La proposta dell’amministrazione non piace ai i sindacati
MESSINA – Il sindaco Cateno De Luca si arma di forbici e “taglia” il numero di Dipartimenti e dirigenti di Palazzo Zanca. O almeno questa è la sua intenzione, già sbandierata a gran voce durante la campagna elettorale del 2018 e oggi messa nera su bianco in una bozza di proposta presentata ai sindacati.
Nei giorni scorsi, si è insediato il Comitato paritetico, che ha iniziato ad analizzare il nuovo funzionigramma dell’ente redatto dall’amministrazione comunale. Nel documento in questione è prevista una drastica riduzione dei Dipartimenti: dagli attuali 22 (come da riforma che venne fatta nel 2014 dall’allora segretario generale Antonio Le Donne) si passerebbe a 8 dipartimenti + un Organismo di Staff, parificato ad un Dipartimento vero e proprio.
Nell’ambito di tre macro aree (amministrativa, finanziaria e tecnica), sopravvivrebbero i seguenti Dipartimenti: Polizia Municipale; Affari generali; Servizi alle persone e alle imprese; Servizi finanziari; Servizi tributari; Servizi tecnici; Servizi territoriali ed urbanistici; Servizi ambientali. Lo snellimento della struttura burocratica di Palazzo Zanca prevede in sostanza l’accorpamento di numerose competenze in capo agli 8 dipartimenti.
DIMINUISCONO I DIRIGENTI
Naturale conseguenza della riduzione dei Dipartimenti sarebbe la riduzione del numero dei dirigenti: attualmente al Comune di Messina ci sono in servizio 15 dirigenti, (14 con contratto a tempo indeterminato più Loredana Carrara , il cui contratto a tempo determinato è stato sottoscritto durante l’amministrazione Accorinti e confermato da De Luca); con la proposta dell’amministrazione sarebbero necessari solo 9 dirigenti. L’Avvocatura e l’Ufficio di Gabinetto non sarebbero più guidate da un dirigente. Contestualmente però aumenterebbe il numero delle posizioni organizzative, cioè di funzionari con ruoli sub-dirigenziali..
SINDACATI CONTRARI
La proposta dell’amministrazione De Luca non piace ai sindacati, neanche a quelli più vicini alle posizione del sindaco.
La Cisl Funzione Pubblica ritiene che la proposta dell’amministrazione «non risponda alle effettive e reali esigenze della città e dell’utenza, anzi creerebbe confusione e disfunzioni. Il Comune di Messina non può pensare di ridurre drasticamente il numero dipartimenti creando di fatto un accorpamento di servizi, peraltro allocati in maniera disomogenea, che creerebbe confusione e conflitti di competenze tra dipartimenti stessi, settori e servizi».
«È impensabile – affermano i sindacalisti della Cisl – che il Corpo di Polizia Locale debba soggiacere al Dipartimento Amministrativo considerato che le competenze e le specificità del settore previste dalla normativa impongono una sorta di autonomia ed anche una organizzazione che richiede un’interfaccia continua con istituzioni esterne su materie assai delicate e riservate».
Per il CSA, «la riduzione degli uffici dirigenziali comporta un accentramento di funzioni e competenze che rischia di comprometterne l’assolvimento». Il sindacato propone quindi di adeguare il numero di strutture di vertice almeno a quello dei dirigenti in atto in servizio (vale a dire, 13): «la proposta dell’Amministrazione non trova alcun riscontro in nessun altra realtà di equivalente dimensione demografica. L’efficienza non può perseguirsi attraverso una compressione dei vertici burocratici che sottoporrebbe i Dirigenti, in uno scenario in cui non è ad oggi ipotizzabile il ricorso a generiche deleghe di funzioni ai c.d. “quadri” (Posizioni Organizzative), ad un carico di lavoro particolarmente gravoso anche in considerazione della disomogeneità delle materie da trattare, che non potrebbe non avere ripercussioni negative sulla tempestività e efficacia dei procedimenti».
Per la FP CGIL, la proposta di riduzione da 22 a 9 Dipartimenti rischia di far inceppare la macchina burocratica del Comune di Messina: «L’unico effetto che può generarsi da una così drastica riduzione dei Dipartimenti – affermano Fucile e Previti – sarà il peggioramento della già critica erogazione di alcuni servizi e dunque della qualità delle prestazioni a danno dei cittadini». All’aspetto strettamente tecnico organizzativo, si somma poi quello relativo al personale: «Degli attuali 13 dirigenti in servizio (12 con contratto a tempo indeterminato ed 1 a tempo determinato), solo 9 manterranno il loro attuale ruolo, e verranno dunque di fatto posti in esubero, nonché a rischio mobilità e/o demansionamento, i restanti 3».
COSA SUCCEDERA’ NEI PROSSIMI GIORNI
Giovedì 13 giugno è previsto un nuovo confronto tra amministrazione e sindacati. Questi ultimi non sono disposti a cedere e son pronti a portare avanti una battaglia serrata contro la proposta che rivoluziona la struttura burocratica e amministrativa del Comune di Messina. Dal canto suo, il sindaco De Luca non ha accolto bene le resistenze delle organizzazioni sindacali e vorrebbe fare a modo suo, anche per avvicinarsi il più possibile a quanto promesso in campagna elettorale, quando diceva che avrebbe ridotto a 5 il numero dei dirigenti di Palazzo Zanca…
Danila La Torre
“Il peggioramento della già critica erogazione di alcuni servizi” non avverrà, in quanto l’attuale livello qualitativo dei dirigenti è decisamente insoddisfacente. e dubito che riducendone il numero si possano avere contraccolpi negativi. Con questa manovra almeno riduciamo i costi, visto i pochissimi denari che lor signori prendono all’anno….