Il sindaco di Capo d'Orlando, Francesco Ingrillì, ha fatto notare come i conteggi, effettuati dalla prefettura, per la ripartizione dei migranti tra i comuni aderenti al bando SPRAR non dovrebbero interessare il comune che amministra, poichè già rispettoso della quota ANCI
Una prima incongruenza che fa vacillare i buoni propositi di partenza. La scorsa settimana i sindaci dei Nebrodi hanno incontro il prefetto della provincia messinese, Francesca Ferrandino, per fare il punto della situazione sulla questione migranti. Una decisione definitiva e conveniente a tutti quella presa durante la riunione fiume: i Comuni interessati dal bando di gara SPRAR avrebbero avuto nelle strutture la giusta corrispondenza di ospiti stranieri ogni mille abitanti, onde evitare una copia futura del caso rilevato a Sinagra e Castell'Umberto.
Dopo le polemiche a Milazzo e Brolo, adesso è Capo d'Orlando a dover precisare direttamente al palazzo del governo la funzionalità del provvedimento: il piano nazionale di ripartizione richiedenti asilo e rifugiati, contenuto nell'allegato F del concorso indetto, appunto, dall'ente statale, riporta per il il centro urbano orlandino una differenza di 19 posti liberi, spazi quindi da riempire con altri extracomunitari. Il sindaco, Francesco Ingrillì, ha invece fatto notare come nei calcoli della prefettura ci sia un errore. Come si legge nel comunicato rilasciato dal comune la ripartizione è di 2,5 migranti per ogni 1000 residenti. Lo Sprar di Capo d'Orlando può accogliere 36 immigrati, con riferimento quindi alla popolazione del gennaio 2016 33,15 (13.254 X 2 : 1000) e 33,24 per lo scorso gennaio (13.296 X 2 : 1000).
Seguendo di conseguenza un arrotondamento per eccesso, il risultato effettivo è pari a 34, contando che adesso gli ospiti sono 36, come precisa il primo cittadino, il dato corretto non è + 19 unità ma – 2 unità. "Senza entrare nel merito dei problemi di adeguamento allo standard regionale ed alla vigente normativa sulla sicurezza da parte dell'immobile interessato all'accoglienza dei migranti", spiega Ingrillì, "al prefetto chiediamo solo di confermare quanto discusso e stabilito la scorsa settimana nella riunione con i sindaci dei Nebrodi, con il rispetto della clausola di salvaguardia di ripartizione nei Comuni dove sono presenti Sprar. A Capo d'Orlando la struttura per richiedenti asilo è operativa dal 2014, è una realtà affermata con la quale vogliamo proseguire il rapporto e l'azione rivolta all'integrazione. Tutto ciò a conferma di uno spirito d'accoglienza che non è frutto di interessi estemporanei, ma poggia su solide basi culturali che fanno parte della storia della nostra città. A questa storia facciamo sempre riferimento con coerenza ed orgoglio".
Chiare quindi le richieste dell'amministrazione comunale: la presa in atto del conto errato di + 19 unità, la sospensione del provvedimento "per la parte residua" e l'inserimento del comune tra quelli della lista "non interessati", tenendo conto della quota ANCI già rispettata. "Inoltre", termina la nota, "stante lo svolgimento in corso della procedura di gara, avendo accertato che esiste una richiesta di aggiudicazione nel territorio orlandino per numero 20 immigrati, si invita limitatamente al comune di Capo d'Orlando a non effettuare aggiudicazioni di "accordi quadro", né affidamenti di contratti di appalto".
Claudio Panebianco