Imbrattata con gli estintori la sala ristorante. Il fondatore: "E' la seconda volta in pochi mesi"
ROCCALUMERA – Vetri blindati in frantumi e sabbia di estintori sparsa ovunque. Anche nella sala adibita alla ristorazione. L’immagine balzata oggi pomeriggio all’avvocato Sergio Mastroeni, cofondatore insieme al fratello Carlo, del “Parco Quasimodo” è stata raccapricciante.
“Un atto vile” l’hanno definito. L’autore, o gli autori, del raid hanno agito probabilmente nella notte tra ieri e oggi. Saranno le indagini a stabilire i particolari di un gesto che, hanno annunciato i responsabili della strutture culturale che sorge nelle adiacenze della Stazione ferroviaria, sarà immediatamente denunciato ai carabinieri. “Il Parco – spiega Sergio Mastroeni – nei mesi scorsi era stato già oggetto di un altro simile increscioso episodio. Erano state infrante le porte e rubati un registratore di cassa del ristorante e dei televisori”. I locali vennero messi a soqquadro anche in quella circostanza. Quel luogo di cultura è meta di numerosi visitatori, in particolare scolaresche. L’obiettivo è di far conoscere le opere e la vita del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, legato a Roccalumera (paese in cui è stato battezzato), dove tra l’altro il padre ha vissuto e lavorato come capostazione.
I fratelli Mastroeni stavano progettando la ripartenza delle attività del Parco, stoppate dall’emergenza coronavirus, che ne avevano determinato la chiusura.