giro.
Spero solo, se esiste un Dio, che il 5 novembre Luigi venga preso a “schiaffi” da elettori che nel segreto delle urne ascoltino davvero la propria coscienza.
So purtroppo che non avverrà, ma almeno io saprò di essere in pace con la mia di coscienza.
Non si può far capire nulla a uno che è cresciuto in una realtà che ovviamente non è quella che ha vissuto e vive la vera Sicilia.
Vergogna, vergogna e vergogna.
Caro Luigi Genovese, difendo il suo diritto- in democrazia- a candidarsi in virtù del suo nome e cognome, altrimenti non sarebbe stato possibile. Avrei potuto anche comprendere questa scelta dopo aver arricchito il suo curriculum con la laurea di base e una formazione (sic!) in una prestigiosa Università, adeguata al suo “rango”, acquisendo esperienze che si sarebbero rilevate utilissime da riversare successivamente sul territorio.Purtroppo,però,la sete del potere ha avuto il richiamo più forte, nella logica giovanile (?) del “tutto&subito”.I nostri figli sono scappati, per scelta o per necessità,ma anche per un forte senso di dignità, che li ha stimolati per raggiungere i loro obiettivi, senza dover ringraziare nessuno.
Naturalmente non voterò Luigi Genovese, premetto. Non ritengo questa candidatura utile alla nostra provincia, ma solo utile a Francantonio (suo padre) per dimostrare di esserci ancora. Detto questo, devo dire che mi fa schifo la falsa indignazione dei commenti e delle lettere retoriche e intrise di giustizialismo da strapazzo, che circolano in questi giorni contro questa candidatura. I tanti commentatori, gli scrittori o le scrittrici di lettere indignate non sono minimamente credibili: trattasi spesso di adulatori della politica della peggior specie, ossia della politica spazzatura del m5s ( caso Bagheria o firme false docet) o dei sostenitori del peggior sindaco della storia della nostra città, politicamente parlando: Accorinti.
Queste elezioni si sono trasformate in un vergognoso e continuo attacco di piccole persone contro un ragazzino. Di programmi, di futuro della Sicilia, di altre candidature, non si parla. Ma da questi piccoli uomini capaci solo di prendersela con questo ragazzo, non si può pretendere che parlino anche di politica….Fino ad oggi, confermo di non avere alcuna intenzione di votare luigi genovese ma, credetemi, potrei ripensarci, anche perché mi sembra davvero da vigliacchi accanirsi tutti contro di lui. Almeno viviana ci ha messo la faccia, voi, persone di 40-50-60 anni, sapete solo insultare nascosti dietro una tastiera.
Il cognome diventa un pregiudizio quando chi lo porta è stato condannato per reati che fanno accapponare la pelle e cioè 11 anni di reclusione.
Forse sarebbe stato più apprezzato se avessi fatto un percorso politico all’interno di un partito, confrontandoti con altri ragazzi, poi facendo il consigliere comunale e via dicendo. Potevi fare questo percorso. Fare esperienza e dimostrare le tue capacita’, le intenzioni. Quando si ha stima delle persone, si da’ loro il tempo di prendere consapevolezza del proprio voto. Si va nelle piazze, si fa campagna elettorale. Chi si candida è colui che ha la responsabilità di migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese. Si starà a vedere.
Con tutto rispetto
non ci giri attorno… A 22 senza quel cognome a FI l’avrebbero preso a pernacchie! e lo sa bene dunque ne ha approfittato! Se mosso effettivamente dalla passione per la politica che reclama avrebbe scelto un altro movimento politico proprio per acquisire quella credibilità che pretende e che più degli altri si dovrebbe guadagnare (il cognome nel bene e nel male). Dunque lei in qualità del cittadino Luigi ha perso una occasione (in questo modo si che dopo gli “schiaffoni” iniziali” avrebbe in futuro potuto rivendicare la scelta fatta!). Ma evidentemente la sua famiglia sa ciò che fa e ahimè lo fa sulla pelle di un figlio pure 22enne. Saluti
Il problema non è il nome. E’ pieno di figli che si sono dissociati dall’operato del padre facendo cose anche molto buone. Ma non sembra questo il caso. Qua siamo, come apertamente dichiarato, al di là di qualche fase retorica, in piena continuità. Il figlio ha cambiato partito lo steso giorno del padre. Il figlio si candida solo perchè il padre non può farlo. Al palacultura erano presenti tutti i capibastone del padre. Quindi non si tratta di pregiudizio ma di chiare evidenze che dimostrano, al di là di fiumi di retorica, che l’operazione L G si è resa necessaria per mantenere un potere i cui effetti sono noti a tutti. I voti li prenderà perché le clientele comunque pagano.
Quindi, questo ragazzo dovrebbe chiedere di cambiare cognome, vero? Oppure sparire dalla faccia della terra perché ha un padre condannato in primo grado? Ma sai quanti condannati in primo grado poi, nei gradi successivi di giudizio, sono stati assolti? Ma lasciamolo libero di candidarsi. L’importante, è votare altri. Questa è la democrazia!
SPERO CHE I TUOI 21 ANNI NON SONO ALTRO CHE UN BALUARDO CONTRO I DANNI E LE RELATIVE CONSEGUENZE CHE PRODUCE LA POLITICA, IN QUANTO SI SPERA CHE I TUOI ANNI CHE DEVONO ESSERE OBBLIGATORIAMENTE ESCLUSI DA CORRUZIONE, TRADIMENTI, PRESE IN GIRO, POLITICA TRADITRICE VERSO I TUOI IDEALI CATTOLICI E DELLA PATRIA, TI SALVERANNO, MA FINO A QUANDO? SPERO CHE TU CONSERVI CIO’ CHE SCRIVI. MANTIENE E SOLLEVERAI CIO’ CHE DI BRUTTO GLI ELETTORI E I CITTADINI HANNO VERSO LE CD “FAMIGLIE” POLITICIZZATE. TU SCRIVI IL PREGIUDIZIO SI E’ VERO PERO’ IL PREGIUDIZIO LO AVRAI SE FARAI TUTTO IL CONTRARIO DI CIO’ CHE SCRIVI A VIVIANA. UNA PASSIONE EREDITATA DALLA MIA FAMIGLIA, MA SCUSA LUIGI, NON E’ MEGLIO GIURARE E COMPORTARSI AL CONTRARIO DELLA VECCHIA POLITICA?
Le considerazioni di Flavia sono la perfetta sintesi di questa ridicola faccenda made in Messina,dovremmo fare il copia incolla ad ogni articolo pubblicato su questo ” figlio d’arte” , papà gli ha pagato il party con gli amici nella location del pala cultura ha avuto i sui 20 minuti di gloria , adesso basta , come succede nelle feste di compleanno, il tempo di una sera , che si prenda i suoi libri le sue scarpe da tennis la play station e torni nella sua stanza a studiare , sperando in un futuro migliore e di poter rivedere tutte le sere a casa papà ,visto che grava sulle sue spalle una condanna a 11 anni di reclusione in attesa di conoscere il nuovo giudizio sul processo Matassa per voti di scambio.
FRANCO CALIRI IL SOTTOSCRITTO NON E’ VIGLIACCO NON INSULTO QUESTO RAGAZZO ESSENDO CHE C’E’ UNA FRASE STORICA E TEOLOGICA: LE COLPE DEI PADRI NON DEVONO RICADERE SUI FIGLI, E’ COSI? IL PROBLEMA NASCE DAL FATTO, CHE PER IL SOTTOSCRITTO NON ESISTE IN QUANTO EX MESSINESE NON VOTERA’ MAI PIU’ A MESSINA, MA L’ELETTORATO, SPECIE DI COLORO CHE HANNO DA 50 A OLTRE 100 ANNI E PIU’. SI RICORDANO DELLA “VECCHIA” POLITICA CHE POTREBBE, DICO POTREBBE, RAPPRESENTARE UNA CONTINUAZIONE E QUINDI, C’E’ UN CERTO RISENTIMENTO! CHE HA FATTO IL PADRE, IL NONNO E LO ZIO VERSO LA CITTA’ DI MESSINA CHE LI HA ACCOLTI E DATO TUTTO?SPECIE GULLOTTI? NON PARLO DI FAVORI O AMICIZIE PERSONALI QUESTA E’ LA “PAURA” HA SBAGLIATO HA SCRIVERE “EREDITATO”, IN FONDO PARE SINCERO.
Tuo padre ha nel suo entourage un ottimo speechwriter. Complimenti!
Se il padre non fosse stato condannato a 11 anni (!!!), il ragazzo si sarebbe potuto candidare alla presidenza della bocciofila. Ma crede veramente a quello che scrive? Non si indigna delle gesta del padre? Eh si dalla famiglia ha ereditato tanto…
DOMANDA PER IL CANDIDATO GENOVESE:
Se non avesse avuto quel cognome, avrebbe riempito la sala in cui ha tenuto il suo comizio?
Risposta obbligata: NO
Per cui sia un po’ umile e rinunci alla candidatura altamente IMMERITATA
Sig. Luigi Genovese senza alcun dubbio Lei è una brava persona e di lodevole intelligenza , ma non può ancora dichiarare agli elettori che se avesse avuto un’altro cognome era la stessa cosa , Lei con un’altro cognome sarebbe stato inibito alla politica , e ripeto NON per la persona ma per la giovane età , l’assenza di esperienza e perchè nel mondo politico senza militanza non se lo sarebbe filato nessuno. Dimostri onestà, non ci prenda per i fondelli , si renda conto che il cognome che Lei porta , politicamente non è migliorativo ma peggiorativo per i cittadini, e questo non per colpa Sua ma per le malefatte della sua famiglia. Quindi in virtù di tutto ciò è palese che a suscitare interesse è solo e soltanto la regia occulta di suo padre.
Mi chiamo luigi genovese, quattro generazioni di politica hanno arricchito la mia famiglia e impoverito il territorio. Sono conpropietario dello stretto. Posso campare di rendita io e 20 generazioni a venire. Ma godo analogamente a mio padre ad avere uno stuolo di bisognosi dietro la mia porta. Posso permettermi 10 pulmann, 50 onorevoli e il banchetto per 300 persone alla presentazione della candidatura. Prenderò 20 mila voti prescindendo dalle mie idee. Sono luigi uomo vero e coerente. Se parlassi cosi ti voterei credimi viceversa nn prenderci in giro
BUONGIORNO, NELLE SUE PAROLE VEDO ANCORA IPOCRISIA, NON PUO’ DIRE CHE SAREBBE STATA LA STESSA COSA, MI PERDONI, POI IL PROBLEMA NON è IL COGNOME, MA, LA PATERNITA’, PERCHE’ QUELLO CHE HA FATTO SUO PADRE NELLA POLITICA PER MESSINA, I CORSI D’ORO DOVE TUTTI SONO RIMASTI IMPUNITI. MA BISOGNA GUARDARE OLTRE PERCHE’ C’E’ GENTE CHE MUORE DI FAME E TUTTO QUELLO CHE HANNO FATTO I POLITICI NON HANNO FATTO ALTRO CHE PORTARE PIU’ FAME. SE COMMETTO UN REATO IO NON HO LA FORTUNA DI AVERE I VOSTRI SOLDI PER AVERE I MIGLIORI AVVOCATI, QUINDI, ABBIA L’ACCORTEZZA DI ABBASSARE LA TESTA E FARE MENTE LOCALE DI CIO’ CHE DICE
Ottimo? Lo speechwriter lo rende ancora più ridicolo
Sig. Genovese, nessun pregiudizio.
Semplice ed immediato giudizio.
Politico. Morale se vuole, non moralista.
Lei non ha l’età, l’esperienza, struttura e risorse. NOn ha relazioni per per gestire questo percorso. Nulla che faccia parte del suo bagaglio personale. L’esempio che le è più vicino è stato pesantemente sanzionato dalla Legge. Pensa che vorrà fare a meno di consiglieri? Io penso che quanto meno non potrà.
E come parlare con il muro. La risposta politicamente corretta sarà sempre la stessa. La verità però è un’altra. Se non eri figlio di tuo padre forse ti facevano canditare al quartiere.
Ti candidi per non disperdere i voti di tuo padre e di tuo zio, per non disperdere il potere politico della vostra famiglia. E la sceneggiata del palacultura serviva prima di tutto a ricordare a Musumeci i voti che potenzialmente rappresentate, voti da non disperdere.
Ti saresti candidato ugualmente con un altra nome?
Si….. U cabbunaru.
A vatinni… va… oh curri docu……
Distinti Saluti.
Ignoranza allo stato puro! Ma se il padre, purtroppo, i voti li ha, a chi avrebbe dovuto darli: alla barrile???? a fragale??? o a chi altri? Scrivete tutti la stessa cosa, che è la verità, ma basta dirla una volta, non ripeterla all’infinito. Lo sappiamo: se non si fosse chiamato luigi genovese, NESSUNO lo avrebbe candidato! Visto, però, che si chiama luigi genovese, cosa dovrebbe fare? Ditemi: non candidarsi? E siete certi che la barrile o fragale o chicchessia che abbiamo già conosciuto, sarebbe meglio di lui. O pensate che francantonio genovese si faccia da parte? L’unica soluzione è non votarlo, ma finiamola con la solita tiritera: se non si chiamasse…. ecc.. ecc.. ecc.. Mi sembrate davvero scarsi e senza argomenti!
MEZZACONPANNA LE RICORDO CHE DON BOSCO, IL SANTO DEI RAGAZZI DOVE HA FREQUENTATO IL PADRE DEL RAGAZZO LUIGI, DAVANTI AL RE VITTORIO EMANUELE II PER LA LEGGE RATTAZZI, HA PREDETTO LA FINE DEL REGNO SABAUDO (1946) E’ STORIA. LE RICORDO ANCHE LA FAMOSA FRASE STORICA ED IL SOTTOSCRITTO HA RIPORTATO PIU’ VOLTE QUANDO SI E’ TRATTATO DI ALTRO POLITICO MESSINESE, E’ LA SEGUENTE MALA SUPER MALA IN DOMO TUA. E’ CONOSCIUTISSIMA DAGLI EX ALLIEVI E ALLIEVI DI DON BOSCO, PROPRIO COME IL SOTTOSCRITTO E IL PADRE DEL RAGAZZO LUIGI. LO VEDEVO AL SAN LUIGI, MA MAI GLI HO PARLATO, NON ERO NEANCHE STUDENTE E SONO ONORATO DI NON AVERLO MAI VOLUTO CONOSCERE. LEI SCRIVE ALLA QUARTA GENERAZIONE E’ VERO C’E’ QUESTO PERICOLO, MA SI PAGA L’ERRORE ANCHE SE FAMIGLIA
Nn vedo l ora di vedere pubblicate le spese della campagna elettorale, finanziate da noi, con il monopolio, cooptato politicamente decenni ordono, dell’attraversamento sullo stretto. Vedremo quanti nostri giovani si potrebbero permettere una simile campagna, povera messina, povera Italia, poveri noi!
Si caro Luigi, magari ti saresti candidato anche con un altro cognome, ma non avresti di certo riempito il palacultura. Magari sei mosso dalle più nobili intenzioni, ma prendi coscienza che chi ti voterà lo farà solo per il cognome che porti in quanto a 22 anni nessuno riesce da “anonimo” a candidarsi alle regionali, forse a malapena al quartiere.
ma dopo tutti questi commenti negativi una riflessione non la fai, non pensi che la cosa migliore da fare sia di ritirarti, disperdere i voti del tu babbo e poi ti presenteri alle prossime elezioni di quartiere con il tuo nome e cognome
Egregio ventiduenne, condivido la maggior parte dei commenti di cui sei oggetto, e non sto quì ad aggiungerne un altro dello stesso tenore. Dico soltanto che io non ti voterò e spero che anche gli altri facciano altrettanto. La politica non deve essere cosa per ragazzini.
Forse sa che, a fronte di tutti questi commenti negativi, ci sono migliaia di persone che non scrivono nulla ma sono dalla sua parte. E che vogliamo fare di tutte queste persone? Vogliamo impedire loro di andare a votare? Ma perché scrivere sempre e solo sciocchezze? Spesso molti, accecati dalla rabbia, non si rendono neppure conto delle cavolate che scrivono.
Ma di quale ignoranza parla? Qui si commenta nel merito di un discorso specifico molto facile da capire, ma forse a lei no.
Continuare con la retorica del ,Sarei qui ugualmente, infastidisce perché ci si sente presi in giro.
Non si infastidisca troppo dei commenti di noi poveri umili ignoranti le fa male alle dita.
Distinti saluti.
Caliri, adesso basta, stai offrendo uno spettacolo penoso, in linea con la tua persona. Continua a mendicare nelle segreterie politiche come fai da trent’anni ed abbi la cortesia di risparmiarci il tuo penoso prostrarti anche su questo spazio. Adesso, sputa l’ennesima falsità, l’ennesima fandonia dietro le quali nascondi i tuoi fallimenti. A proposito, ancora aspetto i famosi nomi, mister coraggio!!
Chi la scritta? Paparino? Altro che pregiudizio, quì si sta esprimendo un giudizio, come quello che attende paparino…vergogna.
quanta arroganza !
non ha trovato il profilo, come se le persone esistessero solo FB !
bastava chiedere alla redazione di tempostretto la mail di Viviana
o
cercare sull’elenco del telefono Nardo è un cognome poco diffuso nel messinese, bastava incaricare una delle tante persone che affollano la segreteria genovese. In una città come messina non è complicato trovare una persona.
no luigino, mi spiace hai perso un’occasione per dimostrare maturità e anche qualche voto!
be più che scarsi d’argomenti loro, mi sembra scarsa la corte di genovese visto che non c’era uno straccio di candidato all’altezza della situazione come ha scritto Fragale.
a volte ho condiviso i suoi scritti ma vederlo con quanta testardagine difendo una “vergogna” ritiro le mie condivisioni.Lei è libero di votare chi vuole ma lasci che gli altri si vergognino della sua scelta.
Pero’ ha ragione il ragazzo quando dice: Il mio cognome non può essere un pregiudizio.
E’ vero non puo’… perchè il tuo cognome è già stato GIUDICATO!
Per essere ancora piu’ preciso potresti dire “Il mio cognome spera nell’ appello”!