Questa mattina alla Direzione Territoriale del Lavoro lungo e intenso vertice tra sindacati, MessinaServizi, Comune, Ato3, Messinambiente e SRR. A tenere banco ancora la procedura normativa da applicare per il passaggio dei lavoratori. Si è provato a far chiarezza sulla Legge regionale di riferimento.
Le carte sono di nuovo tutte in gioco. La partita si è riaperta e dopo giorni di scontri e riunioni di fuoco adesso pare che ci sia una nuova strada da definire. Tutti sono d’accordo su un punto: tutelare i lavoratori e scegliere il percorso normativo più giusto e sicuro. Ma il trasferimento del personale di Ato3 e Messinambiente alla nuova MessinaServizi Bene Comune non sarà una tappa facile. Oggi il confronto è stato serratissimo durante la riunione convocata dal direttore della Direzione Territoriale del Lavoro, Gaetano Sciacca. Al tavolo c’erano tutti gli attori principali di una vicenda che segnerà il prossimo futuro dei servizi di igiene ambientale in città. C’erano l’amministratore unico di MessinaServizi Beniamino Ginatempo, l’assessore Daniele Ialacqua, i commissari di Messinambiente e Ato3, Giovanni Calabrò e Michele Trimboli, due delegati del commissario della SRR, i segretari e i rappresentanti di Fit Cisl, Fp Cgil, Uiltrasporti, Fiadel, Ugl, Orsa e Fismic-Confsal.
Un tavolo fortemente voluto nei giorni scorsi da alcune organizzazioni sindacali e immediatamente convocato da Sciacca per mettere in chiaro il quadro normativo dentro cui si dovrà agire per far transitare dentro la MessinaServizi prima i lavoratori di Ato3 e poi quelli di Messinambiente. Fino a qualche giorno fa sembrava praticamente scontato il passaggio tramite art. 6 del Contratto Nazionale del Lavoro, ma evidentemente non tutti avevano ben tenuto in considerazione che c’è la Legge Regionale 9 del 2010 che ha istituito il sistema SRR e che prevede il transito dei lavoratori di Ato e servizi ambientali in questo bacino prima dell’assegnazione alle società che poi gestiscono i servizi, come in questo caso sarà MessinaServizi. Un passaggio di non poco conto e che ha destabilizzato il fronte sindacale che si è ritrovato fortemente spaccato sulla questione. Il tavolo di oggi però è servito a mettere le cose in chiaro. Per la Direzione Territoriale del Lavoro: «il personale in servizio in Ato3 e Messinambiente devono transitare alla SRR Messina Area Metropolitana, secondo i requisti di legge, per essere utilizzata dalla società affidataria del servizio che ne assume la responsabilità gestionale, operativa e disciplinare, anche per quanto concerne l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, nonché l’erogazione delle retribuzioni».
La sorpresa di oggi però è stata l’apertura all’ipotesi SRR messa nero su bianco dall’amministratore unico Beniamino Ginatempo. Perchè se da un lato l’assessore Daniele Ialacqua ha ribadito anche oggi la sua contrarietà a questo percorso, ritenendo che la maggior tutela per i lavoratori sia l’applicazione dell’art. 6 per entrambe le società e non condividendo la Legge regionale per le motivazioni già espresse dall’Anac, dall’altro lato l’amministratore di MessinaServizi ha deciso di non chiudere la porta a questa impostazione normativa.
Per MessinaServizi gli obiettivi prioritari sono tre: salvaguardia di tutti i posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori richiamando la clausola di salvaguardia prevista dal contratto; necessità di un rapporto di lavoro diretto tra MessinaServizi e lavoratori; velocità massima nella procedura affinchè i lavoratori possano prendere servizio entro il 1 settembre. Secondo Ginatempo per raggiungere questi obiettivi si potrà seguire la procedura già sperimentata nel marzo 2017 a Santa Teresa di Riva, cioè firma contestuale di due contratti, uno tra lavoratore e SRR e uno tra lavoratore e in questo caso MessinaServizi. La SRR dovrà impegnarsi a non bloccare la firma del contratto di utilizzo di nessun lavoratore e ovviamente la procedura dovrà essere accettata dalla stragrande maggioranza del personale. Queste le condizioni dell’amministratore della società che dovrà accogliere quasi 600 dipendenti.
Dunque a questo punto i giorni che verranno serviranno a mettere a punto questo percorso. Ci sarà un nuovo incontro, presumibilmente il prossimo 4 settembre, ma non c’è ancora l’unanimità sindacale su questa scelta e lo scenario è ancora da definire.
Il cambio di passo di Ginatempo per Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel è sicuramente «una novità che avvalora le istanze portate avanti sin dalla sottoscrizione di quel verbale solo con riserva, quando si auspicò un percorso più aderente alla normativa della legge regionale che desse più tutele e garanzie ai lavoratori e per il servizio alla collettività». «Nell’incontro di oggi – continuano Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel – è emerso con chiarezza quel che temevamo, ovvero uno scenario normativo complesso in cui permangono proposte e soluzioni alternative da più parti, alcune delle quali, anche secondo l’Ispettorato, non applicabili secondo quanto previsto dalla legge regionale. Proprio per questo, già prima dello scorso 18 agosto, avevamo chiesto una consulenza alla DTL e l'istituzione di un tavolo tecnico, analogamente a quanto fatto dai sindacati unitariamente nelle altre realtà della provincia, in modo che si facesse chiarezza per tempo sul quadro normativo di riferimento per il transito anche dei lavoratori di Ato 3 e MessinAmbiente». Il tavolo, secondo quanto dichiarato da Messina Servizi, dovrebbe essere riconvocato entro il 4 settembre ma Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, considerato che non si è arrivati a una scelta condivisa e che c’è stato un monito perentorio dell’Ispettorato, reputano «necessario procedere con cautela e ritengono opportuno proseguire il confronto secondo quanto proposto dall'amministratore di Messina Servizi, con il coinvolgimento di tutto il sindacato firmatario di contratto, a tutela dei lavoratori interessati per prevenire possibili contenziosi futuri che potrebbero mettere in discussione le garanzie occupazionali e la stessa nuova società Messina Servizi».
La Fp Cgil ha continuato a battere i pugni sul passaggio tramite articolo 6, ritenendo diversa la situazione di S. Teresa Riva. Sulla stessa linea anche l’Orsa e Fismic Confsal.
Non c'è tempo da perdere, a tutela dei lavoratori e del servizio” hanno detto i segretari generali di Cgil e la Funzione Pubblica di Messina Giovanni Mastroeni e Clara Crocé con il responsabile del settore Carmelo Pino, ribadendo la necessità di evitare percorsi accidentati. Per il sindacato la sede opportuna per il passaggio dei lavoratori non è la Direzione del Lavoro ma quella dell'Ufficio provinciale del Lavoro. “Non riusciamo a comprendere i motivi per i quali l’ingegnere Sciacca abbia convocato le organizzazioni sindacali, tale compito sicuramente è attribuito all’ufficio provinciale del lavoro al quale insieme alla FISCIM –Confsal abbiamo già avanzato la richiesta di convocazione per il transito dei lavoratori prima del 31 agosto 2017”.
Secondo la Cgil e la Fp qualcuno sta giocondo allo sfascio mascherandosi dietro la richiesta di presunta applicazione della Legge regionale 9 del 2010 ed evocando tavoli tecnici di cui non si comprendono gli scopi e che rischiano di far perdere tempo utile alla iscrizione all’albo della stessa società. “Inutile sollecitare l’applicazione di una legge, definita dallo stesso Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone non solo contraddittoria ma anche di difficile applicazione, anche per i continui interventi legislativi disposti con le leggi regionali che sono state approvate nel tempo n. 11/2010, n. 26/2012, n. 49/2012, n. 3/2013, n. 13/2014 tra queste, la legge regionale 9 gennaio 2013 che consente ai singoli Comuni di continuare “a gestire il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti”.
“La SRR che ricordiamo è un consorzio di Comuni per il 95% è connotata dalle medesime criticità proprie degli ex ATO. Uno dei maggiori rischi per i lavoratori è quello di non avere la garanzia di percepire con regolarità gli stipendi. Mentre per i cittadini il rischio è il rischio di non avere il servizio”.
Francesca Stornante
Tutto questo ciarlare per cosa ? battaglie per mantenere i privilegi
Sono anni ormai, che si denuncia l’anomala, ipertrofica voglia di protagonismo di un burocrate regionale con esagerate ambizioni politiche personali (?). Dove arriva il grande burocrate “giusto” ed “inflessibile”……tutti ai suoi piedi. Ma scherziamo? Solo a Messina può succedere ciò.