Pochi i precari presenti in sala, pochi anche i consiglieri. Colpo di scena finale con l'apparizione del Sindaco che ha chiarito alcuni passaggi politici.
17 i consiglieri presenti, pochi, in consiglio comunale, per discutere sul tema dei precari. Pochi ma sempre più dei precari presenti sugli spalti. Ancora una volta, riuniti per parlare di una soluzione che sembra sempre più lontana nel tempo.
Il Comune di Milazzo è in dissesto finanziario, impossibile quindi, senza l’opportuna copertura economica, procedere alla stabilizzazione degli oltre 160 precari del Comune. La delibera che contiene il piano triennale del fabbisogno del personale, assicura solo a una trentina di essi la stabilizzazione, per gli altri la via tortuosa della procedura concorsuale.
Su questo tema si sono soffermati i sindacati presenti: Cisl, Csa, Cgil. In buona sostanza vengono chiesti i bilanci mancanti, al 31 ottobre prossimo, al fine di poter avere il primo dei requisiti necessari e, successivamente, come ricordato dal Presidente Nastasi, il piano del fabbisogno che metta per iscritto la necessità di avere in pianta organica tutti i precari. E su questo, la Cisl, si è detta convinta che ci siano gli spazi di manovra.
Polemico Pippo Midili: “non è esattamente colpa dei consiglieri comunali per i ritardi nell’approvazione dei bilanci perché, appunto, se avessimo fatto i consiglieri probabilmente molte cose non sarebbero passate in sordina”.
Il riferimento del capo opposizione è dovuto al fatto che il Sindaco non ha maggioranza in consiglio e quindi, i bilanci si votano di fretta e col sostegno dell’opposizione, per raggiungere l’obiettivo di salvare tutti i precari. A complicare il tutto l’assenza di un ragioniere che, avendo vinto il concorso a Reggio Calabria, ed essendo il comune in uno stato di impossibilità nell’assumere altri dirigenti, si trova in doppia difficoltà come ricordato dal Sindaco.
Formica è stato assente per gran parte della seduta, per poi spuntare all’improvviso proprio mentre parlava il suo vice, Ciccio Italiano. “Avrà preso delle vitamine” commenta ironico Andaloro (Lega) dato che si era detto “assente per malattia”.
Formica ha quindi precisato alcuni passaggi: il piano del fabbisogno non c’è più, non serve rimodularlo, perché decaduto automaticamente. Poi la bagarre con il presidente Nastasi che lo inchiodava sui tempi: “non servono solo le intenzioni, bisogna vederlo questo nuovo piano del fabbisogno” “sui tempi decido io, voi ci siete stati 5 mesi per votare un bilancio io posso starci 3 mesi per esitarlo”. Ma il Sindaco dimentica che il consiglio in 5 mesi ha votato 6 strumenti finanziari, non uno solo, il tutto con il rallentamento del collegio dei revisori. Il Sindaco sembra adottare la politica dei due forni: da un lato dice apertamente di volere stabilizzare tutti, collaborando anche con le altre forze politiche, dall’altra però, nei fatti, mancano i bilanci – siamo fermi in commissione al 2016 (consuntivo) – ma soprattutto manca il piano del fabbisogno del personale, unico strumento che può mettere su carta l’intenzione di stabilizzare tutti i precari.
Presente anche l’On. Ella Bucalo in rappresentanza di Fratelli d’Italia. La deputata nazionale ha ribadito l’impegno del partito a sostegno dei precari con due emendamenti al decreto concretezza e alla finanziaria. Il sindaco ha invece ricordato – sollevando non qualche ironia – la collaborazione a gennaio con gli esponenti locali della Lega per trovare una soluzione normativa ai limiti della legge nazionale. Pochissimi i precari presenti in aula, il Sindaco, senza segretaria, è stato contestato dai sindacati, dall’opposizione e infine dalla stessa Bucalo, la quale ha ricordato che “in sede istituzionale è bene che ognuno faccia il suo dovere e quindi predisponga quanto necessario per procedere alle stabilizzazioni.”