Il dispositivo di lunedì sera parlava di 3 mesi per entrambi i consiglieri comunali. Ma il Tribunale ha rettificato, parlando di errore materiale.
E' di 3 anni la condanna decisa dal Tribunale di Messina per i consiglieri comunale Libero Gioveni e Nora Scuderi, imputati per falso al processo Gettonopoli, arrivato a sentenza due sere fa.
Il dispositivo di sentenza di lunedì sera tardi, però, recava la dicitura di una pena di 3 mesi.
La correzione è stata notificata stamane agli interessati, e non è una correzione da poco, visto il nuovo e ben più pesante "carico" della pena.
In effetti leggendo il dispositivo, alle 22.30, la presidente della I sezione del Tribunale Silvana Grasso aveva proprio detto 3 anni, ma il dispositivo recava la pena minore.
Il provvedimento di oggi della Presidente parla chiaro: fu un mero errore materiale.
Per entrambi i consiglieri comunali la Procura aveva chiesto l'assoluzione.
Leggi qui per la sentenza
Il caso “tendagate” se non ricordo male, spinse molti consiglieri a chiedere le dimissioni di Ialacqua, per motivi di opportunità politica.
Partendo dal presupposto che quelle dimissioni sarebbero dovute arrivate per lo stato pietoso di Messina e non per quella sceneggiata della tenda, mi chiedo:
È politicamente opportuno adesso che i condannati continuino a sedere in aula?
Il caso “tendagate” se non ricordo male, spinse molti consiglieri a chiedere le dimissioni di Ialacqua, per motivi di opportunità politica.
Partendo dal presupposto che quelle dimissioni sarebbero dovute arrivate per lo stato pietoso di Messina e non per quella sceneggiata della tenda, mi chiedo:
È politicamente opportuno adesso che i condannati continuino a sedere in aula?
No, i condannati non dovrebbero sedere in aula ma così è l’ipocrisia italica… In realtà, però, si tratta di un caso assai atipico poiché, pur censurando il comportamento di costoro, reputo semplicemente esagerate le condanne che, vedrete, saranno parecchio ridotte (ed in alcuni casi ribaltate) in appello dove la legge, alla fine prevale sul personalismo…
No, i condannati non dovrebbero sedere in aula ma così è l’ipocrisia italica… In realtà, però, si tratta di un caso assai atipico poiché, pur censurando il comportamento di costoro, reputo semplicemente esagerate le condanne che, vedrete, saranno parecchio ridotte (ed in alcuni casi ribaltate) in appello dove la legge, alla fine prevale sul personalismo…