L’appello di una mamma per continuare a curare la figlia a Taormina

L’appello di una mamma per continuare a curare la figlia a Taormina

Serena Sframeli

L’appello di una mamma per continuare a curare la figlia a Taormina

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mercoledì 21 Maggio 2014 - 13:33

La storia di Caterina e della figlia Stefania, cardiopatica congenita dalla nascita, che tramite Youtube cerca di contattare l’assessore alla Sanità Borsellino

L’amore e il coraggio di una mamma non conosce né limiti né confini, è pronto a tutto per salvare la propria figlia. E questo coraggio è quello di Caterina Rizzo, mamma della ventiquattrenne di Venetico Stefania che dalla nascita convive con una grave forma di cardiopatia congenita.
Stefania per anni è stata curata a Roma presso il “Bambin Gesù”; dopo lotte per via dell’età in quanto le cure venivano garantite ai pazienti in età pediatrica, la mamma Caterina riesce a farla curare al “Centro Cardiologico pediatrico del Mediterraneo-Bambino Gesù” di Taormina. A partire dall’8 novembre 2010, la Regione Siciliana ha attivato, d’intesa con il Bambino Gesù, la gestione del Centro e contestualmente ha avviato i lavori di ristrutturazione dei locali dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina.
A settembre Stefania viene sottoposta ad un delicato intervento perfettamente riuscito e fin qui la storia di Stefania sembra avere un esito positivo, ma Caterina non accetta che altri ragazzi nelle stesse condizioni di sua figlia non possano avere le necessarie cure per vivere dignitosamente e non ci sta nemmeno al potenziamento di un centro a Palermo per i cardiopatici congeniti, così si rivolge al Presidente della Regione Crocetta e all’assessore alla sanità Borsellino.
“A marzo- spiega Caterina- è stata presentata un’interrogazione parlamentare dall’Onorevole Tamajo per trovare una soluzione per i ragazzi Gugh e sono stati fatti tavoli tecnici per creare un polo di eccellenza in Sicilia che curi i cardiopatici congeniti non più in età pediatrica. Così l’Ismet di Palermo avrebbe una Gugh Unit per curare i circa 8mila ragazzi siciliani cardiopatici”.
“E’ assurdo- continua Caterina- pensare di gestire questo grande numero di ragazzi solo a Palermo e tagliare fuori tutti coloro che stanno nella parte orientale della Sicilia e usufruiscono dell’Ospedale di Taormina per curarsi. La Sicilia è vasta e le nostre autostrade non sono certo di alto livello, non si può pensare di dover arrivare fino a Palermo quando mia figlia o chiunque dei ragazzi cardiopatici come lei stanno male. Noi vogliamo continuare a usufruire delle cure di Taormina dove ci sono medici eccellenti, si dispone di macchinari di ultima generazione e si è capaci di fare operazioni di alto livello”.
Passano i mesi ma Caterina non riceve nessuna risposta dall’assessore Borsellino e così decide di contattarla tramite Youtube, realizzando un video dove spiega la situazione di sua figlia e di tutti i ragazzi Gugh. Nel video Caterina chiede di mantenere il terzo livello della cardiologia pediatrica di Taormina, dando così la possibilità anche chi si trova nella Sicilia Orientale di potersi curare; chiede poi una visita dell’Assessore per far vedere come funziona il centro di Taormina e per far sì che venga potenziato in modo da poter curare tutti i ragazzi cardiopatici congeniti.

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