Rosalba Forciniti e il Judo, “sport dai valori importanti”

Rosalba Forciniti e il Judo, “sport dai valori importanti”

Piero Genovese

Rosalba Forciniti e il Judo, “sport dai valori importanti”

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domenica 26 Aprile 2020 - 08:00

Originaria di Longobucco, in provincia di Cosenza, Rosalba Forciniti, classe ''86, è stata bronzo storico a Londra 2012 nella categoria 52 chilogrammi.

Da Longobucco a Londra, all’ombra dei cinque cerchi. Troppo riassuntivo descrivere così la carriera della judoka Rosalba Forciniti, classe “86, caparbia e determinata ad entrare nella storia come prima calabrese a gareggiare a Londra conquistando la medaglia di bronzo.

‘Le buone ragazze vanno in paradiso, le cattive ragazze vanno…a Londra!’, un motto fatto suo e riportato nella sua maglietta parlante sotto il judoji, dopo aver battuto la lussemburghese Marie Muller nella finale valida per il bronzo.

L’urlo lanciato, spiega, è stato liberatorio a coronamento di una carriera fatta di sacrifici e tanti allenamenti”. Una carriera iniziata fin da piccola e caratterizzata da un carattere, forte cinico, dove un combattimento non è solo un combattimento ma è il combattimento, dove non vi è differenze tra un Campionato Italiano, Europeo ed una Olimpiade.

Ogni gara la si sente dentro per quello che è”, spiega la Forciniti, entrata a far parte della nazionale maggiore dopo aver lasciato Longobucco per trasferirsi al Centro Olimpico di Ostia. “Il Sud – afferma – è carente di strutture, e quelle che ci sono, spesso, sono al limite della praticabilità. Per questo sono stata costretta a trasferirmi”.

Scaramantica e anche sicura di sé, Rosalba Forciniti dopo la gravidanza che l’ha fatta diventare madre di due bimi, dopo l’addio alle gare nel 2014 ed un cambio di club, è tornata sul tatami regalandosi il quinto titolo italiano assoluto.

Non c’è – afferma – una ricetta per cui il Judo una volta finite le olimpiadi non torni ad essere considerato da molti sport di nicchia. Purtroppo nuoto, le arti marziali in generale, pallanuoto ed altre discipline resteranno minori fino a quando a comandare sarà il Dio calcio”.

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Parlando di gare “non vi è una categoria più facile dell’altra. Oggi ogni categoria è impegnativa perché si è alzato il tasso tecnico e il livello delle competitività. Anche la oltre 78 Kg, dove non vi è limite di peso, è diventata molto difficile”.

Anche se il judo – spiega – per un un bambino è importante poiché dona uno sviluppo armonico del corpo, del movimento, regole da seguire come il rispetto per sé e dell’avversario, ai miei figli non consiglieri di frequentare questa disciplina ma nella vita – aggiunge – mai dire mai”.

Per una atleta, parlando di quarantena, che fa agonismo, importante in questo periodo mantenere la forma fisica e un costante allenamento. Non è facile che ciò avvenga viste che le distrazioni, restando a casa , sono tante.

Tanti – conclude la medaglia di bronzo a Londra – sono i sogni nel cassetto. “Essendo una scaramantica, preferisco non dirli. Oggi mi dedico ad allenare e per questo sto frequentando dei corsi per diventare una istruttrice”.

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