La Procura di Patti ha aperto un fascicolo per fugare ogni dubbio sulle cause del decesso.
E’ da approfondire la vicenda della morte di Tiziano Granata, trovato senza vita nella sua abitazione di Brolo, stamane, dal fratello che non aveva sue notizie da ieri sera.
La Procura di Patti ha aperto una inchiesta e il Ris ha effettuato i rilievi nell’abitazione del poliziotto in servizio al Commissariato di Sant’Agata, dove sono stati posti i sigilli.
La salma sarà sottoposta ad autopsia per stabilire l’esatta causa del decesso, mentre la Compagnia dei Carabinieri di Patti sta ascoltando tutti i testimoni che possono riferire qualcosa di utile.
Inizialmente sembrava infatti che l’agente fosse stato colpito da infarto ma sia al medico legale che al fratello che è arrivato in casa subito, guardandosi intorno, qualcosa non è tornato.
E’ stato quindi chiesto subito l’intervento degli investigatori per fugare ogni dubbio. Sarà l’esame medico legale ovviamente a dare una prima risposta fondamentale. Nell’attesa, non si scarta alcuna ipotesi, dalla morte naturale al suicidio, come altre piste che al momento rimangono comunque poco accreditate.
Tiziano era in servizio alla Polizia Giudiziaria di Sant’Agata e dava il suo contributo al Gabinetto della Scientifica. Per questa sua competenza era entrato nel pool di agenti che, diretti dal commissario Daniele Manganaro, si sono specializzati nella lotta alle ecomafie.
Nel maggio del 2016 era tra i poliziotti che hanno sventato l’agguato al presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Ambientalista, sindacalista della Cgil, attivista di Legambiente, era attivissimo nelle iniziative di sensibilizzazione alla legalità.
Da ieri sera i familiari non riuscivano ad avere sue notizie, e da qualche giorno accusava qualche malore.