Dei 700 sfollati di novembre, in 500 hanno fatto rientro in casa. Ancora 200 i residenti in sistemazione negli alberghi o da parenti e amici. Grazie al finanziamento da 48 milioni, a settembre potranno partire i lavori di messa in sicurezza delle aree devastate
Sette mesi e mezzo lontano dalle proprie abitazioni. Sette mesi e mezzo con negli occhi solo fango, terrore e distruzione. Oggi, dopo un tempo per loro infinito, il rientro in casa e la vita che ricomincia. O perlomeno si prova a far ricominciare.
Con la firma di una parziale revoca dell’ordinanza che sanciva l’evacuazione dalle abitazioni di 700 persone, sono rimasti ora in 200 gli abitanti di Saponara che non possono ancora far rientro in casa. Solo 12 le famiglie rimaste ospiti degli alberghi, mentre gli altri hanno trovato sistemazioni autonome da parenti e amici.
Si tratta in larga parte dei residenti della frazione di Scarcelli, la più colpita dal tragico evento.
“I lavori – dichiara il sindaco di Saponara, Nicola Venuto – inizieranno a Scarcelli, se non avremo intoppi, entro settembre, grazie alla prima tranche di finanziamento, da 48 milioni di euro, con la quale si procederà alla messa in sicurezza dell’area e al ripristino delle strutture danneggiate.
Oggi abbiamo svolto una riunione operativa con la Protezione Civile – continua il sindaco – per pianificare il pagamento dei servizi alle imprese e agli alberghi che hanno ospitato gli sfollati. Era importantissimo avere lo strumento dell’ordinanza per ripartire. Ora è necessario che ci siano i progetti esecutivi per la riqualificazione”.
L’ordinanza, però, non prevede nessuna spesa per i rimborsi ai privati per i danni subiti dal loro patrimonio abitativo, né le risorse necessarie per la completa messa in sicurezza del territorio e il ritorno alle normali condizioni di vita delle popolazioni colpite dagli eventi e per questo sarà necessario reperire altri finanziamenti. (Marco Ipsale)