Al momento sono stati stipulati tre contratti di vendita dei lotti che si trovano in contrada Piana per un valore complessivo di 390 mila e 720 euro. Attualmente, però, l’Ente ha a disposizione 90 mila euro che corrispondono agli acconti che gli assegnatari hanno versato. Non potendo saldare per il momento il debito totale, il Comune procederà pagando per intero gli importi inferiori a 3 mila e 500 euro, mentre alle ditte che vantano crediti superiori verrà corrisposto un acconto pari a circa il 28%
Sono ventinove le ditte che avanzano crediti dal Comune di Roccalumera. Stiamo parlando, per lo più, di coloro che hanno prestato servizio in via urgente nel territorio comunale dopo l’alluvione del 2011 e che ancora attendono di vedere saldato il loro credito. Dopo anni di attesa, dopo la protesta del maggio 2013 quando scesero in piazza per contestare, oggi si intravede per i creditori un barlume di luce. L’amministrazione salderà i conti grazie alle risorse economiche ricavate dalla vendita dei lotti artigianali del Piano per l’Insediamento Produttivo. Così era stato stabilito con determina dirigenziale n. 516 del 31 dicembre 2014 e così si sta procedendo.
Al momento sono stati stipulati tre contratti di vendita dei lotti che si trovano in contrada Piana per un valore complessivo di 390 mila e 720 euro. Attualmente, però, l’Ente ha a disposizione 90 mila euro che corrispondono agli acconti che gli assegnatari hanno versato. Ricordiamo, infatti, che il Comune per facilitare la vendita dei lotti ha previsto per gli acquirenti la formula del riservato dominio che consente la rateizzazione del pagamento in tre rate.
La Giunta Municipale con delibera n. 65 del 17 giugno ha incaricato l’ufficio tecnico di procedere alla liquidazione delle spettanze dei creditori per l’importo di 90 mila euro. Non potendo saldare per il momento il debito totale, il Comune procederà pagando per intero gli importi inferiori a 3 mila e 500 euro, mentre alle ditte che vantano crediti superiori verrà corrisposto un acconto pari a circa il 28%, in attesa di ulteriore disponibilità economica. Delle ventinove ditte, sono diciassette quelle che avanzano “piccole” cifre, mentre le somme più significative interessano le restanti dodici.
Giusy Briguglio