L’associazione culturale “La Sicilia ai Siciliani” ripropone, anche quest’anno, la commemorazione dei Camiciotti. L’incontro, che si terrà presso la Casa dello Studente, avrà inizio alle 19.00 con la tradizionale deposizione di fiori presso la targa commemorativa. Seguirà poi un tour guidato alla riscoperta dei luoghi più significativi della Rivoluzione Indipendentista Siciliana.
Il 7 settembre, come avviene puntualmente dal 2010, l’associazione Culturale “La Sicilia ai Siciliani” ricorderà i Camiciotti, giovani eroi poco più che ventenni morti nella storica difesa della città durante la Rivoluzione Indipendentista Siciliana del 1848. Un evento commemorativo di grande importanza che, eccezionalmente, per quest’anno si sdoppierà. L’associazione, infatti, oltre la commemorazione che si terrà alle ore 19.00 presso la Casa dello Studente con la tradizionale deposizione di fiori presso la targa commemorativa, proporrà anche un mini tour, con partenza prevista da Cristo Re alle 17.00 e realizzato in collaborazione con la guida turistica Sergio Longo, in cui verranno raccontati alcuni passaggi dell’Eroica Messina del 1848. Un vero e proprio viaggio storico attraverso i luoghi più significativi per le difese messinesi dell’epoca che passerà vicino le carceri costeggiando le mura del ‘500 fino ad arrivare alla casa dello studente dove si trovava il pozzo all’interno del monastero della Maddalena.
“Questa sarà un ottima occasione non solo per commemorare i nostri eroi –dichiarano i membri dell’associazione “La Sicilia ai Siciliani”- ma anche per porre un particolare accento sullo stato in cui verte la Casa dello Studente. L’incontro infatti si terrà fuori dalle mura dell’edificio poiché ancora inagibile. Il passato deve aiutarci a migliorare nel presente e nel futuro –proseguono- In una città che sta collassando giorno dopo giorno vogliamo continuare a cercare di far risvegliare le coscienze dei cittadini e degli amministratori. All’epoca della rivoluzione indipendentistica la città lottava per i propri diritti, per la propria dignità, per la propria terra e il proprio lavoro. Oggi vediamo una città svuotata di tutti gli stimoli per andare avanti. Non possiamo accettarlo –concludono- non solo come associazione, ma soprattutto come cittadini che giorno dopo giorno lottano per non andare via da Messina”.
Salvatore Di Trapani