Si attende il via libera dalla prefettura di Messina
ROMETTA – Prosegue la revisione delle intitolazioni di vie e piazze a Rometta ad opera della commissione toponomastica, interamente costituita da sole donne al fine di offrire una lettura della storia “che si discosti dall’onnipresente visione maschile”.
Dopo l’intitolazione di via Nino Bixio alle “vittime dell’eccidio di Bronte” e l’intestazione di uno slargo ad Angelina Romano, tocca adesso a piazza Garibaldi. Nell’ottica di una rilettura della storia meno edulcorata, capace di far luce sulle vicende vissute dalla Sicilia e renderle onore, la piazza sarà intitolata allo scrittore Andrea Camilleri.
«Il 17 marzo 1861 -scrivono le componenti della Commissione Toponomastica- è la data che secondo l’epica risorgimentale segna la nascita del Regno d’Italia e quindi la liberazione del Sud, che rappresentava, invece, uno degli stati più floridi d’Europa in quel momento. Per conto dei Savoia Giuseppe Garibaldi invase la Sicilia che, come asserì lui stesso in seguito, subì “oltraggi incommensurabili”. Fu l’eccidio di povera gente la cui unica colpa era quella di battersi per la propria terra. Migliaia di braccianti vennero trucidati e successivamente infamati dalla storia con l’ etichetta di “briganti”. La commissione ritiene doveroso nei confronti di Rometta modificare il nome della piazza sostituendolo con quello di chi, invece, la nostra terra l’ha amata e fatta conoscere al mondo».
Dopo il via libera dalla Prefettura di Messina, adesso bisognerà attendere la cerimonia d’intitolazione ufficiale che si terrà nel corso delle prossime settimane.
(In foto il sindaco di Rometta Nicola Merlino e le componenti della commissione toponomastica)
Sono sconcertato dalla superficialità dell’approccio di questa commissione a profili storici e sociali che evidentemente travalicano le loro possibilità culturali.
Che dire? Solo un invito a studiare seriamente le condizioni politico-economico-sociali e antropologiche della Sicilia nel 1860 e confrontarle con quelle del Piemonte o, per esempio, della Baviera. Prendete una carta dell’epoca e controllate quali strade esistevano (pochissime) e quante ferrovie (ve lo dico io, zero). E ricordate i tradimenti borbonici verso la Sicilia e i massacri dei nostri avi.
Camilleri, con la sua Sicilia fittizia e dolciastra ha fatto – buon per lui – soldi senza fine, Garibaldi è vissuto e morto in povertà.
Non si conosce la storia. L’onnipresente visione maschile… Meglio ridere per non piangere.