Al rientro dalle "vacanze", il direttore generale avrà giusto il tempo di raccogliere i suoi effetti personali e lasciare definitivamente la società speciale del Comune
La rivoluzione annunciata da Accorinti in campagna elettorale inizia dall’Atm. Buttato fuori dall’azienda trasporti il direttore generale Claudio Conte. La notizia era nell’aria da qualche giorno e stamattina, a ventiquattro ore di distanza dalla sua nomina, il commissario straordinario dell’ Atm Domenico Manna ha recapitato sulla scrivania di Conte una comunicazione ufficiale, avvisandolo che non gli sarà rinnovato il contratto in scadenza e collocandolo d’imperio in ferie sino a metà agosto. Al rientro dalla vacanze forzate, Conte avrà giusto il tempo di raccogliere i suoi effetti personali e lasciare definitivamente la società speciale del Comune, della quale è al vertice da 15 anni.
Contatto telefonicamente, il direttore generale conferma: «Ho ricevuto una comunicazione questa mattina, ma non voglio aggiungere altro».
Come si ricorderà, il direttore generale Conte è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’ inchiesta sulla gestione dell’Atm, con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e truffa in danno di un ente pubblico. Secondo l’accusa, veniva artatamente aumentato il chilometraggio effettuato dai mezzi e venivano comunicati alla Regione numeri gonfiati, grazie ai quali l’Atm avrebbe ottenuto indebitamente dal 2003 al 2007 quasi 15 milioni di euro. Allo stesso tempo, all’Agenzia delle Dogane venivano indicati calcoli errati sul consumo di gasolio per ottenere rimborsi non dovuti. I soldi incassati servivano a pagare stipendi e straordinari dei dipendenti e dei dirigenti.
L’allontanamento del direttore generale dall’ Atm da parte della neo amministrazione è un evidente segnale di discontinuità, volto ad eliminare zone d’ombra dall’azienda e a lanciare un messaggio chiaro ed inequivocabile a tutti i lavoratori. L’aria è cambiata, i metodi anche. Con chi sbaglia e non persegue l’interesse pubblico sarà utilizzato il pugno di ferro. (Danila La Torre)
CONTE….
parlano i numeri dell’ATM !
Bravissimooooooooooooooooo Renato, hai chiuso l’arteria che aveva creato l’emorragia cronica. Il xxxxxxxx xxxxxxx ormai ha finito di dettare legge.
A prescindere dalle eventuali responsabilità gestionali che possa aver avuto il DG Conte, non vorrei sbagliarmi ma – se non ricordo male – lo stesso DG era stato vincitore di un pubblico concorso. Quindi come mai si parla di contratto in scadenza?….
Ottima scelta, se l’ATM va così male l’Ing. conte avrà sicuramente le sue responsabilità, per non parlare del rinvio a giudizio per truffa nei confronti dell’ineffabile direttore generale.
Finalmente …. grazie Renato
I CONTE..
non tornano.
Ottimo inizio. Bravo Renato.
You’re gonna make me cry.
All that’s happening here is a long goodbye.
Guess I’m never coming back again…
Ciao ciao Conte
bella mossa
Finalmente un poco di luce anche all’ATM!
Sarebbe stato opportuno che il D.G. Conte si autosospendesse dal suo incarico appena avuta notizia del suo rinvio a giudizio.
E questo sia l’esempio per tutti vertici pubblici.
Qualcosa inizia a muoversi e nella maniera corretta, vediamo se il trasporto pubblico messinese avrà quella “marcia” in più che tutti i cittadini aspettavano per una migliore vivibilità della Città.
Il benservito al direttore generale è un segnale di grande autorevolezza di R E N A T O sindaco, è la dimostrazione della sua indipendenza rispetto al vasto sistema d’interessi, che abbia utilizzato la politica, p minuscola, per fare posto ai propri leali sostenitori. Un atto di governo impossibile per Felice CALABRO’, ecco perchè R E N A T O sindaco ha più che raddoppiato i suoi voti. I problemi gravissimi restano tutti, ma con l’aiuto dei messinesi di ATM, R E N A T O sindaco potrà gettare le basi per rifondare la nostra azienda urbana pubblica di trasporto. COS’E’ UNA CITTA’ SENZA LA SUA ATM?
E forse Conte sarà stato l’unico che ha tentato di fare qualcosa per l’ Atm.
Il tempo darà ragione.
COMMENTO APERTO A FRANCESCO TORRE di QdS. La Sicilia ha il privilegio di avere il primo quotidiano economico, primo come copie vendute nell’isola, e come qualità degli articoli. La redazione di Messina, con Francesco TORRE, ne ha dedicato uno molto critico nei confronti del commissario Luigi CROCE, stigmatizzando anche il comportamento, +++++, di COGLITORE e DI LEO. Mi aspetto da QdS, di cui sono lettore e sostenitore con il mio abbonamento, una conoscenza più approfondita dei numeri di Palazzo Zanca, una morsa più efficace alle caviglie dei dirigenti e dei nuovi amministratori, magari intervistando Guido SIGNORINO, proponendo domande specifiche, tipo come intende modificare l’organizzazione del lavoro nei Dipartimenti sensibili alle entrate proprie, percentualmente ancora troppo basse rispetto ai trasferimenti. INVITO i messinesi a comprare, costa solo 50 centesimi, e leggere questo nostro quotidiano economico.
Manna è un uomo libero. Viva Accorinti. Trova altri dirigenti come Manna e liberiamo la città dagli sciacalli che per decenni ci hanno fatto credere che fare politica, voleva dire creare consenso elettorale a spese dello Stato.
Oltre a conte deve uscire tutta la sua cordata, anche qualche sindacalista compiacente..
bravo renato spero sia il primo di una lunga serie, il marcio parte da queste figure
renato sondaco, adesso portiamo lil tram fino a tremestieri! e poi la flotta navale comunale! facciamogli vedere quanto siamo bravi…. altrimenti ……inchia chi malafiura!!!!
..in pratica si dovrebbe silurare il 90% dell’atm….
allora, se l’incasso dei biglietti e dei tagliandi di sosta zps non basta per coprire i costi dell’azienda (stipendi dipendenti, carburante e manutenzione mezzi ed impianti, etc.) l’azienda non può mantenersi da sola cosi suoi ricavi, pur espletando il servizio PUBBLICO di trasporto, indispensabile per la società.
Ma se il Comune ha abbandonato le sue aziende (ATM, messinAmbiente, servizi sociali, Casa Serena) queste come debbono fare?