Ristrutturazione scuola Mili San Pietro, tempi lunghi. Appello al Ministero

Ristrutturazione scuola Mili San Pietro, tempi lunghi. Appello al Ministero

Simone Milioti

Ristrutturazione scuola Mili San Pietro, tempi lunghi. Appello al Ministero

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venerdì 16 Aprile 2021 - 10:52

Progetto ammesso a finanziamento ma potrebbe passare molto tempo prima del concreto arrivo dei fondi

Sono passati cinque anni dall’incendio del 12 aprile 2016 alla Scuola di Mili San Pietro. Da allora sono stati tanti i disagi per le famiglie e adesso, senza un plesso scolastico, il rischio concreto è la perdita dell’idea di scuola stessa per la frazione collinare all’interno della I Municipalità.

Entro pochi mesi, e senza un intervento emergenziale, si potrebbe perdere il codice meccanografico della scuola primaria e anche per quello della scuola dell’infanzia. Proprio per questo il consigliere comunale Paolo Mangano e il consigliere della I Municipalità Andrea Merlino, insieme al Comitato “Vallata di Mili” e all’associazione del Centro Turistico Giovanile Lag (Libera Associazione Giovanile, che opera da trent’anni a Mili San Pietro), chiedono l’intervento del Ministero dell’Istruzione e non più del Comune di Messina, visto che il problema non è ancora stato risolto.

L’importanza di avere una scuola

A Mili San Pietro la mancanza di una scuola crea un problema amplificato dalla perifericità e dalle tante problematiche socio-economiche di un’area che vede nelle sue scuole la presenza dello Stato e un presidio di cultura e legalità, oltre che un freno allo spopolamento di uno dei più caratteristici borghi collinari dei Peloritani. Il rischio che a breve, in assenza di un intervento celere, entrambe le scuole chiudano è più che concreto.

Attorno al problema si è creata un’intensa mobilitazione civica, che ha visto uniti nella lotta cittadini del territorio riuniti in un’associazione, il Centro Turistico Giovanile Lag di Mili San Pietro, ed in un comitato, “Vallata di Mili”, e rappresentanti delle Istituzioni, dalle senatrici Barbara Floridia, attuale sottosegretaria di Stato all’Istruzione, e Grazia D’Angelo, al consigliere comunale Paolo Mangano e il consigliere della I Municipalità Andrea Merlino.

Le iniziative per risolvere il problema

Una battaglia che nei mesi scorsi ha condotto ad una prima vittoria: l’invio da parte del Comune di Messina e l’ammissione a finanziamento da parte della Regione del progetto di ristrutturazione del plesso nell’ambito del Piano triennale di edilizia scolastica. “Purtroppo – dicono i due consiglieri e i rappresentanti dei comitati – il tardivo invio alla Regione della domanda di finanziamento da parte del Comune ed i tempi necessari per il concreto arrivo del finanziamento in base alla posizione in graduatoria che potrebbero richiedere anche due o tre anni mal si conciliano con l’immediata esigenza della comunità locale di avere uno spazio scolastico per la scuola primaria”.

Un deciso cambio di passo su questo problema è ciò che si aspettano le associazioni e i rappresentanti locali che chiedono con forza che il Ministero dell’Istruzione attinga ai fondi destinati a interventi urgenti di messa in sicurezza destinando la somma necessaria, stimata dal progetto del Comune in 590mila euro.

Il ruolo del Ministero dell’Istruzione

Per venire a capo del problema viene richiesto l’intervento del Ministero attraverso una prassi già adottata negli ultimi anni per far fronte a situazioni impreviste che hanno determinato l’inagibilità di plessi scolastici e la conseguente lesione del diritto allo studio dei bambini.

Si ricordano i 2,5 milioni destinati a gennaio dall’allora ministra Azzolina a interventi in diverse scuole di “messa in sicurezza di edifici scolastici anche a seguito di eventi quali alluvioni, eventi sismici, danni sui solati”. Altri 12,7 milioni destinati dalla stessa ministra nell’aprile 2020 per provvedere urgentemente a “danni agli istituti scolastici dovuti a eventi calamitosi o emergenze per garantire il diritto alla studio agli alunni”.

L’auspicio condiviso da tutti è dunque che si riconosca la stessa situazione emergenziale anche per il plesso di Mili San Pietro e che il Ministero intervenga dopo quasi cinque anni dal problema, non ancora risolto.

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