Questioni irrisolte tra Palazzo Zanca e IACP ma a pagarne sono, ancora una volta, i cittadini. Lo evidenzia il consigliere comunale Libero Gioveni, che già il 14 maggio scorso aveva presentato in merito una interrogazione sia ai vertici dell'IACP che all'amministrazione comunale
Tutto ancora tace per quel che riguarda 836 alloggi di edilizia residenziale pubblica. Non si è infatti del tutto definita l’incredibile “querelle” fra Comune e IACP per il definitivo passaggio della proprietà a Palazzo Zanca degli alloggi disposto tramite la legge finanziaria 214/2011, che convertì il famoso decreto “salva Italia”. Lo evidenzia il consigliere comunale Libero Gioveni, che già il 14 maggio scorso aveva presentato in merito una interrogazione sia ai vertici dell’IACP che all’amministrazione comunale, per tentare di sbloccare l’ennesimo paradosso tutto messinese.
Gioveni spiega che si tratta di tutti quegli alloggi realizzati ai sensi della Legge 640/54 per i quali, a seguito appunto della Legge 214/2011, l’Agenzia del Demanio, in data 28/11/2013, aveva provveduto a sottoscrivere un verbale di trasferimento che ne certificasse il definitivo passaggio.
“Ma nonostante il passaggio di proprietà sia stato già formalizzato nel rispetto della normativa vigente” denuncia il consigliere, “ancora non è stato dato seguito ai necessari adempimenti amministrativi per la presa in carico di tutti gli 836 alloggi e tutto ciò lascia sempre più sgomenti e preoccupati i relativi assegnatari che sperano nella definitiva titolarità del Comune nelle competenze sugli alloggi al fine di poterli riscattare ai sensi di legge”.
Appare superfluo rimarcare la necessità e l’urgenza che Palazzo Zanca ha di prendere ufficialmente in carico questo corposo patrimonio immobiliare, sia per una più corretta e oculata gestione degli appartamenti, dal momento che fino allo scorso mese di aprile i relativi assegnatari versavano erroneamente il canone di locazione ancora all’IACP che intanto, però, si era già scrollato gli oneri della manutenzione, sia per tentare di rimpinguare le asfittiche casse comunali in un periodo di forte crisi finanziaria dell’Ente.
“Urge quindi” conclude Gioveni che ha già investito formalmente della paradossale vicenda anche la X Commissione consiliare Patrimonio, “accelerare tutto l’iter amministrativo al fine di concludere positivamente una vicenda che si trascina ormai da fin troppo tempo e che sta continuando a far perdere risorse preziose a Palazzo Zanca, che di questi tempi non può di certo permetterselo”.
Eleonora Villari