Il Comune conferma le volontà espresse nei giorni scorsi ma non c’è l’ufficialità perché l'Autorità Portuale non ha ancora firmato. Di pari passo prosegue l’iter per la presentazione del Prp alla Regione
Il primo step non è stato formalizzato ma è un ritardo che potrebbe non allungare i tempi. Era prevista per ieri, dieci giorni dopo la sottoscrizione del Patto per la Falce, la firma condivisa tra Comune e Authority sul Piano Regolatore Portuale ma la firma non c’è ancora.
“Abbiamo lavorato sul documento ed è pronto – afferma il segretario generale dell’Autorità Portuale, Francesco Di Sarcina -, penso che ci siamo e si riuscirà presto a condividere”. Contiene i nuovi parametri urbanistici del Piano d’inquadramento operativo della zona Fal 3 e specifica gli indici standard, rivisti al ribasso rispetto alla forbice prevista dal Prp.
L’amministrazione comunale, intanto, ha approvato la relativa delibera di giunta ed ha trasmesso il testo che ora attende la sottoscrizione da parte dell’Autorità Portuale. “Con grande impegno in questi giorni abbiamo lavorato in stretta e continua relazione con l’Authority – dice il sindaco Accorinti – e insieme si è redatto e sviluppato il testo dell’accordo. Dopo gli ultimi contatti, volti a definire alcuni dettagli, con l’Autorità Portuale, è stata presa la delibera di Giunta che approva il testo. Anche se ancora non abbiamo avuto riscontro, aspettiamo fiduciosi la firma dell’Autorità per siglare quello che è un documento d’importanza storica per la città e che avvia un grande cambiamento culturale prima ancora che materiale”.
Tra l’altro, in realtà, i dieci giorni non sono ancora scaduti perché, di fatto, non sono mai cominciati. Prima che inizino a decorrere, infatti, è necessario che sul Patto per la Falce vengano apposte anche le firme digitali, non solo quelle sul cartaceo apposte dieci giorni fa. “E’ un problema formale, anche se banale – riprende Di Sarcina -. L’accordo segna una volontà politica ma non ha ancora valore né efficacia. Comune, Autorità Portuale e Università hanno già firmato in forma digitale, manca ancora la parte della Regione, in ritardo a causa di altri impegni. Questo non vuol dire che da quando ci sarà la firma digitale anche della Regione dovranno trascorrere necessariamente altri dieci giorni, l’accordo con il Comune possiamo farlo anche prima. Anzi, è nostra intenzione farlo prima possibile in modo tale da mettere anche lì le firme digitali subito dopo quelle della Regione”.
Insomma un intoppo che potrebbe non comportare alcun ritardo nell’iter di presentazione alla Regione del Piano Regolatore Portuale, che deve avvenire entro 45 giorni dalla firma sul Patto per la Falce. Anche questi decorreranno ufficialmente dal momento della firma digitale ma l’Authority è già al lavoro per fare il più in fretta possibile. “Abbiamo già fatto un’utilissima riunione di gabinetto con l’assessore Croce – conclude Di Sarcina – e i nostri consulenti sono già al lavoro per preparare tutto”.
(Marco Ipsale)
Caro IPSALE chi non vuole firmare è il presidente della “famosa” Autorità Portuale, il signor Nino DE SIMONE, il quale ha dubbi, in zona cesarini, sulla riduzione delle volumetrie e metri quadri di cemento. Fa benissimo RENATO sindaco ad avvertire, che dopo aver accettato di tutto pur di far partire in tempi strettissimi la riconquista da parte dei messinesi della ZONA FALCATA, se la notte non dovesse portare consiglio al Presidente nominato da Rosario CROCETTA, sarebbe una MOSTRUOSA DELUSIONE, di cui qualcuno a Palermo e pure a Messina di prenderà tutta la responsabilità nei confronti delle genti di Messina
Caro IPSALE chi non vuole firmare è il presidente della “famosa” Autorità Portuale, il signor Nino DE SIMONE, il quale ha dubbi, in zona cesarini, sulla riduzione delle volumetrie e metri quadri di cemento. Fa benissimo RENATO sindaco ad avvertire, che dopo aver accettato di tutto pur di far partire in tempi strettissimi la riconquista da parte dei messinesi della ZONA FALCATA, se la notte non dovesse portare consiglio al Presidente nominato da Rosario CROCETTA, sarebbe una MOSTRUOSA DELUSIONE, di cui qualcuno a Palermo e pure a Messina di prenderà tutta la responsabilità nei confronti delle genti di Messina
Mariedit, c’era da aspettarselo che il focus fosse spostato su cemento Sì-Cemento No. Il problema vero è se in quell’area, decisamente decentrata, possono nascere attività economiche stabili. Se la riduzione della cubatura impedisce la realizzazione di un albergo aperto tutto l’anno, quell’area resterà deserta, soprattutto dopo il tramonto. E il Centro congressi non si potrà reggere economicamente. A meno di finanziare con soldi pubblici (cioè dei cittadini) tutte le iniziative che vi si terranno. La cultura del “posto fisso e pubblico” alla Zalone. E il bello è che c’è ancora qualcuno che va dietro a queste ossessioni senza avere imparato nulla da ciò che è accaduto a questa città negli ultimi decenni
Mariedit, c’era da aspettarselo che il focus fosse spostato su cemento Sì-Cemento No. Il problema vero è se in quell’area, decisamente decentrata, possono nascere attività economiche stabili. Se la riduzione della cubatura impedisce la realizzazione di un albergo aperto tutto l’anno, quell’area resterà deserta, soprattutto dopo il tramonto. E il Centro congressi non si potrà reggere economicamente. A meno di finanziare con soldi pubblici (cioè dei cittadini) tutte le iniziative che vi si terranno. La cultura del “posto fisso e pubblico” alla Zalone. E il bello è che c’è ancora qualcuno che va dietro a queste ossessioni senza avere imparato nulla da ciò che è accaduto a questa città negli ultimi decenni
Probabilmente, tra qualche anno torneranno i ROM e troveranno alloggio nel Centro Congressi abbandonato. Auguri
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