Lo scorso 4 gennaio la presentazione della terza edizione del volume “Rometta, il patrimonio storico e artistico”. Un'opera ricca di informazioni, che rivelano anche il passato della Messina prima del terremoto.
Giunge alla terza edizione, il volume “Rometta, il patrimonio storico e artistico”. Un’opera ricca di informazioni sul passato del comune messinese, ma anche della stessa città prima del terremoto del 1908. Lo scorso sabato 4 gennaio la presentazione del volume, presso l’aula consiliare Pasquale Midiri.
La terza edizione del volume
Ospite d’onore, nonché curatrice dell’opera, la storica dell’arte Teresa Pugliatti. In veste di moderatore, invece, ha presenziato Antonio Baglio, storico contemporaneo e docente presso l’università di Messina. All’incontro ha presenziato anche il primo cittadino Nicola Merlino, che ha espresso i propri apprezzamenti per l’importante lavoro svolto.
“La pubblicazione della terza edizione di questo volume –ha spiegato Merlino- rappresenta un motivo di grande soddisfazione. Quest’opera costituisce uno dei più importanti baluardi del ricordo e della memoria storica e culturale di Rometta. Senza questo volume –ha aggiunto- Rometta ne risulterebbe impoverita”.
Ospiti e relatori nel corso dell’incontro sono stati, invece, il professore e storico dell’arte Giampaolo Chillè, la dottoressa Grazia Musolino Santoro e il presidente dell’Istituto Novecento Giuseppe Pracanica. Presenti anche gli storici locali Giuseppe Ardizzone del Centro Studi Storici di Monforte San Giorgio e Piero Gazzara dell’Archivio Storico Romettese.
Un prezioso reliquiario
Diverse le tematiche trattate, che hanno approfondito alcuni dei principali e più importanti reperti storici e artistici trattati nel volume. Tra questi, a suscitare maggiore interesse un particolare reliquiario la cui origine viene fatta risalire alla Romania o all’Italia del XII secolo. Si tratta di un reperto che apre la strada a nuovi studi, poiché sarà necessario indagare sulle modalità con le quali è giunto nel romettese.
“Un cofanetto simile –racconta la Musolino- si trova presso il Museo Bavarese di Monaco. Gli intarsi e le immagini, secondo gli studiosi tedeschi, narrerebbero della sconfitta del caos, che viene rappresentato da figure di animali, ad opera di Dio, rappresentato dal verbo”.
L’idea di un museo diocesano
“Rometta, rispetto a tante altre zone, possiede una marcia in più –spiega Teresa Pugliatti- sono diverse, infatti, le opere che vi si possono trovare e che risultano interessanti sotto diversi punti di vista. Da dove provengono queste opere? Come sono giunte a Rometta? È importante trattare questi temi e, ritengo, sia questa adesso la strada da percorrere. L’obiettivo a cui puntare deve essere la realizzazione di un museo diocesano, così da valorizzare i molti reperti ritrovati. La cultura dei piccoli centri –ha concluso- deve essere oggetto di grande attenzione, proprio per via della presenza di reperti che spesso risultano più importanti di quelli dei grandi centri”.
Rometta racconta il passato di Messina
Proprio su quest’ultimo punto, nel corso dell’incontro, si è posto particolare accento sull’importanza rappresentata da Rometta nello studio del patrimonio storico e artistico della Messina antecedente il sisma del 1908. I numerosi ritrovamenti, infatti, permettono di conoscere le mode dell’epoca –nel caso di paramenti e vestiti- ma anche gli stili architettonici, i materiali utilizzati e di ricostruire alcuni avvenimenti storici.
Un incontro particolarmente interessante, dunque, che fa luce sull’importante bagaglio storico e culturale presente nel romettese e che attesta il comune messinese come uno dei maggiori centri di interesse in tal senso.