La Procura ha aperto un'inchiesta sulla morte del 40enne messinese Daniele Santamaria. L'uomo ha atteso circa mezz'ora per essere visitato al pronto socorso del Papardo. Poi è morto sotto gli occhi del padre. Oggi acquisita la cartella clinica dai Carabinieri. Domani sarà conferito l'incarico per l'autopsia. Ma il Papardo si difende : "Era in codice verde, ha atteso non più di dieci minuti".
E’ scattata l’inchiesta della Procura di Messina per individuare le cause e le responsabilità della morte di Daniele Santamaria. Il 40enne, ex guardia giurata del villaggio Matteotti, è spirato ieri mattina al pronto soccorso del Papardo dopo aver atteso inutilmente di essere visitato.
La moglie e la figlia diciottenne hanno presentato un esposto ai Carabinieri facendo scattare l’inchiesta. I Militari dell’Arma stamattina al Papardo hanno acquisito la cartella clinica e proceduto dei sanitari che si sono occupati di Santamaria. Intanto la salma è stata trasportata all’obitorio del Policlinico dove quasi sicuramente domani sarà eseguita l’autopsia. Domani mattina il sostituto procuratore Maria Pellegrino, titolare del fascicolo, conferirà l’incarico al consulente della Procura. I familiari della guardia giurata vogliono sapere se l’uomo poteva essere salvato con un intervento tempestivo da parte dei medici. Santamaria è giunto al pronto soccorso del Papardo alle 4,20 accompagnato dal padre. Accusava forti dolori al braccio sinistro ed alla spalla e –secondo quanto indicato nella denuncia- ha spiegato ai responsabili del servizio di ricezione che si sentiva male e che i dolori aumentavano e che aveva urgente bisogno di un medico. Per tutta risposta sarebbe stato invitato solo ad attendere. Dopo mezz’ora d’inutile attesa Daniele Santamaria si è accasciato ed è morto. Una ricostruzione contesta dai vertici dell’azienda Papardo. oggi dall’ospedale è arrivata la replica. “Il paziente ha atteso solo dieci minuti prima di essere ricevuto – ha detto Francesca Parrinello, direttrice sanitaria del Papardo – I medici hanno valutato il caso come codice verde, non ritenendolo grave. I sanitari, dopo il malore, hanno provato invano a rianimarlo”.
ed e’ proprio questo il problema.
dieci minuti o mezzora non hanno significato …………in un raffredore, ma per un paziente con forti dolori al braccio ed alla spalla sono la differenza tra la vita e la morte.
VORREI SAPERE SE C’E’ LA SEZIONE CEPU ORA A MEDICINA.
VORREI SAPERE COME E PERCHE’ UN DOLORE ACUTO A BRACCIO E SPALLA SIANO CONSIDERATI “CODICE VERDE”.
AL POLICLINICO BIOSGNA ARRIVARE CADAVERI IN STATO AVANZATO PER SPERARE IN UN “CODICE ROSSO?”
e’ assolutamente vergognoso quello che dobbiamo subire….ho capito che in questa citta’ non credono se qualcuno sta male veramente, a meno che gli si muoia davanti agli occhi….come e’ possibile alle ore 4,20 non ci fosse un medico che potesse tempestivamente visitare il paziente? e poi su quali valutazioni usano i codici, se nessuno lo aveva visitato? chi decide allora i codici?? condoglianze sentite alla famiglia…..
la zappa ed il badile e poi dodici ore al giorno sotto il sole e la pioggia cosi questi signorini avranno tempo pure loro di morire
Siamo stanchi di avere questi medici che hanno preso la laurea con le raccomandazioni, è ora di dire basta a tutto questo schifo che è diventata questa città, è rimasta un po’ di dignità al messinese? o se la deve vedere scomparire davanti senza fare nulla? quelli che sbagliano DEVONO pagare! e i poteri forti e occulti che sono presenti in questa città DEVONO finire!
Porgo anche io le mie condoglianze alla famiglia ,e vi lascio con un interrogativo: ma a quante morti dovremo assistere prima che le cose cambino?
mi volete pubblicare i miei interventi? o devo mettere pure voi negli incompetenti di messina?