Un fenomeno che si manifesta per lo più nei fine settimana
Il provvedimento emesso nei confronti dei 13 ragazzi di Campo Calabro, responsabili della rissa dello scorso 5 febbraio fa emergere un fenomeno che (ahinoi) sta spopolando tra gli adolescenti. Il tutto avviene tramite i social o delle chat dove si decide il luogo e il momento per incontrarsi e picchiarsi.
Sì proprio così, si tratta di vere e proprie risse su appuntamento, organizzate tra i vari gruppi di ragazzini molti dei quali minorenni che si danno incontrano per affrontarsi ad una tale ora e in un punto ben preciso della città , dove poi iniziano a darsele di santa ragione.
Una vera e propria rissa, dove tra l’altro molti di loro si presentano anche armati di bastoni e catene. Un fenomeno che si manifesta per lo più nei fine settimana. Un modo come un altro per sfogare la rabbia che hanno dentro ed in gruppo ci si sente ancor più legittimati a manifestarla. Alcuni di loro lo ritengono addirittura un gioco, insomma un modo come un altro per divertirsi.
Queste risse “social” non sono fatti localizzati ma si registrano ormai in tutta Italia e ogni volta è necessario l’intervento delle forze dell’ordine, come successo per l’appunto lo scorso 5 febbraio in Campo Calabro, alle porte di Reggio Calabria. Naturalmente il tutto viene filmato e mandato sui social da dove tutto nasce.
Chi sa se, insieme alle atre pene, è possibile ipotizzare un’interdizione perpetua dai social? Ne gioverebbe la loro educazione e si liberebbe la rete da tonnellate di spazzatura.
Mi sembra che a queste risse partecipino anche minorenni, non si potrebbero sanzionare i genitori in quanto tutori e responsabili dei figli? perché questa è mancanza di una corretta educazione