Il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, chiede interventi urgenti sui 20 km della riviera tirrenica del Comune di Messina. Attenzione puntata soprattutto sulla scarsa visibilità stradale, che può diventare causa di incidenti
Si avvicina la bella stagione e la strada statale 113 dir diventa sempre più frequentata. Il km zero è lo stesso della strada statale 113, alla confluenza tra viale Giostra e viale della Libertà, ma mentre quest’ultima risale il viale Giostra, s’inerpica sui colli e arriva a Villafranca al km 20, la 113 dir segue il percorso costiero. 12 km fino a Mortelle, poi altri 20 fino a Villafranca, al km 32, dove le due strade s’incontrano.
Ed è su questi 20 km, da Mortelle a Ponte Gallo, che da anni punta l’attenzione il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo. Fanno parte del Comune di Messina e sono di competenza dell’Anas. La situazione non è delle migliori: “Ai margini della strada – afferma Biancuzzo – le cunette per il convogliamento delle acque piovane sono ricolme di terriccio, trasportato durante le piogge invernali, sulle quali si è diffusa una vegetazione spontanea di tipo invasivo molto rigogliosa, che oltre ad ostruire la carreggiata stradale e non consentire la necessaria visibilità alle autovetture e ai ciclisti in transito, rappresenta una barriera al normale deflusso delle acque piovane che per effetto di tale ostacolo, non vengono convogliate nelle opportune opere d’arte realizzate per tale scopo. Le acque piovane diffondendosi sulla carreggiata stradale, rappresentano un grave pericolo sia per la normale viabilità che per gli effetti devastanti che produce l’erosione dell’acqua non correttamente convogliata. Altro pericolo incombente è rappresentato dagli incendi che si possono sviluppare, accidentalmente o dolosamente, durante questo periodo estivo, trovando facile esca nella vegetazione essiccata vicino la strada, per poi propagarsi lungo i versanti collinari aggredendo le abitazioni e alberi secolari. La presenza delle acacie in prossimità del perimetro della strada, con rami muniti di spine pericolose, che si estendono oltre la linea bianca che delimita la carreggiata, è un pericolo aggiunto a quelli già esposti. Ma non solo in diversi tratti gli alberi hanno letteralmente coperto i fili, ed alcuni cavi sono incastrati, dell’energia elettrica di proprietà dell’Enel e degli impianti di pubblica illuminazione. Sicuramente il prossimo inverno con i forti venti ci saranno problemi di illuminazione sulla strada pubblica e nelle abitazioni”.
Biancuzzo, per la verità, ricorda che “l’Anas ha provveduto qualche volta ad eliminare le erbacce lungo il tratto, ma dopo pochi giorni le erbacce sono più alte e rigogliose di prima, a causa del terriccio che non viene mai rimosso. Serve, inoltre, potare i rami che si intersecano con i cavi della luce e possono danneggiarli, oltre a ripristinare le numerose plafoniere mancanti e gli impianti di illuminazione spenti”.
Per questo, il consigliere chiede all’Anas di eseguire urgenti interventi di pulizia e al sindaco di intimare ai privati di eliminare i rami e la folta vegetazione che avvolge l’impianto di pubblica illuminazione, “non consentendo una normale visibilità per la proiezione dei cono d’ombra della vegetazione sulla carreggiata stradale nelle ore notturne”.
LA GRANDE CITTA’ TURISTICA. IL SINDACO CONOSCE QUESTA ZONA?
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