Nel ripiano trentennale del maggiore disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui spicca un fondo crediti ad avviso degli amministratori di dubbia esigibilità per oltre 700mila euro
Il Consiglio comunale di S. Alessio Siculo ha approvato la manovra salva comune bis. La prima, altrettanto pesante, risale all’ottobre dello scorso anno (per non parlare delle numerosissime transazioni concluse nel corso di tutta la legislatura, del piano di rientro per i debiti maturati con l’Ato 4 e così via). L’Assemblea, ieri sera ha riconosciuto, a seguito dell’approvazione del bilancio di previsione 2015, altri quattro debiti fuori bilancio, per l’importo complessivo 401mila euro. Di essi, 369mila riguardano fatture Enel non pagate, quale conguagli riferiti al periodo 2008 – 2012 ed in maniera residuale a forniture per l’anno 2013, avendo saggiamente gli uffici comunali preferito pagare fatture Enel più vecchie in quanto più gravose per l’ente. Altri 15mila euro riguardano il pagamento a saldo delle spese di funzionamento del collegio arbitrale, (una parte pari a circa 30mila euro erano stati già riconosciuti e pagati dall’attuale amministrazione nel 2014), costituitosi a seguito della vertenza intentata dalla ditta appaltatrice dei lavori di realizzazione della barriera soffolta, primo lotto funzionale. Il cui lodo (l’assessore al Bilancio Giuseppe Bartorilla ha ricordato che la precedente amministrazione ha dimenticato di nominare il proprio arbitro), impugnato innanzi alla Corte d'appello di Messina, risulta momentaneamente e parzialmente sospeso. La parte del lodo non sospesa è già stata regolarmente riconosciuta nell’ottobre dello scorso anno e successivamente pagata.
Altro debito fuori bilancio riconosciuto si riferisce ad un incarico conferito, secondo gli attuali amministratori in maniera illegittima, dalla Giunta comunale nel 2010, di circa 15mila euro, sprovvisto della necessaria copertura finanziaria per l'espletamento del servizio di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro. Infine è stato riconosciuto un debito fuori bilancio relativo ad una sentenza di condanna per risarcimento danni, pari a 7mila euro, la cui causa è stata intentata nel 2010. Nella stessa seduta, tra gli atti propedeutici al bilancio è stato approvato il ripiano trentennale del maggiore disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui. Tra le voci più importanti spicca il fondo crediti di dubbia esigibilità che a seguito del citato riaccertamento straordinario, ammonta ad oltre 700mila euro. Si tratta di una somma posta a garanzia, principalmente, dei residui attivi o meglio dei crediti del Comune più vecchi, iscritti a ruolo ma mai riscossi.