E’ stata anche decisa una massiccia intensificazione dell’attività di controllo del territorio nella zona interessata. Negli ultimi 14 mesi, numerose informazioni antimafia interdittive
Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, riunito in via straordinaria dopo il gravissimo attentato compiuto nei confronti del presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, ha stabilito di proporre al competente Ufficio ministeriale l’innalzamento del dispositivo di protezione. E’ stata anche decisa una massiccia intensificazione dell’attività di controllo del territorio nella zona interessata.
14 mesi fa, il 18 marzo 2015, presso il Palazzo del Governo, è stato stipulato un Protocollo di Legalità tra Prefettura, Regione Siciliana, Ente Parco dei Nebrodi, Comuni aderenti all’Ente Parco dei Nebrodi ed Ente di Sviluppo Agricolo, finalizzato a rendere più incisivi i controlli antimafia nell’ambito delle procedure di concessione a privati di beni compresi nel Parco dei Nebrodi a tutela delle imprese che operano nel settore agro-silvo-pastorale e della corretta e trasparente gestione degli aiuti comunitari destinati al comparto agricolo.
In virtù delle previsioni contenute in tale accordo, che ha consentito di estendere le verifiche antimafia ad atti prima esclusi per limiti di valore (cosiddetti sottosoglia), sono state, tra l’altro, emesse, nei confronti di imprese controindicate, numerose informazioni antimafia interdittive, peraltro confermate nelle sedi giudiziarie adite dalle stesse ditte.