Grande successo per il ritorno del comico con il suo spettacolo “Me ne fotto”
Si riempie di risate il penultimo appuntamento della rassegna estiva “Fuori in scena 2023” del Teatro dei 3 Mestieri, con il grande ritorno del famoso comico cabarettista Rocco Barbaro e il suo spettacolo “Me ne fotto”, che ormai da anni diverte e appassiona il pubblico.
Il legame con il Teatro dei 3 Mestieri
Un pubblico amico è, infatti, quello che lo segue al Teatro dei 3 Mestieri – di cui il comico è stato ospite diverse volte, l’ultima nel 2018 – impaziente di ascoltare ancora una volta il suo inno al “me ne fotto”.
Proprio ringraziando il teatro e i direttori Stefano Cutrupi e Angelo Di Mattia, Barbaro vuole aprire lo spettacolo: “Una piccola ma grandissima realtà in cui mi sento sempre a casa e in cui torno con grande piacere, è raro trovare una dimensione teatrale di questo tipo”.
Chiacchiere tra amici
E, poi, il via alle risate in un incontro a tu per tu con il comico, tra chiacchiere e confronti. Barbaro si rivolge direttamente al suo pubblico, lo guarda negli occhi e ci scherza, creando quella che diviene a tutti gli effetti una serata tra amici, fatta di racconti e una chitarra ad incorniciare i momenti.
La confidenza che instaura con il suo pubblico fa da cifra stilistica della sua comicità, accompagnata da un’ironia spontanea e pungente e dal suo essere maestro della parola e attento interprete della nostra società e dei sui stili di vita, senza bisogno di toni urlanti o di attacchi, con l’unica arma della sua fredda satira.
Barbaro parte dalla sua esperienza di vita personale – quella di calabrese emigrato a Milano, dove da impiegato delle Ferrovie dello Stato riesce a realizzare il sogno di fare “l’attore famoso“ – fa dialogare Nord e Sud e ci offre uno sguardo su un mondo fatto di differenze, stereotipi e distanze ma tante e poi non così lontane sfumature di umanità.
Un quadro della realtà
Il suo cabaret prende, poi, forme diverse, dall’ode alla sua terra dall’esilio milanese alla lettera “perdonami amore”, passando per sequenze di battute tra il volutamente sciocco e l’assurdo. Rispetto al racconto autobiografico, con cui Barbaro inizia ed è impeccabile e coinvolgente, il ritmo comico, forse, si allenta un po’ tra questi passaggi, alcuni dei quali, magari, andrebbero rivisti alla luce della nostra contemporaneità; ma il comico non perde mai la sua verve, con la quale ci offre un quadro della realtà che tocca tutti in prima persona, che richiama ciò che viviamo quotidianamente e la cui satira colpisce ciascuno di noi.
E, così, tra risate impossibili da trattenere, il pubblico di Barbaro non ne ha mai abbastanza e chiede ancora e ancora un’ultima battuta. È un grande successo.